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Matteo Della Bordella di nuovo sul Cerro Torre

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L’anno scorso cause “pandemiche” hanno tenuto forzatamente lontano Matteo Della Bordella dalla Patagonia. Adesso l’alpinista è di nuovo nell’emisfero australe insieme Matteo De Zaiacomo e David Bacci: tutti e tre appartengono ai Ragni di Lecco.

L’obiettivo è tentare di nuovo l’apertura di una via in stile alpino sulla parete est del Cerro Torre. Lo stesso della spedizione dei tre Matteo nel 2020: Della Bordella, Bernasconi e Pasquetto. Una cordata affiatata perchè composta da tre amici, con personalità diverse ma totale fiducia l’uno nell’altro.

 

Pochi mesi dopo la spedizione in Patagonia avrebbero perso la vita Matteo Bernasconi e Matteo Pasquetto. “Oggi la nostra cordata non esiste più e riprendersi da un colpo del genere è un cammino difficile. Tuttavia, preferisco pensare a ciò che mi è stato dato, piuttosto che a ciò che mi è stato tolto. I momenti vissuti, le emozioni condivise, i sogni ambiti assieme ai due amici sono tra i regali più belli che la vita abbia potuto farmi” commenta Della Bordella.

 

La cordata dei tre Matteo

Il progetto

L’idea di aprire una via sulla parete est del Torre viene a Della Bordella e Bernasconi nel 2018. Entrambi sono alpinisti tra i più forti a livello internazionale e hanno già compiuto imprese estreme, come la ovest della Torre Egger e il Cerro Murallon.

Ai due cade l’occhio sul diedro che corre lungo il fianco della est del cerro Torre, detto “Diedro degli Inglesi”. Il nome è dovuto al tentativo di salita di Philip Burke e Tom Proctor tra il 1979 e il 1980. I due alpinisti riuscirono a salire fino a 40 metri dalla cresta, dove il diedro incontra la Via dei Ragni, e lì rinunciarono.

Il Diedro degli Inglesi è un sogno grande per Matteo della Bordella e Matteo Bernasconi, e i due hanno l’idea di aprire la cordata a un alpinista giovane e con una gran voglia di mettersi alla prova: Matteo Pasquetto. Le cose sono chiare fin dall’inizio: la via sarà aperta in stile alpino e “by fair means”.

 

della bordella patagonia

 

Ma tra 2018 e 2019 Bernasconi è costretto da un infortunio a rimanere in Italia, così partono solo gli altri due. Riescono a salire 800 m di parete fino a più di metà diedro, poi rinunciano ma imparano molto e hanno grandi speranze per un futuro tentativo.

Inoltre, Della Bordella confida la sana invidia provata guardando  Pasquetto scalare: “10 anni in meno sulla carta d’identità,
l’entusiasmo, l’irruenza e la cocciutaggine dei vent’anni, ma un livello tecnico e mentale da trentenne. Sarebbe stato il nostro asso nella manica per fare il salto di qualità”.

Dall’estate australe 2019/2020 ad oggi

La cordata dei Tre Matteo è finalmente riunita per un secondo tentativo sul Diedro degli Inglesi, ma stavolta è il Torre che si oppone. I 400 metri finali del diedro sono coperti da uno spesso strato di ghiaccio e i tre, consapevoli del rischio che avrebbe comportato provare la via, decidono di rinunciare.

 

patagonia

 

Riescono invece ad aprire una via nuova di 800m sullo spigolo nord dell’Aguja Standhardt, “Il dado è tratto”. “Una salita una salita che oggi assume un valore ancora più grande, perché è stata l’ultima avventura vissuta insieme”.

Adesso Matteo Della Bordella, De Zaiacomo e Bacci sono di nuovo alla volta della Patagonia, per vivere una grande avventura e per coronare questo sogno non solo per se stessi, ma anche in onore dei compagni che se ne sono andati troppo presto.

E poi, “perché scalare le montagne è la cosa che ho deciso di fare nella mia vita e perché, si sa, i sogni sono più belli quando diventano realtà”. Parola di Matteo Della Bordella.

Guarda il video del primo tentativo sul Diedro degli Inglesi

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