Ultime ore di attesa prima del via dei Campionati Mondiali delle 24 Ore, Torino prepara il grande evento alla sua 11esima edizione in un’atmosfera resa incerta sia dal punto di vista organizzativo,per le recenti vicende che hanno costretto a un repentino cambio alla guida dell’evento passato nelle mani del Cus Torino e della Fidal,ma anche sul piano agonistico con 337 corridori al via in rappresentanza di 41 nazioni. Che si affronteranno sul circuito di 1.700 metri da ripetere più volte possibile. Mancheranno i campioni uscenti, l’americano Jon Olsen e la giapponese Mami Kudo e questo non fa che accrescere l’incertezza dei pronostici. Le liste d’iscrizione curiosamente indicano in primo piano un giapponese e un’americana. La candidatura di Yoshikazu Hara (nella foto) per il titolo mondiale è più che solida, stante il suo 285,366 km, ma il francese Christian Fatton, con 282,200 è vicino e bisogna considerare il fatto che la gara varrà anche per l’assegnazione dei titoli europei. L’Italia si affida principalmente all’esperienza di Ivan Cudin, alla ricerca della grande performance titolata dopo tante imprese in giro per il mondo: il suo 266,702 km è la quinta performance, preceduta anche dall’argentino Ricardo Rojas e Peredo e dallo slovacco Lubomir Hrmo.
Fra le donne la numero uno è l’americana Katalyn Nagy con 243,720 km che dovrà guardarsi dalle australiane Deb Nicholl e Bernadette Benson e dalla connazionale Traci Falbo. Molta curiosità intorno alla prestazione di Luisa Zecchino, che in tante prove di endurance ha dato scacco matto anche ai maschietti ma che non ha mai affrontato un livello così alto.
