Pubblicità

Patagonia e il Fair Trade nell’abbigliamento outdoor

di - 02/11/2017

Il brand Patagonia determinato a cambiare l’industria outdoor

Patagonia vanta il maggior numero di capi e prodotti realizzati in stabilimenti Fair Trade Certified™ rispetto a qualsiasi altra azienda di abbigliamento presente sul mercato. Per questa stagione, tutti i capi Better Sweater™ e Synchilla® Snap-T®, due delle linee best seller di Patagonia, sono confezionati in stabilimenti con certificazione Fair Trade. Oggi l’etichetta Fair Trade Certified™ accompagna il 38% della produzione complessiva dell’azienda californiana che, aderendo al programma, ha concretizzato la possibilità di sostenere direttamente i lavoratori che realizzano questi capi d’abbigliamento.

La partecipazione di Patagonia al programma promosso da Fair Trade è cresciuta rapidamente nel corso del tempo: dalla partenza nell’autunno 2014 con soli 10 capi Fair Trade, confezionati in un unico stabilimento tessile, al lancio della prima linea completa al mondo di board short e costumi Fair Trade Certified™ nella primavera 2017. Oggi, per l’autunno 2017, Patagonia propone ben 480 capi Fair Trade realizzati in 14 aziende tessili differenti.

Il programma Fair Trade è la strategia a medio termine adottata da Patagonia per ottenere retribuzioni più eque all’interno dell’industria tessile. Patagonia corrisponde infatti un premio in denaro direttamente ai lavoratori che realizzano prodotti Fair Trade: questo bonus viene versato in un fondo a cui essi accedono senza intermediazioni di sorta, decidendo poi in modo autonomo come investirlo. Poiché quindi ciascun capo Fair Trade consente agli operai di beneficiare di una gratifica in denaro, Patagonia ha scelto per il programma prodotti in grado di garantire un elevato volume di vendita e guadagni significativi.

Dal 2014 più di 26.000 lavoratori hanno tratto vantaggio dai benefit corrisposti grazie a questo progetto, che sono stati ad esempio impiegati per la realizzazione di un asilo nido e l’adozione di programmi di assistenza sanitaria, oppure come bonus in contanti o, ancora, sotto forma di voucher per l’acquisto di generi alimentari, ceste, filtri per l’acqua e altri beni di prima necessità.

La maggior parte dei consumatori riconosce che gli indumenti che acquista sono realizzati con determinati materiali, ma è anche importante che capisca che questi capi vengono confezionati a mano, e chi svolge questo lavoro merita di essere visibile e riconosciuto” ha dichiarato Helena Barbour, vice-presidente del settore sportswear a Patagonia. “Fair Trade è un mezzo per raggiungere questo obiettivo. È qualcosa che va oltre il semplice versamento di una gratifica agli operai: è un modo concreto per influenzarne positivamente la vita, ma anche per avere un impatto su aziende, marchi e clienti, che possono così compiere scelte d’acquisto informate“.

La linea Better Sweater™ da uomo, donna e bambino, in aggiunta ad altri capi in pile Fair Trade Certified™, è disponibile nei punti vendita Patagonia, nei partner store e su patagonia.com

Salva

Eva è nata e cresciuta a Roma, dove ha studiato giurisprudenza per capire che è una persona migliore quando non indossa un tailleur. Ha lasciato la grande città per lasciare che il vento le scompigliasse i capelli sulle montagne delle Alpi e presto ha scoperto che la sua passione per l’outdoor e scrivere di questa, poteva diventare un lavoro. Caporedattrice di 4outdoor, collabora con diverse realtà del settore outdoor. Quando ha finito di lavorare, apre la porta della baita in cui vive per sciare, correre, scalare o per andare a fare altre gratificanti attività come tirare il bastone al suo cane, andare a funghi o entrambe le cose insieme.