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Rudy Project Turbolence, il test

di - 28/07/2025

Rudy Project Turbolence
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Abbiamo testato i nuovi Rudy Project Turbolence, occhiali sportivi, perfetti per ogni tipo di attività outdoor e decisamente a loro agio nell’utilizzo intensivo a cui ogni trail runner è abituato, grazie alla notevole robustezza e all’ottimo comportamento delle lenti in differenti condizioni.

Test a cura di Daniele Milano Pession

Premessa necessaria…

Difficilmente svolgo attività sportive senza l’uso di un occhiale adatto. Non importa che ci sia sole o pioggia, secondo me l’occhio va sempre protetto in modo corretto, indipendentemente dalle condizioni meteo in cui ci stiamo allenando, o meglio ancora in gara. L’occhiale deve accompagnare il 100% delle nostre attività outdoor. Erroneamente, molti sportivi lo considerano un semplice accessorio, mentre secondo me ha lo stesso valore di un paio di calzoncini o di un paio di scarpe da running. E voi, andreste mai a correre per città o boschi nudi o, peggio ancora, scalzi? Io sicuramente no e adesso vi spiego perché l’occhiale giusto trasforma ogni mia uscita in un’esperienza visiva totale.

Rudy Project Turbolence

Non è un accessorio!

Quando si parla di occhiali sportivi, spesso si pensa a un accessorio funzionale, utile ma secondario. L’importante è che siano “fighi”, leggasi belli da vedere e da indossare, ma non è proprio così che gira il mondo. “Carisma e sintomatico mistero” lo lasciamo alle canzoni di Franco Battiato, perché chi corre, pedala o pratica sport outdoor ha bisogno di certezze, e sa bene quanto la corretta visione possa influenzare la performance, la sicurezza e persino il piacere dell’attività. Personalmente, se corro con il sole in faccia e non ho la lente adeguata per proteggermi, mi sento fortemente a disagio e mi viene facilmente mal di testa. Stesso discorso se piove, le gocce negli occhi mi distraggono tantissimo, mentre un occhiale con lente chiara o fotocromatica, come il Turbolence testato con grado 1-3, si rivela perfetto. Proprio da questa consapevolezza nasce Rudy Project Turbolence, un modello che non si limita a proteggere gli occhi, ma li accompagna in ogni condizione, elevando l’esperienza sportiva a un nuovo livello.

Rudy Project Turbolence

Oltre tre mesi di test

Ho avuto modo di testarlo in un arco di tempo ampio, tre mesi circa, in ambienti e condizioni climatiche molto diverse: dal caldo torrido dell’asfalto cittadino di Milano, con temperature e umidità ben oltre la media, alle piogge improvvise, come capitato recentemente a Cortina in allenamento in un’uscita di trail running tra i boschi. Passando poi per le prime luci dell’alba in alcune corse di prima mattina. Tutte situazioni al limite, in cui Turbolence ha dimostrato carattere e soprattutto si è rivelato fondamentale, permettendomi di concentrarmi unicamente sull’azione di corsa.

Rudy Project Turbolence

Sotto il sole estivo

Le lenti fotocromatiche ImpactX Photochromic 2 Black si sono rivelate un alleato prezioso. La transizione tra luce intensa e ombra è fluida, quasi impercettibile, e la visione resta sempre nitida. La Sweat Bar integrata ha fatto la differenza: niente sudore negli occhi, anche durante le ripetute più impegnative. Un dettaglio che migliora davvero la qualità della corsa.

In condizioni di pioggia e umidità

Durante una corsa sotto la pioggia, il rivestimento Hydroshield ha impedito all’acqua di appannare le lenti. Le gocce scivolano via, lasciando la visuale libera. Il cordino SecureFit Strap ha garantito inoltre stabilità aggiuntiva, molto utile con il viso bagnato, evitando fastidiosi slittamenti.

All’alba e al tramonto


In momenti di luce variabile, le lenti ImpactX Photochromic 2 Black funzionano molto bene e i passaggi da ombra a luce e viceversa vengono gestiti con naturalezza. Personalmente ho apprezzato molto l’efficacia della lente nelle corse al tramonto sui Navigli, spesso infatti il sole basso dà particolarmente fastidio e abbaglia, mentre con Turbolence l’azione di corsa è sempre risultata estremamente fluida e gli appoggi al suolo sicuri.

Con vento forte e polvere


Durante un’uscita trail in collina, con vento e tratti polverosi, la montatura avvolgente ha protetto gli occhi da detriti e raffiche. Il peso ridotto (appena 29 grammi) rende l’occhiale praticamente impercettibile, anche dopo ore di utilizzo.

Sostenibilità e comfort

La montatura in bioplastica Rilsan, derivata dall’olio di ricino, è flessibile, resistente e rispettosa dell’ambiente. Il nasello regolabile e le aste morbide si adattano perfettamente al viso, senza punti di pressione. Un comfort che ho apprezzato soprattutto nelle uscite più lunghe, superiori alle tre ore di attività.

Conclusioni

Rudy Project Turbolence non è solo un occhiale sportivo: è uno strumento pensato per chi vive lo sport con intensità e consapevolezza. La qualità visiva, la stabilità, la protezione dagli agenti atmosferici e l’attenzione all’ambiente lo rendono una scelta eccellente per chi cerca il massimo in ogni uscita. Un investimento che ripaga in comfort, prestazioni e durata.

Daniele Milano: spirito di montagna, anima sportiva. Nato in Valle d’Aosta circa cinquant’anni fa, Daniele cresce immerso nella natura e nello sport. Prima lo sci alpino, poi l’atletica leggera: il movimento è da sempre il suo linguaggio. Negli anni ’90, la svolta. Lo snowboard lo conquista completamente — non solo come rider, ma come narratore del mondo snow. Coordina Snowboarder Magazine, collabora con testate specializzate e guida la direzione di Onboard Magazine. Dal 2003 è anche una presenza fissa nell’evoluzione dell’Indianprk snowpark di Breuil-Cervinia. Tra penna, neve e sentieri. Maestro di snowboard e telemark, dal 2015 è il cuore editoriale di 4running magazine, dove racconta il trail, l’anima del running, il gesto sportivo come espressione di equilibrio. Correre è il suo modo di essere. Dai campi di atletica vicino casa ai boschi della Valle, per poi trasferirsi a Milano. Oggi vive tra città e montagna, ma è sempre fedele al suo credo: “La corsa è il mio benessere interiore per stare meglio con gli altri.”