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Morlini, terzo titolo mondiale sulle ciaspole

di - 09/02/2016

Si è svolta sabato scorso a Vezza d’Oglio in Alta Val Camonica l’ottava edizione dei Mondiali di ciaspole organizzati dalla World Snowshoe Federation (WSSF), che ha visto sfidarsi nelle tre categorie i 101 atleti giunti in rappresentanza di dodici nazioni sul percorso completamente innevato che si snoda lungo il fondovalle, per una totale di poco meno di 10 Km, nelle bellissime pinete circostanti l’abitato. Presenti al via atleti provenienti da Europa (Italia, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Russia, Spagna, Svezia e Svizzera), Nord America (Canada e Stati Uniti) e Asia (India), messi in fila dai due favoriti della vigilia, il francese Stephane Richard e l’italiana Isabella Morlini, già più volte vincitrice dell’antesignana della specialità, la classicissima trentina de La Ciaspolada.

Dopo 32’49” di gara, il francese ha preceduto l’italiano Filippo Barizza (33’01”) e lo spagnolo Ruiz Revuelta (33’16”), a loro volta seguiti dal trentino Andrea De Biasi (33’25”), dal francese Freudenreich (33’44”) e dallo spagnolo Asensio Sociats (34’10”). Per i colori italiani, si registra anche l’ottavo posto del bellunese Claudio Cassi e il decimo di Alfredo Corsini.

Il podio maschile (foto FB) Il podio maschile (foto FB)

In campo femminile, Isabella Morlini vince invece la resistenza di due atlete catalane, che l’accompagnano sul podio. Per la Morlini un crono finale di 39’07” e un margine di 12″ su Ragna Debats e di 49″ su Rosa Tio Valls. Per la squadra italiana, bene anche Simonetta Menestrina, quarta in 41’34”, e Mirella Bergamo, sesta in 43’47”.

Presente all’evento anche l’Assessore allo Sport della Regione Lombardia Antonio Rossi che così ha chiosato: “Nello sport, nella cultura, nelle tradizioni, nel territorio, nel turismo della Lombardia la montagna recita un ruolo da protagonista assoluta. Voglio fare i complimenti a Vezza d’Oglio che è riuscita a rendere la passeggiata con le caspole un evento in grado di attirare atleti da tutto il mondo. Iniziative come queste riportano la gente in montagna, valorizzando il patrimonio collettivo”. 

Corsainmontagna