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Salomon Ultra Glide: il Test

di - 29/12/2021

salomon ultra glide

Il nostro tester Fabio Scipioni ha testato le Salomon Ultra Glide, vediamo com’è andata!

Prima impressione

La linea è pulita e allungata. Si capisce che si tratta di un modello dal peso relativamente contenuto. Due le particolarità che fin da subito catturano la mia attenzione: l’altezza dell’intersuola (insolita per la casa francese) e la geometria a centina negativa. Il tallone ma soprattutto la punta risultano molto staccati da terra. 

 

Suola Contagrip 

La suola Contagrip è ricca di tasselli, 51 in totale, di altezza di 4 mm. 23 sotto il tallone e 38 sotto l’avampiede. La porzione in corrispondenza della volta plantare è giustamente piatta. I tasselli sono quasi tutti a forma romboidale a eccezione di pochi lungo la linea centrale della scarpa che sono triangolari. Tutti convergono con la punta verso il centro del puntale e sono posizionati seguendo le zone di contatto del piede con il terreno e successiva spinta. 

 

salomon ultra glide

Tomaia Sensifit

La tomaia di tipo Sensifit parte dall’intersuola fino all’allacciatura dando l’idea di una scarpa avvolgente. A differenza delle due S-Lab (Ultra 3 e Pulsar), la linguetta è separata dalla tomaia e si unisce internamente all’intersuola tramite una sottile membrana. Questa soluzione permette di mantenere la linguetta ben posizionata sopra l’arco plantare e di limitare l’entrata di sporco all’interno. La linguetta risulta particolarmente imbottita, più di 1 cm. Colpisce rispetto ai volumi della tomaia che sembra alquanto traspirante. Tagliata in modo asimmetrico, lascia più libera la zona tra la tibia e il piede.

 

salomon ultra glide

 

Allacciatura Quicklace

L’allacciatura della Salomon Ultra Glide è la classica Salomon a tirante (Quicklace). Il cavo è molto sottile e resistente, il sistema di bloccaggio può essere nascosto nel taschino alla fine della linguetta. Per rendere più semplice quest’operazione è stata pensata una piccola asola che aiuta ad aprirlo.

 

Collarino rigido e imbottito

Il collare intorno al tallone è piuttosto rigido ma, soprattutto interamente, molto imbottito. A differenza delle versioni race S-Lab, si intuisce come sia stato privilegiato il comfort in alcuni punti delicati del piede. I volumi sono moderatamente contenuti, la scarpa non è stretta come la Pulsar, ma sicuramente non adatta a chi ha un piede a pianta larga. Ho misurato sotto l’avampiede (105,2 mm) e sotto il tallone (90,8 mm).

 

Salomon Profeel film

La protezione della scarpa è garantita dalla pellicola Salomon Profeel film che – promette la casa – oltre a proteggere da rocce e sassi, offre più stabilità. Il profilo visivamente è molto ben fatto, nulla a che vedere rispetto a quello delle S-Lab. Infatti, oltre a essere molto più alto, ricopre una superficie importante attorno alla tomaia, è più spesso e molto molto accentuato sulla punta, che direi risulta per i miei gusti eccessivamente dura. Spero non sia un limite in discesa. Infine la Ultra Glide ha all’interno una soletta decisamente sottile, di soli 2 mm di spessore.

 

La prima prova delle Salomon Ultra Glide

Ho indossato per la prima volta le scarpe sugli Appennini Parmensi, i boschi sono principalmente di faggi. La giornata calda e umida seguiva un violento temporale della notte precedente, quindi le parti meno esposte alla luce risultavano umide. Il percorso alternava sezioni facili, anche tratti di asfalto, per poi via via inerpicarsi e aumentare le pendenze. Per il ritorno ho scelto il tragitto più ripido e tecnicamente impegnativo. Le altre uscite fino al test attuale, sempre in ambienti secchi, non hanno fatto emergere i limiti della Ultra Glide. L’impressione iniziale è di comfort, la camera dell’avampiede risulta più ampia rispetto al centro, che sento maggiormente fasciato. La prima osservazione è verso la linguetta che va tirata con cura prima di poter allacciare la scarpa. Ammetto di non essere assolutamente un amante del quicklace o analoghi sistemi, rischio sempre di non far aderire perfettamente la struttura del piede alla tomaia. La linguetta è inoltre così imbottita che, pur tirando molto, non si avverte particolare fastidio. 

 

Scarpa molto morbida

La Salomon Ultra Glide è estremamente morbida, la mia idea è che la schiuma utilizzata nell’intersuola sia di derivazione dalla S-Lab Pulsar, ma non abbia affatto la stessa densità. Posso essere smentito, ma non ho avuto la stessa sensazione con la scarpa di Kilian. La parte del tallone sicuramente più ricca di Energy Surge risulta più confortevole, tanto da non avvertire il differenziale. Laddove il terreno non abbia presentato tecnicità, la scarpa ha risposto correttamente, assecondando bene il fondo. Non si avverte alcun disagio sotto la pianta del piede: ammortizza in maniera impeccabile, il piede è avvolto. 

 

La mia rullata con la Salomon Ultra Glide

In fase di rullata mi aspettavo di più. Anzi, mi correggo, ho provato talmente a lungo le S-Lab Pulsar che speravo in un rebound che si avvicinasse a quei livelli. Ma stiamo parlando di un modello (la Pulsar) difficilmente imitabile, a mio avviso. La nostra Ultra Glide risponde bene, meglio in fase di presa del terreno che di spinta. Il camber negativo favorisce la rullata, è innegabile ma, come avevo avvertito studiandola, la parte centrale è più rigida rispetto alle due estremità. Assorbe bene in fase di atterraggio, è un pochino più lenta in fase di spinta. 

 

Salomon Ultra Glide: adatta per ultra distanze

La scarpa è destinata a distanze molto lunghe, per runner con tempi al km più ridotti e caratteristiche fisiche (peso) diverse rispetto al target di riferimento delle versioni race. Trovo che la morbidezza non debba totalmente prevalere, bensì risultare in perfetto equilibrio con la solidità e la resistenza della struttura.

 

Qualche limite sui terreni molto tecnici

Quando i terreni diventano veramente tecnici o ancor più rocciosi, alcuni limiti emergono. In particolare dove la scarpa torceva molto e dove subiva spinte laterali, ho avvertito vuoto attorno al tallone. Credo che l’eccessiva imbottitura del collare non possa garantire una fasciatura efficace nel retro piede quando non appoggi su terreni piatti.

 

Il vero divertimento si ha nelle discese corribili

Nelle discese corribili e non troppo accentuate ammetto di essermi divertito. Le dimensioni non eccessive della parte anteriore permettono al piede di giocare bene con il terreno. Le articolazioni, soprattutto del ginocchio, non ne risentono affatto.

 

Qualche difficoltà nelle discese ripide

Qualche problema l’ho avuto nelle discese ripide, la protezione del piede è veramente dura e ho avvertito un forte disagio con le dita dei piedi. Per quanto riguarda la tenuta invece, laddove siamo su terreni secchi, nulla da eccepire. Purtroppo sul bagnato non posso dire la stessa cosa, visto che scivola un pochino e credo che esistano rivestimenti della suola migliori per queste condizioni. 

 

Considerazioni Finali: l’anello di congiunzione di casa Salomon

Se pensiamo alla Pulsar o alla Ultra 3, capiamo come la Ultra Glide sia l’anello di congiunzione tra un prodotto race e quello per un trailer comune. Può essere consigliata a un vasto pubblico, vista la morbidezza della suola e la relativa leggerezza. La suggerisco a corridori di peso massimo attorno ai 75 kg. Sicuramente permette a persone con poca esperienza si avvicinarsi a scarpe già molto evolute. Per i veri atleti risulta un’ottima scelta da allenamento ed estremamente efficace in fase di volumi di training importanti. 

 

Caratteristiche tecniche della Salomon Ultra Glide

  • Peso: 286 g (US 9,5, UOMO)
  • Drop: 6 MM 
  • Stack height: 32/32 mm

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Test a cura di Fabio Scipioni

Corro quanto basta, pedalo a giorni alterni, parlo troppo. Nelle pause mangio. Instancabile sostenitrice di quanto lo sport ti salvi. Sempre. Le mie giornate iniziano sempre così: un caffè al volo e il suono del GPS che segna l'inizio di un allenamento. Che corra, pedali o alzi della ghisa poco importa: l'importante è ritagliarmi un momento per me che mi faccia affrontare la giornata nel modo migliore.