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Matteo Iachino con Starboard e Point-7

di - 01/01/2016

Matteo Iachino, terzo classificato PWA Slalom 2015, entra ufficialmente nei team Starboard e Point-7 da oggi primo gennaio 2016. Abbiamo raggiunto Matteo durante le sue vacanze per fargli qualche domanda a proposito di questo importante cambiamento in uno dei momenti migliori della sua carriera.

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Ciao Matteo e Buon Anno, come hai festeggiato questa fine del 2015 e inizio del 2016?
Grazie anche a voi! Sono tornato in Italia per festeggiare Natale a casa. Sono stato in giro tutto l anno ed è stato bello essere a casa per le feste natalizie.

Quello che a noi più ci interessa, però, sono i tuoi nuovi sponsor: Starboard e Point-7. Congratulazioni per l’ingresso in questi prestigiosi team. Come ti senti?
Sono davvero felice . Ho iniziato a fare slalom con Andrea (ndr. Cucchi) nel 2007 e ora è il mio capo e amico e la veleria è italiana con dei motori che volano. Per quanto riguarda Starboard è stato incredibile essere contattato dall azienda leader e poter lavorare e gareggiare con loro,un vero onore.

Facciamo un passo indietro, hai ottenuto il tuo miglior successo nel PWA con Fanatic e North e hai sempre dimostrato di avere un passo vincente e una confidenza assoluta con il tuo materiale, soprattutto con la 9.0. Quando hai iniziato a maturare l’esigenza di dover cambiare “rotta”?
È stato un processo complicato e non una decisione presa dall’oggi al domani ma maturata col tempo. Fanatic e North sono marchi notevoli e in cui credo al 100%. Anzi colgo l’occasione per ringraziare Craig, Raoul, Dani e tutti gli altri ragazzi del team compreso Francesco Tedeschi per il supporto durante queste importanti stagioni.
A volte per crescere bisogna cambiare. Mi sono sempre sognato di entrare in questi team, ho avuto l’occasione e l’ho fatto. Sono felice della mia scelta e credo al 1000% nei materiali con cui da ora in poi gareggerò.

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È stata una sola scelta legata ai materiali oppure ci sono altre motivazioni alla base di questo cambiamento, per esempio un certo Pierre Mortefon, tuo compagno di team e che proprio all’ultimo ti ha superato in classifica generale?
No con Pierre è andato sempre tutto molto bene. È un rider molto forte e siamo coetanei quindi combatteremo sempre ma non c è alcun problema. Lui ha dei punti in cui è più forte e io ne ho altri in cui sono più forte, lasciamo perdere Noumea dove i primi due giorni ero con la testa altrove 😉.  Sicuramente è comunque meglio essere in team diversi ma non è stato questo a farmi decidere di cambiare anche perché la decisione l’avevo già presa a ottobre quando ero in testa al ranking.

Che tu sappia, Pierre rimarrà nel team Fanatic/North Sails?
Credo di sì ma non si può mai dire…

Subito dopo la gara in Nuova Caledonia abbiamo visto che hai postato su Facebook le tue foto a Bangkok, particolare coincidenza che non sarà certamente sfuggita a molti. Ti è piaciuta la città?
Non avevo mai avuto l opportunità di girare tra capitali asiatiche e sono stato felice di esplorare culture diverse.adoro viaggiare. Bangkok mi è piaciuta moltissimo così come Osaka e il Vietnam, posti fantastici in cui le nostre idee da europei non c entrano nulla con la cultura locale.

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E cosa ci puoi dire del head quarter Starboard?
Beh che dire è notevole. È 30 km dal centro città, sul bordo di un lago su cui c è un wakeboard park. Notevole il numero di ragazzi che lavorano lì dentro. Moltissimi giovani che ci mettono anima e corpo. È un’atmosfera molto piacevole, come essere in una grande famiglia perché l’ufficio è un grande open space vetrato in cui tutti si parlano e confrontano. Li attaccato ci sono i laboratori da cui escono i prototipi di tavole windsurf surf e sup, molto interessanti da visitare specialmente per vedere come lavorano shaper e operai.

Hai anche avuto modo di conoscere meglio Svein Rasmussen?
Si ho conosciuto Svein e Tiesda. Sono entrambi persone piacevoli e alla mano, ambiziosi e con un fuoco dentro nonostante siano molti anni che lavorano.

Per quello che ci puoi svelare o che vuoi dirci, cosa prevederà il tuo nuovo contratto con SB?
Parteciperò al PWA e competizioni varie gareggiando per Starboard ma avrò un ruolo rilevante nell r&d partecipando a tutte le sessioni di test per le tavole future.

Un paio di anni fa durante una delle nostre interviste parlando del professionismo tra i ragazzi in cui davi i tuoi consigli su come intraprendere una carriera nel mondo del Windsurf, ci avevi svelato che le tue intenzioni erano quelle di provare a fare il professionista un paio di anni per poi decidere se continuare o meno su questa strada. Risultati e conti alla mano abbiamo pochi dubbi su quale scelta hai fatto. Puoi comunque commentarci questo tuo percorso?
Si come avevo detto mi ero dato un limite entro il quale sarei dovuto essere in una certa posizione altrimenti avrei smesso. Ho superato le mie aspettative quindi eccomi qui…
Semplicemente ad un certo punto, nel 2012 per la precisione, ho deciso di provare al 100% a diventare un professionista. Secondo me nella vita bisogna focalizzarsi su una cosa soltanto per farla bene altrimenti si rischia di buttar via del tempo… È una scommessa ma va fatta.

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Sei ancora molto giovane, hai costruito con successo un fisico da PWA allenandoti intensamente negli ultimi anni e hai indubbiamente talento. Antoine Albeau è ancora una volta Campione del Mondo Slalom e record man speed, all’età di 43. Come vedi il tuo futuro in questo sport?
La vedo dura arrivare a 43 anni  con questo tipo di vita… Ma chissà… Magari cambierà e sarà un po meno faticoso e stressante con il tempo.

Quali altri compagni avrai nel team SB per il 2016?
Nel team internazionale ci sono Cyril e Gonzalo come top rider, poi Tristan, Kurosh, e quest0’anno anche Bruno Martini gareggerà con Starboard. Un bel team!

Sarai integrato anche nella Ricerca&Sviluppo? E se si in quale modo?
Si come vi ho già detto parteciperò a tutte le sessioni di test, gare permettendo.

Che tavole utilizzerai? E con quale abbinamento di vele?
Utilizzerò il 134 con la 9.2 e 8.6. Il 107 con 8.6 – 7.9 e 7.1 e il 90 con la 7.1 – 6.3 e 5.6

Ad Hookipa ti abbiamo anche visto con un ottimo piede nel Wave attaccando sezioni critiche con padronanza assoluta. Tutto merito del tuo buon livello nel surf da onda?
Credo di si. Amo il wavesailing e quando posso non mi faccio scappare una session. In surfata sono più forte in condizioni mure a dritta come Hookipa proprio perché nel surf da onda sono regular e quindi leggo meglio l’onda. A saltare faccio abbastanza schifo da entrambe le mura ma mure a sx è meglio grazie a Tenerife.

Intenzioni particolari di fare anche qualche cosa nel Wave?
Vorrei gareggiare di nuovo in Italia se avrò il tempo e la testa di incastrare qualcosa tra gli impegni slalom. In PWA magari provare una tappa come wildcard per divertimento ma a 26 anni sono troppo vecchio per arrivare da qualche parte a livello internazionale nel wave senza contare che dovrei togliere del tempo allo slalom e al momento non mi sembra una grande idea.

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Passiamo al discorso P7. Nuova avventura anche con questo marchio?
Si in realtà ho iniziato con loro e ora sono nel team international dopo 8 anni.

Quali sono le principali differenze che hai potuto riscontrare tra le tue vecchie vele e la AC-1?
Le AC1 sono incredibilmente veloci e hanno un accelerazione fuori dalla strambata notevole. Credo abbiano quel che mi serve per fare un ulteriore salto di qualità.

Dopo una parentesi “estera” sembra quindi che tu sia tornato a vestire parzialmente anche colori italiani, ricordiamo che eri nel team Challenger Sails prima di approdare a North Sails. Claudio Badiali, sail designer CHS, dopo aver collaborato qualche anno con P7, al momento è tornato ad occuparsi solo del suo marchio. In P7 cosa ci puoi dire per quanto riguarda lo sviluppo e il disegno delle vele?
Si ero stato con Claudio e sono cresciuto molto con loro. Ora sono in Italia di nuovo e sono felice. Aiuterò Andrea nello sviluppo e cercherò di fare del mio meglio.

Tra poco sarà un anno che Alberto è tristemente scomparso e tu hai sempre portato avanti  il #ride4alby. Ora SB e P7 sono i tuoi nuovi sponsor, gli stessi che erano di Alberto, una coincidenza cercata, desiderata oppure le semplici casualità della vita che a volte ci sorprendono?
Si è già passato quasi  un anno… Se devo essere sincero è l’unico fattore che non mi piaceva nel cambiamento. È stata una casualità anche perché io non ho cercato più di tanto ma ho scelto quel che pensavo fosse il meglio tra le possibilità che avevo, che, dopo una stagione del genere, erano moltissime. Come hai detto è stato un caso ricevere una proposta da loro, un caso che la combinazione dei materiali mi piacesse molto… Non c è giorno che non ci pensi come credo sia per molti altri e continua ad essere un ispirazione.

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INTERVISTA DI 4Windsurf
FOTO courtesy Starboard

Ciao a tutti, sono Fabio Calò (ITA-720), ho iniziato a fare windsurf all’età di 13 anni e da quel momento è diventata la mia più grande passione, poi la mia vita e il mio lavoro. Campione Italiano Wave nel 2013 e 2015. Vivo a Torbole sul Garda e respiro l’aria del windsurf 365 giorni all’anno.