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Come scegliere i migliori caschi da sci

di - 25/03/2022

Nell’ampissima offerta di casci da sci, sei in grado di riconoscere quelli sicuri?

Sam Cohen skiing at Bella Coola Helisports

Faccio un sogno ricorrente quando comincia l’inverno: è mattina presto e con un gruppo di amici arrivo al resort che abbiamo scelto per goderci una giornata di sci, mi preparo per iniziare la risalita ma mi accorgo che mi manca qualcosa. A volte mi sono dimenticato gli scarponi, a volte i bastoni, a volte le pelli.

Immagino sia l’angoscia di trasformare una piacevole giornata in un nulla di fatto.

Non mi capita mai però di sognare che ho dimenticato il casco, una caduta è sempre dietro l’angolo, sia fuoripista che in pista e picchiare la testa senza protezione, questo si sarebbe un vero incubo.

Scott Chase 2 Plus MIPS

Il casco è fortunatamente diventato un accessorio quasi imprescindibile per sciatori e snowboarder ma fatta salva l’obbligatorietà di indossarlo per i minori di 18 anni, per tutti gli altri resta una questione di buonsenso.

Se pensiamo alla velocità con cui si scende ormai sulle piste o fuori, alla variabilità del terreno su cui si scia (irregolarità del piano, pendenza, consistenza della neve) e alla moltitudine di persone che si muovono attorno a noi in ogni discesa, possiamo ben immaginare che una caduta o una collisione con un ostacolo non sia poi un’eventualità tanto remota.

Scott Chase 2 Plus MIPS

Come scegliere un casco sicuro

Ci sono diversi parametri che possono guidarci alla scelta di un casco ma focalizzandoci sulla sicurezza dobbiamo tenere conto in primis delle certificazioni.

Il Decreto ministeriale ammette la sola certificazione UNI EN 1077 CE per l’uso in pista, mentre per chi ad esempio, pratica lo scialpinismo, esistono anche caschi con una doppia certificazione: UNI EN 1077 CE e EN12492, quest’ultima è quella adottata dai caschi da alpinismo (che a volte sono omologati anche UIAA106 “norma ancora più restrittiva”). Esistono poi altre certificazioni, che possono apparire sulle etichette dei caschi da sci. Ad esempio la certificazione ASTM F2040 (American Society for Testing Materials, uno dei maggiori contributori tecnici dell’ISO “altro ente di certificazione”) riguardante sempre l’uso in pista.

Il vantaggio di un casco con più certificazioni è che lo potrai usare per fare più attività, sapendo che SARAI sempre ben protetto.

 

Materiali e le tecnologie costruttive

I caschi non sfruttano tutti la medesima tecnologia costruttiva e gli stessi materiali.

I materiali utilizzati per costruire i caschi da sci sono principalmente l’EPS (Polistirene), il Policarbonato e l’ABS. A volte un paio di questi materiali vengono combinati in un un’unica costruzione definita Ibrida.

Fra le costruzioni a loro volta più diffuse troviamo

  • Costruzione In-Mold, realizzata tramite la fusione di una calotta esterna in Policarbonato (di solito) ad una interna in EPS.
  • Costruzione Ibrida, come si diceva, abbina le tecniche In-Mold e Hard Shell, laddove quest’ultima costruzione consiste in uno strato interno in EPS ricoperto da un guscio in ABS.

I caschi di quest’ultimo tipo risultano particolarmente robusti e resistenti nel tempo.

Scott Chase 2 Plus MIPS

Accessori di sicurezza attiva supplementari

Contrariamente a quanto si possa credere, la maggior parte degli impatti non avviene in direzione perpendicolare al cranio ma piuttosto tangenziale. In funzione di ciò, dopo più di vent’anni di ricerche accademiche, il professore Hans Von Holst, insieme a Peter Halldin, ricercatore presso il Royal Institute of Technology svedese, sono riusciti a sviluppare una tecnologia rivoluzionaria che ha migliorato significativamente la protezione della testa in caso di urti tangenziali. Il loro obiettivo era ottenere un riparo migliore contro il movimento rotatorio, ovvero, quando la testa viene colpita “ad angolo” piuttosto che con un impatto diretto.

Dettaglio fodera interna Scott Chase 2 Plus MIPS

Quando una testa impatta angolarmente e si ferma all’improvviso, il movimento rotazionale può causare al tessuto cerebrale elevati livelli di tensione (il cervello ruota rispetto al cranio attraverso il fluido cerebro-spinale). L’allungamento del tessuto causato da questi movimenti può provocare vari tipi di lesioni cerebrali. MIPS è stato progettato con l’intento di smorzare il movimento rotazionale generato dall’impatto.

MIPS è una calotta di scorrimento fra il guscio del casco e la fodera. In caso di impatto obliquo il guscio ruota rispetto alla calotta riducendo velocità e accelerazione angolare, la diminuzione di queste forze di rotazione riduce le possibilità di danni al cervello.

jonas@jonaskullman.se – Laboratorio Test MIPS

Nel dettaglio, un casco dotato di tecnologia MIPS è costituito da tre componenti principali: la calotta in polistirene espanso (EPS), lo strato a basso attrito, e spesso tra le due, un sistema di fissaggio per mezzo di elastomeri. In un impatto angolato, il sistema di fissaggio per mezzo di elastomeri si tende per consentire alla calotta in EPS di girare in modo indipendente attorno alla testa. Di quanto si sposta il sistema? Dai 10 ai 15 millimetri. Ma è proprio durante quei millesimi di secondo che si può ridurre la quantità di movimento rotatorio che può essere trasferita alla testa. MIPS, in pratica, utilizza un sistema a piano di scorrimento che si muove all’interno del casco, imitando proprio il sistema di protezione del cervello.

Dettaglio calotta MIPS interna Scott Chase 2 Plus

Questo strato è progettato per ruotare all’interno del casco con l’intento di rallentare e ridurre la quantità di energia trasferita verso, o, dal cranio e quindi ridurre il rischio e la gravità delle lesioni cerebrali.

Tornando alle certificazioni, l’equivoco sta nel fatto che tradizionalmente nei test da impatto dell’industria dei caschi, il prodotto viene lasciato cadere verticalmente su una superficie piana, ma questo misura solo le forze da impatto verticale, un genere di impatto percentualmente meno probabile. Test scientifici hanno dimostrato che il sistema MIPS aggiunto ai caschi migliora le prestazioni di sicurezza di questi ultimi, per questo ormai l’80% dei brand leader nel mondo sta aggiungendo questa tecnologia ai loro prodotti.

 

Per maggiori informazioni sulla tecnologia MIPS

Diplomato in Arti Grafiche, Laureato in Architettura con specializzazione in Design al Politecnico di Milano, un Master in Digital Marketing. Giornalista dal 2005 è direttore di 4Actionmedia dal 2015. Grande appassionato di sport e attività Outdoor, ha all'attivo alcune discese di sci ripido (50°) sul Monte Bianco e Monte Rosa, mezze maratone, alcune vie di alpinismo sulle alpi e surf in Indonesia.