Rotazione delle scarpe da running: i consigli di Carlotta Montanera per scegliere il modello giusto per ogni corsa, argomento di grande interesse per tutti coloro che decidono di utilizzare più paia di scarpe da running per allenamenti e gare.
Autrice: Carlotta Montanera – runningcharlotte.org | @runningcharlotte
Tempo di lettura: 5 minuti circa

Un tema che divide e appassiona
Nel mondo della corsa, la scelta delle scarpe è un tema che divide e appassiona. C’è chi giura fedeltà a un solo modello, quello che ha conquistato il cuore (e il piede) dopo mille prove, e chi invece preferisce variare, alternando più paia in base al tipo di allenamento. Ma qual è la strategia migliore? Come spesso accade, la risposta non è univoca: dipende da chi corre, da come corre e da cosa cerca nella propria esperienza di running.

Rotazione: i pro e i contro
Alcuni runner scelgono di affidarsi a un’unica scarpa per ogni tipo di allenamento. È una scelta che nasce dalla fiducia: una volta trovato il modello ideale, lo si conosce in ogni dettaglio, si sa come reagisce su asfalto, sterrato, sotto la pioggia o quando le gambe sono stanche. Questa opzione è particolarmente amata da chi ha esigenze specifiche di appoggio o da chi è alle prime armi e cerca stabilità e protezione più che prestazione. Tuttavia, usare sempre lo stesso modello può portare il piede ad “adagiarsi”, riducendo la propriocezione e la capacità di adattamento. E, diciamolo, anche la noia può fare capolino.

Una scarpa per ogni corsa
Dall’altra parte ci sono i runner che adottano la rotazione delle scarpe. In questo caso, si utilizzano due o tre modelli diversi, ciascuno pensato per un tipo di allenamento specifico. Una scarpa più ammortizzata e stabile per le corse lente e i lunghi a ritmo controllato. Una più leggera e reattiva per le ripetute, i fartlek e gli allenamenti in pista. E infine una scarpa da gara, magari con piastra in carbonio, da riservare ai momenti clou. Questa strategia è particolarmente utile per chi ha volumi di allenamento elevati, perché permette di stimolare il piede in modi diversi, ridurre lo stress su tendini e articolazioni e migliorare la qualità del gesto atletico.

Il giusto approccio
La scelta dei modelli per la rotazione non dovrebbe partire dal tipo di scarpa, ma dall’uso che se ne vuole fare. Ogni runner ha almeno due grandi categorie di allenamento: le corse lente e quelle di qualità. Se si prepara una mezza maratona o una maratona, si aggiungono anche i lunghi qualificati e quelli a ritmo gara. Per affrontare al meglio queste sessioni, servono almeno due modelli: uno protettivo e confortevole, con intersuola morbida e tomaia imbottita, ideale per i ritmi tranquilli. E uno più reattivo e leggero, con una struttura minimal e una curvatura che favorisce la rullata, perfetto per spingere nei lavori intensi.

Le scarpe da gara
Un discorso a parte meritano le scarpe da gara. Le cosiddette super shoes, con “plate” in carbonio e intersuole in critical foam, rappresentano una categoria a sé. Sono progettate per offrire il massimo della performance, ma richiedono una tecnica di corsa brillante e gambe fresche. Non sono sempre stabili, si consumano più rapidamente e hanno un costo elevato, quindi è meglio usarle con parsimonia, magari solo in gara o in allenamenti mirati.
Le Super Trainer
Per chi cerca un’alternativa più versatile, esistono le super trainer: modelli che riprendono le geometrie e le tecnologie delle scarpe da gara, ma con materiali più stabili e duraturi. Sono più facili da gestire, hanno tomaie confortevoli e plate in Nylon o Pebax, e possono essere usate anche in gara, a patto di rispettare le regole sullo stack (che non deve superare i 40 mm).
#roadtomarathon, alla Maratona di Amsterdam con Mizuno
Durante la mia preparazione per la Maratona di Amsterdam, ho scelto di affidarmi a tre modelli Mizuno, ciascuno con un ruolo e un utilizzo ben preciso.
Mizuno Wave Rider 29
La Wave Rider 29 è la mia compagna per gli allenamenti di scarico e le corse urbane, grazie alla sua intersuola morbida e alla tomaia premium.
Mizuno Neo Vista 2
La Neo Vista 2, una super trainer con doppia schiuma e plate in Nylon, è perfetta per gli allenamenti di qualità.
Mizuno Rebelion Pro 3
Infine, la Rebellion PRO 3 è la mia scarpa da gara: leggera, estrema, con piastra in carbonio e una geometria pensata per chi corre di avampiede.
Non esiste una regola universale!
In conclusione, non esiste una regola universale. La rotazione delle scarpe è una strategia che può migliorare la performance, prevenire gli infortuni e rendere la corsa più varia e stimolante. Basta ascoltare il proprio corpo, conoscere le proprie esigenze e scegliere con consapevolezza.






