Un percorso urbano, con frequenti alternanze di fondo, diversi stop e infiniti cambi di direzione è stato il campo scelto dalla nostra Carlotta Montanera per mettere alla prova l’ultima versione della MIZUNO Wave Rider 29, iconica scarpa di Mizuno, progettata per i runner che cercano propulsione e reattività senza rinunciare al comfort.
Test di Carlotta Montanera
Categoria Massimo ammortizzamento
Peso 265 g (uomo), 230 g (donna)
Drop 10 mm
Stack height 39/29 mm

Destinazione d’uso
Partiamo dalla destinazione d’uso della Wave Rider, una scarpa molto trasversale, adatta a runner di diversa provenienza, con una grande adattabilità ai ritmi di corsa. Presenta la tradizionale piastra Wave in TPU dal tallone al mesopiede, che è deputata sia all’ammortizzazione, sia alla , sia alla stabilità. La novità principale nel modello 29 risiede nell’uso della Mizuno Enerzy NXT, una schiuma infusa di azoto, per l’intersuola, che migliora la leggerezza della scarpa, ma soprattutto le regala un effetto “bouncy” molto piacevole. Il drop passa dai tradizionali 12 mm ai più contemporanei 10 mm.

Il mio test
Ho testato la Wave Rider 29 in corse su asfalto, alternando i ritmi aerobici e aggiungendo qualche sprint finale per comprenderne la risposta elastica. I ritmi di corsa sono andati quindi dal jogging lentissimo in Z1, al medio aerobico in Z3 principalmente, con ritmi da 6’00’’ al km a 4’30’’ circa.

Chiusura e alloggiamento
Per quanto riguarda l’allacciatura, è abbastanza aderente al collo del piede, anche se, come spesso mi accade, preferisco usare il doppio occhiello per chiudere meglio. Un plus la conchiglia tallonare che dà sicurezza all’appoggio.

Comfort
La prima nota molto positiva è stata la calzata: la MIZUNO Wave Rider 29 è decisamente comoda, grazie sia alle imbottiture generose (pur mantenendo un peso contenuto) sia a un avampiede spazioso.

Stabilità
Durante il test a ritmi lentissimi ho particolarmente apprezzato la stabilità dell’appoggio: il Wave si sente e sostiene eventuali angoli di appoggio non perfetti o leggermente troppo pesanti, anche come tempi di contatto al suolo. La Enerzy NXT rimane effettivamente morbida (non eccessivamente) ed elastica. A ritmi aerobici più elevati, con appoggi più rapidi e di centro piede, ho gradito la leggerezza della schiuma dell’intersuola e la buona flessibilità della scarpa, che non ha rocker troppo accentuato, ma lascia al piede una libertà di spinta apprezzabile.

Cambi di direzione ok!
Un plus lo si ha nei cambi di direzione, tipici di una corsa non lineare e urbana, dove si schivano pedoni, ci si ferma ai semafori e si riparte velocemente, si cambiano i fondi stradali: la Wave Rider sostiene molto bene il tallone, senza essere troppo invadente. Quando si ricerca stabilità, infatti, spesso si rinuncia alla flessibilità, cosa che in questo caso non avviene.
Nelle rapide incursioni in Z4 la scarpa regge ritmi veloci, sebbene non “assista” la velocità, nel senso che non regala molto. Nota positiva in allenamento, quando l’obiettivo è quello di esercitare al meglio il piede.
Leggete QUI l’approfondimento sul monitoraggio delle zone cardiache di Carlotta Montanera

Trazione
Un’ultima nota positiva sul battistrada: la suola presenta infatti una quantità ottimale di gomma X10, che ha un’ottima trazione, anche su fondi misti e bagnati.

Piastra Wave
La piastra Wave è immersa nell’intersuola e protetta da essa, mentre l’intersuola stessa è quasi totalmente ricoperta dalla gomma, con una conseguente buona protezione verso l’abrasione. Da testare la durata totale, che potrebbe arrivare a stupirci in runner leggeri.

Consigliata per…
Questo modello è da consigliare a runner neutri o leggeri pronatori con struttura fisica da media a leggera che cercano una scarpa dal peso contenuto per gli allenamenti, da lenti a leggermente più brillanti. Perfetta per chi prepara distanze dai 10 ai 42 km e ricerca affidabilità e un buon compromesso tra leggerezza e stabilità. Buon rapporto prezzo/durata.



