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Ratti e Camandona verso il Manaslu e il Pangpoche

di - 24/09/2019

Aggiornamento spedizione di Francesco Ratti e Marco Camandona in in Nepal: le due vette Himalayane sono sempre più vicine per gli atleti Millet.

Dopo la salita al Denali, Francesco Ratti ci aveva svelato che il suo progetto futuro era quello di una spedizione in Nepal per salire il suo prim0 8000.

E infatti, il 2 settembre, Francesco Ratti e Marco Camandona sono partiti per un’impegnativa spedizione sulle montagne del Nepal. Obiettivo quello di salire il Pangpoche (6.620 mt) e il Manaslu (8.163 mt), due vette uniche, complesse, con caratteristiche tecniche differenti.

Gli alpinisti, in cordata con François Cazzanelli, Emrik Favre e Andreas Steindl, si stanno confrontando in queste settimane con una spedizione di alto livello dove il maltempo, fino ad oggi, ha inevitabilmente portato dei cambi di programma: il team è infatti attualmente impegnato sul Manaslu – l’ottava montagna della terra – e ha rimandato la salita verso l’inviolata vetta del Pangpoche tra la fine di settembre e i primi giorni di ottobre. Ma la voglia di completare anche questa spedizione non li abbandona.

«Siamo appena rientrati dal secondo giro di acclimatamento: abbiamo dormito una notte a 6.300 mt e una notte a 6.800 mt e siamo saliti fino a 7.200 mt» racconta Francesco Ratti «Stiamo tutti bene e siamo pronti per provare la cima. Qui ha nevicato davvero tanto e qualsiasi via al di fuori della normale é troppo pericolosa, quindi proveremo a salire il più velocemente possibile lungo la normale, ovviamente senza sherpa né ossigeno. Il meteo ideale per la cima al momento sembra previsto per il 26 settembre. Poi ci resterà la nuova via da aprire sul Pangpoche». Tenaci, ambiziosi e affiatati. Tutto dipenderà dalle condizioni climatiche che si troveranno ad affrontare.

Il rientro del team di atleti impegnato sulle montagne del Nepal è previsto per il 15 ottobre.

Eva è nata e cresciuta a Roma, dove ha studiato giurisprudenza per capire che è una persona migliore quando non indossa un tailleur. Ha lasciato la grande città per lasciare che il vento le scompigliasse i capelli sulle montagne delle Alpi e presto ha scoperto che la sua passione per l’outdoor e scrivere di questa, poteva diventare un lavoro. Caporedattrice di 4outdoor, collabora con diverse realtà del settore outdoor. Quando ha finito di lavorare, apre la porta della baita in cui vive per sciare, correre, scalare o per andare a fare altre gratificanti attività come tirare il bastone al suo cane, andare a funghi o entrambe le cose insieme.