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Rachik, esordio in azzurro col botto

di - 10/07/2015

E’ cittadino italiano da appena 24 giorni, ma Yassine Rachik non vedeva l’ora di indossare la maglia azzurra per regalare una medaglia all’Italia dell’atletica. E’ successo oggi agli Europei under 23 di Tallinn (Estonia) dove ha conquistato il bronzo dei 10.000 metri in 28:53.99 alle spalle dell’imprendibile turco-keniano Ali Kaya (27:53.38) e del russo Mikhail Strelkov (28:53.94). La tenacia di Rachik viene ribadita in pista fino all’ultimo quando il neo-azzurro, per uno svarione del contagiri nel caos dei doppiaggi, parte in anticipo per la volata pensando di essere arrivato a fine corsa. Nemmeno il tempo di alzare le braccia al cielo che Yassine si rimette in moto, stringe i denti per altri 400 metri fino al traguardo dove per quattro centesimi, un’inezia, cede l’argento al russo Strelkov in rimonta. Nella stessa gara, nono posto e primato personale per Daniele D’Onofrio (29:27.34), mentre Iliass Aouani finisce i suoi 10km in pista in 30:20.86 (quattordicesimo).

Yassine Rachik, bronzo europeo all'esordio in maglia azzurra (foto Giancarlo Colombo/Fidal) Yassine Rachik, bronzo europeo all’esordio in maglia azzurra (foto Giancarlo Colombo/Fidal)

Rachik abbraccia la bandiera tricolore, se la stringe forte al petto come quella medaglia che sognava da una vita. E’ nato l’11 giugno del 1993 ad Ain Sebaa (Casablanca) in Marocco dove da piccolo preferiva il karate alla corsa. In Italia è arrivato nel 2004, vive a Castelli Calepio in provincia di Bergamo con i genitori e due fratelli più piccoli, un terzo è in arrivo ad agosto. Nell’atletica – veste la maglia della Cento Torri Pavia – si era fatto subito notare con una collezione di successi nelle categorie giovanili che lo hanno portato a vincere ben 26 titoli nazionali: dai 1500 alle mezza maratona. Oltre 21.000 i firmatari che in meno di un mese hanno sottoscritto la petizione online lanciata dall’onorevole Khalid Chaouki e indirizzata al presidente della Repubblica Sergio Mattarella per consentire a Yassine di ottenere la cittadinanza italiana, finalmente concessa lo scorso 15 giugno.

L’avventura di Rachik a Tallinn, però, non finisce qui: “Spero che questo bronzo sia soltanto l’inizio, mi dispiace che per poco non sia stato un argento! – le sue prime parole – Grazie all’Italia e a tutte le persone che mi hanno aiutato a realizzare questo sogno a partire dal mio primo coach Arrigo Fratus che mi ha fatto scoprire l’atletica. Ora mi piacerebbe portare subito un’altra medaglia, magari già domenica nei 5000 metri”. Yassine è un fiume in piena. L’emozione del risultato raggiunto è incontenibile: “Ero molto teso – racconta l’azzurro allenato da Anselmo Colli – Ci tenevo tantissimo a fare bella figura, per l’emozione non ho quasi chiuso occhio stanotte. E’ appena finito il Ramadan che ho osservato fino all’ultimo, ma ormai mi so gestire e questo non ha inciso più di tanto sulla mia preparazione”.

Per finire un’occhiata al suo curriculum che attualmente lo vede spaziare da un personale di 3:40.70 nei 1500 a un 13:37.88 nei 5000; e poi 28:50.45 nei 10.000 e 1h03:11 in mezza maratona. “Uno dei miei miti è Hicham El Guerrouj e proprio sui 1500 di cui lui è primatista del mondo sento di avere ancora un bel margine da esplorare. E’ una distanza che mi piace molto e spero di avere l’opportunità di poterla correre forte a fine stagione, magari in un bel meeting. Il futuro? Ammiro Stefano Baldini e, forse tra qualche anno, potrei anche tentare l’avventura della maratona”.

Alessio Giovannini – Ufficio stampa Fidal