Pubblicità

North Sails nuovo boma slalom Platinum 2013

di - 27/09/2012

Che il boma North sia un must per tutti gli slalomari non è un segreto. Unico problema era il difettino sul terminale… che si rompeva. Era quindi non raro trovare qualche atleta (vedi Andrea Rosati) che in Conca d’Oro a Torbole si inventava le soluzioni più disparate per porre rimedio al problema, per esempio con aggiunte di fogli di carbonio nel punto critico di rottura (un po’ come un rinforzo sulla coperta di una tavola).
Sembra ora invece che il problema sia stato risolto all’origine da North Sails e siamo lieti di presentarvi questo nuovissimo boma in carbonio per lo Slalom… che a vedere da queste foto sembra veramente un gioiello.
La settimana scorsa FUNBOARDMAG.COM vi aveva presentato in anteprima il nuovo albero North Sails Aero e proposto un estratto dell’intervista di Alberto Solza, Responsabile Vendite ITALICA Spa, che produce anche alberi e boma da windsurf per le principali aziende del settore tra cui appunto North Sails. Vi propongo ora il testo integrale dell’intervista che avete potuto già trovare sul numero di agosto-settembre di FUNBOARD MAGAZINE.

Thanks to: Cristiano Cricco Siringo

Alberto Solza, qual è il tuo ruolo all’interno dell’azienda?
Sono Responsabile Vendite per il settore Windsurf e Pesca export, seguo tutte le trattative con le più importanti aziende al mondo di questi due settori, dallo sviluppo del progetto in tandem con i miei tecnici alla messa in produzione, vendita e after sales. Vendiamo in più di 50 stati (i principali mercati sono Italia, Germania, Francia, UK, Russia, Cina, Emirati Arabi, USA, Svezia, Giappone, Turchia, Polonia, Spagna Olanda, Belgio e Portogallo).

Come si è evoluta Italica nel corso degli anni?
Beh Italica è nata come un’azienda artigianale di produzione articoli per la pesca conto terzi, personalmente amo mantenere questo status anche a fronte di cifre di fatturato molto rilevanti, a tutt’oggi amo definire Italica come “artigiana evoluta” e abbiamo i più grossi marchi al mondo come clienti, catene di distribuzione, fatturati e settori di espansione in continua crescita, questo grazie al nostro “life motive”: innovazione e mettersi in gioco ogni giorno.
L’azienda si è evoluta passando da azienda operante nel settore canne da pesca ad azienda diversificata in molteplici campi di investimento: nautica, arredamento, sport, industriale, pesca a livello mondiale.
Questo successo è dovuto in parte anche alla scelta di delocalizzazione che abbiamo effettuato inaugurando il nostro stabilimento di produzione in Cina nonché mantenendo e rafforzando lo stabilimento in Italia; questa scelta ci ha permesso di diversificare con produzioni ad alto valore aggiunto oltre che ad inserire nuove tecnologie a noi sconosciute di lavorazione della fibra di carbonio.

Quante persone occupate oggi?
Nello stabilimento italiano circa 50 addetti sono impiegati mentre nello stabilimento cinese occupiamo circa 150 persone, per un fatturato complessivo di circa 15mln USD/anno.

Ok abbiamo capito che siete un’azienda all’avanguardia ma scendendo nel dettaglio che più ci riguarda cosa fate per il settore Windsurf?
Siamo unici fornitori di alberi dal 30% al 100% carbonio per i seguenti marchi: North Sails, Gaastra, Gun Sails, Naish, Bic Sport, Sailworks, e alcune catene di grossa distribuzione oltre che a marchi minori e marchi in espansione per il mercato interno Cinese.
Da circa tre anni siamo i fornitori unici dei boma in carbonio North Sails Platinum, boma definito dal mondo dei racer il miglior boma in commercio grazie alla sua rigidità e leggerezza. Dopo North anche un altro marchio molto importante ha deciso di sviluppare i boma con Italica, anche se ad oggi non posso rivelare il nome ma sono sicuro che lo riconoscerete presto in acqua.

L’albero sembra un tubo di carbonio inserito in una vela, molti non sanno quanto sia importante; ci puoi dire come mai i produttori vogliono spingere sull’importanza dell’albero? Volete solo vendere di più?
In una passata intervista, Rossano Bisioli (nostro responsabile R&D alberi) dichiarava che l’albero è la spina dorsale della vela, questa affermazione non è mai stata vera tanto quanto oggi. L’albero è assolutamente un oggetto soggetto ad usura, dopo 1/2 stagioni di intenso uso deve essere sostituito per mantenere sempre elevato il livello di performance.
L’anno scorso mi trovavo ad Honolulu e abbiamo fatto la prova comparativa tra un vecchio NoLimits di circa 4 anni, molto usurato ma ancora molto affidabile, e un albero nuovo; il raider non era certamente Robby, Kauli o Victor ma un normale vacanziero windsurfista che dopo aver provato l’albero nuovo ha detto che sembrava di utilizzare un altro windsurf… Prova certa che l’albero nuovo ha performance completamente diverse da un albero usato.
Personalmente mi viene da sorridere quando in spiaggia vedo vele/tavole/boma all’ultimo grido armate con alberi di 5 anni fa. Capisco che le esigenze di budget costringono molti a mantenere il vecchio albero ma oggi i prezzi degli alberi sono del tutto accessibili quindi conviene certamente preferire un buon nuovo rispetto a un albero usato.

Compatibilità di curve con alberi non originali delle velerie?
Ci sono senz’altro marchi che hanno un buon prodotto, ma certamente non è al 100% compatibile con l’albero originale della veleria, le maggiori velerie al mondo sono clienti Italica e come potete vedere noi lavoriamo praticamente in esclusiva con loro, limitando i marchi generici.
Il fatto è che la ricerca è continua; produciamo circa 2 prototipi al giorno per i nostri clienti e gli alberi cambiano molto frequentemente, per cui è praticamente impossibile per un marchio che vende alberi generici offrire la stessa curvatura di North, Gaastra, NeilPryde (che hanno sviluppi costanti) in quanto non avrebbero il tempo materiale di sviluppare l’albero e commercializzarlo. Oltre a questo le velerie provano anche la durabilità degli alberi con le loro vele che allo stesso tempo vengono sviluppate parallelamente allo sviluppo dell’albero stesso per offrire al cliente finale un assemblamento che generi il 100% possibile di prestazioni.
Abbiamo inoltre analizzato alcuni alberi di un marchio che offre più di 50 modelli di alberi e abbiamo scoperto che le curve non erano al 100% compatibili con la veleria dichiarata in questione; certo il prezzo era inferiore ma perché compromettere la performance della vela magari pagata centinaia di Euro oppure rompere l’albero durante le vostre uscite? Questo lo potete verificare da voi stessi facendo una prova comparata, non sto certamente dichiarando che tutte le aziende che vendono alberi generici operano in questo modo, ci sono aziende che offrono alberi generici molto validi ma personalmente farei ricadere la mia scelta sempre sull’albero originale consigliato dalla veleria sia che sia di nostra produzione sia di altri.

Cosa bolle in pentola in Italica per il 2012/2013?
Quest’anno a mio modesto parere abbiamo presentato delle collezioni 2013 rivoluzionarie, in particolare la linea d’alberi più leggera e robusta al mondo commercializzata da North e denominata AERO (nome storico North), l’RDM infatti pesa circa 900gr e so che molti lettori saranno impauriti dal peso ma abbiamo lavorato partendo dalla durabilità per arrivare ad un peso piuma aumentando le performance. Ne è risultato un albero ultraleggero, molto più performante e notevolmente robusto. Anche il prezzo non sarà eccessivamente elevato rispetto a un normale albero 100% carbonio.
Chiunque abbia preso in mano quest’albero è rimasto sconvolto dal suo peso. Abbiamo raggiunto questi risultati utilizzando filati di carbonio più raffinati, impregnati con resine ad elevate performance meccaniche, con maggiore proprietà di allungamento, utilizzando filati dell’azienda giapponese “Toray” (leader mondiale nella produzione di tessuti e filati di carbonio) e specificatamente per l’industria del Windsurf.
Oltre a questo abbiamo aumentato la robustezza dei nostri alberi ad elevate percentuali di carbonio offrendo una finitura superficiale nuova e molto tecnica. Per quanto riguarda i boma abbiamo davvero superato noi stessi.
North presenterà per il 2013 (qualche foto sul web è già stata vista) la nuova collezione di boma Platinum; abbiamo lavorato con tecnologia completamente monoscocca ispirandoci per finiture e tecnologie di lavorazione al mondo della bicicletta da competizione in carbonio, finiture esagerate, pesi ultra leggeri e rigidità alle stelle, a detta di qualcuno perfino troppo rigidi, il Santo Graal dei boma in carbonio. Abbiamo anche utilizzato tessuti di carbonio con altre fibre per aumentare la resistenza all’abrasione, vernici anti UV e grip acquistati direttamente in Germania.
Inoltre per il boma North Formula/Race abbiamo creato un terminale monoscocca a doppia curvatura con variazione di diametri e geometria (ovale/cilindrico) il tutto per portare all’estremo la rigidità.
Basti pensare che la stessa North, nostro maggior cliente, per il 2013 ha affiancato sui prodotti al suo logo il logo Italica come chiaro segnale di fiducia reciproca e stima per il grosso sforzo offerto.
Non solo North comunque nel nostro portafogli, infatti abbiamo sviluppato anche la collezione di boma per un altro grosso cliente che sarà presto disponibile sul mercato, offrendo soluzioni monoscocca con grip 3D, patch protettive di silicone, terminali a scatola chiusa con accessori Clam Cleat e Ronstan originali, il tutto con livelli di performance imbattibili.
Quando abbiamo avuto i primi risultati del nuovo boma ho chiesto a Daniele (nostro responsabile R&D boma) di andare ancora oltre per offrire qualcosa di unico ad ogni cliente, per questo anche se i boma saranno prodotti dalla stessa fabbrica avranno qualità e caratteristiche uniche.
È senza dubbio per tutto ciò che molti atleti di Coppa del Mondo usano i nostri prodotti (soprattutto boma) anche se non direttamente sponsorizzati.

Mentre per il 2013/2014?
Oggi stiamo lavorando su una nuova soluzione d’innesto che eliminerà completamente il problema dell’incastramento tra top e bottom, un nuovo sistema che farà defluire aria ed acqua tra l’innesto e la parete interna del top. Stiamo testando inoltre nuove geometrie di stampi per aumentare la performance di alberi Slalom/Race/Formula specificamente per l’aumento di accelerazione in gara e la risposta alle raffiche improvvise. Oltre a questo stiamo testando nuovi materiali provenienti dall’aerospaziale che prevedono una tecnologia di appiattimento del filamento di carbonio con una ricomposizione successiva.
Certamente non pensiamo che l’avanzamento tecnologico sia finito anzi, infatti vorremmo sperimentare una serie di stecche per vela sviluppate al 100% con tessuti pre-impregnati di carbonio uni-direzionale.

Bene Alberto mi pare di capire pertanto che la crisi non vi ha toccato o no?
Certamente c’è una flessione globale nei consumi a livello mondiale, però grazie agli investimenti fatti, acquisizione di nuovi clienti e nuovi settori da sviluppare possiamo dire che Italica è un’azienda in contro-tendenza e che guarda al futuro con estremo ottimismo e positività.

A proposito molti lettori non hanno proprio nessuna idea di come si mantenga il carbonio, della differenza con il pre-peg e di quale sia la procedura di costruzione di un albero… vogliamo fugare tutti questi dubbi?
Sarebbe davvero lungo e forse correrei il rischio di annoiarvi, troppo, magari la rimandiamo alla prossima intervista… Comunque la materia prima è di origine giapponese, viene conservata in celle frigo a meno 15 gradi e consiste in tessuti di carbonio impregnati con resina epossidica che vengono “tagliati” e “cucinati” intorno ad uno stampo fino ad ottenere un manufatto solido.

Facci capire anche come funziona il vostro ciclo produttivo… ovvero ora state già lavorando sui materiali 2014? Costruite prima i proto? Se si quanti? Chi li prova e approva e quando vanno in produzione?
Si! Ora stiamo progettando gli sviluppi 2014, e dipende molto dal tipo di albero; solitamente per gli alberi Race 460, 490, 520 e 550 facciamo anche 15/20 prototipi per albero. Mentre per gli RDM ne bastano meno anche 5/7 per misura.
Poi dipende molto se dobbiamo fare un test di durabilità e allora produciamo molti più prototipi fatti allo stesso modo e li testiamo a Pozo, Safaga o Maui. I proto vengono provati da team-rider delle velerie e velaio poi il Product Manager o il velaio stesso autorizza la messa in produzione firmando il capitolato tecnico di fornitura con le relative tolleranze. Da quel momento in poi si guarda già avanti per la stagione seguente.

Prendete spunto dalla concorrenza o seguite esclusivamente una vostra politica di crescita passo dopo passo?
Certamente diamo un occhio alla concorrenza sarebbe sbagliato dire il contrario, ma penso che non ne abbiamo bisogno, più che altro prendiamo spunti da altri settori come pesca, sci e tavole… Le ultime innovazioni le abbiamo “rubate” proprio dalla pesca che ci offre grandi spunti in quanto produciamo attrezzature (canne) in carbonio lunghe 16 metri dal peso di circa 1 Kg vendute al pubblico a oltre 6.000 Euro… quindi certamente è un settore dal quale attingere molto, però mantenendo i prezzi accessibili; infatti nessuno comprerebbe un albero da windsurf per 2.000 Euro. Fortunatamente siamo tra i numeri uno anche sulle canne da pesca, e questo ci da un grosso vantaggio tecnico e di sviluppo presente e futuro.

Bene grazie mille e per chiudere “fatti una domanda e datti una risposta”…
Nessuna domanda ma solo un consiglio: vivete la vita alla grande, senza rimorsi e non bevete Dom Perignon del ’53 a temperatura superiore a 4°C… è una schifezza… ahahahahha… surfate e divertitevi questo è il solo consiglio che vi posso dare… magari con materiali fatti da noi… ciao a presto.