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New York della Keitany per la terza volta

di - 06/11/2016

L’edizione 2016 della Tcs New York Marathon, tappa dello Iaaf Gold Label e del World Marathon Majors è stata illuminata da due grandi campioni, molto diversi fra loro. Se da una parte la kenyana Mary Keitany è andata a prendersi di forza la sua terza vittoria consecutiva con una gara tutta d’attacco condotta per la sua gran parte in solitudine, dall’altra l’etiope Ghirmay Ghebreslassie ha confermato, se ce n’era ancora bisogno, tutto il suo talento conquistando la sua prima classica dopo l’oro iridato 2015 e il 4° posto olimpico, il tutto a 21 anni ancora da compiere.

Iniziamo dalla Keitany capace di una gara che ha “ucciso” le ambizioni delle avversarie, impostando un ritmo che per lunghi tratti ha fatto anche pensare al record della maratona. A metà gara passata in 1h12’37” solo la connazionale Joyce Chepkirui era ancora con lei ma la sua resistenza è durata poco e le è costata il podio finale.La Keitany ha continuato a spingere rallentando leggermente solo nel finale quando la sua azione si è leggermente appesantita, chiudendo in un comunque notevole 2h24’26”. Pesantissimo il distacco delle avversarie con l’altra kenyana Sally Kipyego che in 2h28’01” ha salvato per soli 12” la piazza d’onore dal ritorno dell’americana Molly Huddle, autrice di un debutto sui 42,195 km davvero rimarchevole. Quarta la Chepkirui in 2h29’08”, più staccata la burundiana d’America Diane Nukuri in 2h33’04”.

L'arrivo vittorioso della Keitany (foto organizzatori) L’arrivo vittorioso della Keitany (foto organizzatori)

Nella gara maschile Ghebreslassie ha gestito la corsa da consumato stratega, controllando un gruppo di testa che è andato scremandosi molto presto, con il campione uscente, il kenyano Stanley Biwott apparso subito non in buone condizioni di forma e alla fine ritiratosi per problemi a un ginocchio. Dopo la mezza passata in 1h02’15”, ai 30 km davanti erano rimasti in tre, con l’eritreo affiancato dal kenyano Lucas Rotich e dall’etiope Lelisa Desisa, anche lui ritiratosi nel finale. Ghebre ha allungato poco dopo con 21” di vantaggio su Rotich al 35° km, un vantaggio andato aumentando nel finale con l’eritreo che in 2h07’51” ha sfiorato il suo personale ottenendo una delle 5 migliori prestazioni sul suolo newyorchese. Rotich ha chiuso a 1’01”, terzo ancora un americano, l’intramontabile 39enne Abdi Abdirahman in 2h11’23” a contenere il ritorno del giapponese Hiroyuki Yamamoto (2h11’49”) e del connazionale Shadrack Biwott (2h12’01”). In casa italiana il migliore è stato Giovanni Gualdi: 2h22’10” il tempo finale dell’ex tricolore mentre i gemelli Bernard e Martin Dematteis hanno chiuso rispettivamente in 2h27’42” e 2h37’57”.