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Riconnettere con la natura insieme a Wild Tee

di - 08/05/2018

Dopo il felice incontro con i Lasketti  abbiamo continuato a girovagare curiosi tra gli espositori degli Adventure Awards Days   – organizzati ad Arco – e siamo rimasti “intrappolati” nelle bellissime stampe delle maglie da running Wild Tee, che ci hanno portato in luoghi selvaggi e sentieri sconnessi. Ad accoglierci è stato Filippo Canetta, fondatore di questo brand ma soprattutto di questa idea.

 

Come nasce Wild Tee?

Ero stufo di correre con lo stesso abbigliamento che indossavano tutti e che non era affatto coerente con la natura nella quale correvamo. Così ho cominciato ad ideare una linea che aiutasse a riconnettere con la natura e con la propria natura. Sono ormai due anni che insieme ai miei amici e colleghi lavoro a questo progetto. Sono state vendute 12000 magliette, abbiamo coinvolto 42 rivenditori e due agenti.

Qualche dettaglio tecnico sulle Tee

Abbiamo deciso di approcciare la produzione utilizzando la tecnica di stampa a sublimazione *, un processo complesso ma che ha grandi vantaggi: la stampa infatti modifica direttamente le fibre del tessuto, così ad eccezione dell’occhio che percepisce uno sgargiante disegno per il resto la stampa è impalpabile. Non aggiunge peso e lascia traspirare il tessuto.

* ( La sublimazione tessile è una tecnica di personalizzazione relativamente recente e permette di stampare capi bianchi 100% poliestere.

È il sistema ideale per la stampa di abbigliamento tecnico o sportivo perché non ostruisce i pori del tessuto lasciandoli liberi di traspirare).

Novità

Oltre all’ampliamento della gamma di abbigliamento con pantaloncini, calzini e secondi strati stiamo progettando un’interessante proposta per i runner di Milano e dintorni:

Un Run-Away store con un negozio di abbigliamento, palestra, spogliatoio e chiaramente un bar. Vogliamo creare in città uno spazio in cui i trail runner si sentino un po’ più vicini ai sentieri del week end e dove anche in poco tempo tra un impegno e l’altro si possa pensare, parlare, mangiare corsa. Ci sarà anche uno studio fiosterapico, si farà del pilates e si suderà durante gli allenamenti, si mangierà un boccone e si berrà una birra prima di tornare a casa o a lavoro (mentre fai la doccia prepariamo il tuo pasto!) e si organizzeranno uscite in montagne e viaggi. Ricordiamoci che si è bello correre in città e pianificare allenamenti ma alla fine lo scopo è quello di stare in natura e riconnettere con essa.

Trail running è esplorazione

Una cosa che amo particolarmente del correre è l’esplorazione. Quando si ha poco tempo per conoscere un luogo nuovo il modo migliore per farlo è correre sui suoi sentieri. La consapevolezza di dove sei cresce chilometro dopo chilometro, mentre assapori quello che il luogo ti da in quello specifico momento. Ho apprezzato particolarmente questo aspetto della corsa quando ero in Sri Lanka: vedevo un posto cui volevo andare e cercavo la strada per raggiungerlo. Correre in queso modo, senza mappe o tracce gps, aiuta anche nella gestione degli imprevisti in gara. Esplorare e improvvisare ti pone di fronte all’imprevisto da superare. Di ostacoli del genere in una gara lunga ce ne sono diversi…

Lavorare con la propria passione ha cambiato l’approccio che ho con il lavoro e con la vita: è quello che vuoi fare da grande.

Filippo

Chi c’è dietro gli appendi-abiti:

Filippo Canetta: imprenditore e fondatore ma soprattutto appassionato ultra trailrunner e amante degli sport outdoor.

Davide Grazielli: scrittore e statista della corsa, professore universitario e ultra trailrunner, coordina il processo produttivo di Wild Tee.

Maria Carla Ferrero: Stilista, modellista e ultra trailrunner, si occupa del disegno dei modelli e delle taglie dei nostri capi.

e tutti gli amici, colleghi e atleti che ogni giorno si spingono un po’ più in là.

Wild Tee, vai là fuori e inseguiti.

Sito Ufficiale www.wildtee.it

 

 

 

Eva è nata e cresciuta a Roma, dove ha studiato giurisprudenza per capire che è una persona migliore quando non indossa un tailleur. Ha lasciato la grande città per lasciare che il vento le scompigliasse i capelli sulle montagne delle Alpi e presto ha scoperto che la sua passione per l’outdoor e scrivere di questa, poteva diventare un lavoro. Caporedattrice di 4outdoor, collabora con diverse realtà del settore outdoor. Quando ha finito di lavorare, apre la porta della baita in cui vive per sciare, correre, scalare o per andare a fare altre gratificanti attività come tirare il bastone al suo cane, andare a funghi o entrambe le cose insieme.