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Mondiali di cross, sarà un grande show

di - 26/03/2015

Probabilmente qui in Italia la sensazione è ridotta visto che mancheranno i principali atleti nazionali (la Fidal, anche per ridurre i costi della trasferta cinese, ha inviato solo la rappresentativa junior maschile campione d’Europa) ma l’edizione di sabato prossimo a Guiyang dei Mondiali di cross si preannuncia appassionante ed elettrizzante, soprattutto per la prova maschile che vede tanti pretendenti alla vittoria rendendo incerta anche la prova a squadre. I Trials che si sono svolti nelle principali nazioni africane hanno un po’ sparigliato le gerarchie, ecco così che il Kenya si presenta al via senza il campione uscente Yaphet Korir,mai in evidenza nel corso della stagione, ma schiera una squadra comunque fortissima oscillante fra due poli, la freschezza della gioventù di Bedan Karoki, vincitore dei campionati nazionali e che nei prati (come sulla mezza) sembra avere acquisito il piglio del dominatore, e Geoffrey Kipsang, che vuole abbinare il titolo iridato di cross a quello sulla mezza vinto giusto un anno fa a Copenhagen; attenzione anche al campione continentale Leonardo Barsoton. Molti li danno per favoriti, ma il compito potrebbe essere molto più difficile del previsto contro una squadra etiope molto giovane, che ha le sue punte in Muktar Edris, plurivincitore in Italia e che sembra ormai maturo per il grande successo, e Hagos Gebrhiwet, argento iridato sui 5000 metri con il primatista nazionale sulla mezza Atsedu Tsegay come “capitano in corsa” per dirigere i suoi giovani compagni. L’Eritrea ha una grande carta da giocare in Teklemariam Medhin, bronzo due anni fa in Polonia ma che rispetto ad allora sembra essere ulteriormente cresciuto e che avrà in Goitom Kifle e Abrar Osman altri atleti capaci di lottare per le primissime posizioni. Fortissima anche la formazione ugandese con Moses Kipsiro e il plurivittorioso nello Iaaf Cross Country Permit Timothy Toroitich oltre al neoprimatista nazionale sulla mezza Geoffrey Kusuro che abbiamo visto correre in 59’43” alla RomaOstia.

A dispetto di condizioni climatiche che preannunciano caldo e umidità in grande quantità, si viaggerà a ritmi altissimi e entrare fra i primi 10 sarà già impresa ardua per i non africani. Due coloro che potrebbero riuscirci: il turco Polat Kemboi Arikan, campione continentale in carica e l’americano Chris Derrick, trionfatore a Edimburgo in gennaio.

Lo stesso obiettivo, un posto fra i primi 10, è nelle possibilità di Yemaneberhan Crippa, il campione continentale junior che si trova però a competere in un parco atleti di livello molto più alto rispetto a Samokov, dove tutti puntano sull’ugandese Joshua Cheptegei, campione mondiale di categoria sui 10000 e che questo mese ha già mostrato un elevato stato di forma conquistando l’oro continentale sulla stessa distanza e che ha già messo alla frusta anche gli elite nelle prove Iaaf di Siviglia ed Elgoibar. Una sua vittoria interromperebbe i dualismo Kenya-Etiopia che ha contraddistinto la categoria sin dal 1991. L’Etiopia conta di impedirglielo affidandosi a Yihunilign Adane, campione nazionale in carica, e a Yasin Haji, argento iridato sui 5000 a Eugene lo scorso anno. Il Kenya presenta una squadra forse un po’ più inesperta anche se Moses Koech, bronzo ai Giochi Olimpici Giovanili lo scorso anno sui 5000, ha grandi potenzialità. Con grandi speranze partono anche il Bahrain, che si affida a Evans Chematot bronzo iridato junior sui 3000 siepi e l’Eritrea che ha la sua punta in Aron Kifle, campione nazionale. La squadra italiana, con il bronzo continentale Said Ettaqi e Alessandro Giacobazzi vincitore anche in Spagna, punta a ripetere il sesto posto di due anni fa e possibilmente migliorarlo,ma servirà che tutti gli azzurri riescano ad andare oltre i propri limiti.

Molto incerta appare anche la gara femminile dove ci sarà la campionessa uscente,la kenyana Emily Chebet richiamata dalla federazione anche se ha mancato l’appuntamento con i Trials. Gli osservatori giudicano la squadra kenyana inferiore a quella di due anni fa, anche per colpa dell’assenza di Faith Kipyegon, due volte iridata junior che appariva come la più forte del lotto. L’Etiopia punta al colpo gobbo con l’argento 2011 junior Genet Yalew e soprattutto con il bronzo di due anni fa a livello senior Belaynesh Oljira, che potrebbe far saltare il banco. Come spesso succede,la gara femminile appare più aperta anche alle chance delle non africane, in particolare la campionessa europea Gemma Steel (Gbr) e la padrona di casa Ding Changqin, due podi assoluti ai Giochi Asiatici 2014.

Gabriele Gentili