Con la nuova Saucony Ride 13 si riparte proprio da 13… Una scarpa che arriva alla 13esima versione è sinonimo di successo. Dopo l’uscita sul mercato della Ride 10, Saucony aveva deciso di introdurre le inedite Ride Iso 1 e Iso 2, per poi tornare con la Ride 13 alla numerazione originale.
Test e foto di Eleonora Portalupi
- PESO: 265 G (US9 DONNA)
- DROP: 8 MM
- HIGHSTACK (DIFFERENZIALE TACCO/PUNTA): 32/24 MM
DESIGN
Nella colorazione che ho testato, ovvero Citron Mutant, con doppia dotazione di lacci verdi o neri, la Ride 13 non passa inosservata. Mi sono sempre piaciute le scarpe dai colori sgargianti e ben in evidenza, e la nuova Saucony non mi ha certo smentita. La tomaia in mesh ingegnerizzato è molto piacevole al tatto, mentre il disegno creato dalle prese d’aria le dona un ulteriore tocco di stile. I particolari in 3D applicati a caldo ne arricchiscono il design e rendono la struttura stessa più solida.
FINITURE
Ho già corso con Saucony in passato, e ho sempre apprezzato la cura dei particolari. La Ride 13 si conferma un modello di livello in tutti i sensi, partendo proprio dalle finiture, che sono sempre garanzia di qualità nel tempo.
CHIUSURA
La chiusura permette una buona personalizzazione, a seconda che si abbia il piede magro oppure no, o il collo del piede alto, grazie ai due occhielli supplementari in alto, oltre ai 4 principali.
Le asole sono longitudinali e rinforzate, con particolari a caldo che danno struttura all’allacciatura. I lacci, leggermente elasticizzati, sono un’ulteriore must di questo modello. Ottimo comfort è dato inoltre dalla conchiglia particolarmente imbottita e dal colletto ben sagomato che assicura ulteriore comodità e una buona chiusura complessiva del piede.
IMPATTO INIZIALE
Particolarmente comoda, ho molto apprezzato l’alloggiamento del piede piuttosto spazioso soprattutto nell’avampiede. Le dita si muovono bene e mi danno il giusto senso di libertà in fase di spinta. Buoni il sostegno del tallone e il comfort quando si appoggia di tallone, mentre ho apprezzato in modo marcato la rotondità della rullata e la facilità con cui si riesce a spingere con l’avampiede, poco prima di staccare da terra. Buono il rocker della punta che incrementa la facilità di rullata.
COMFORT
Ottimo, davvero comoda in tutti i sensi. Il collo del piede è letteralmente coccolato, sia dall’imbottitura della linguetta che dalla tomaia molto morbida. La soletta in FormFit incrementa il comfort anche dopo diversi chilometri.
TRASPIRABILITÀ
Il mesh ingegnerizzato a doppio strato potrebbe essere un po’ più traspirante, pur ammettendo che in questi mesi freddi avere la scarpa un po’ più calda è un bel vantaggio. Sicuramente da ripetere lo stesso test nei mesi estivi.
GRIP
La particolare conformazione a onda longitudinale del battistrada, combinata a profonde scanalature, assicura un’ottima deformazione in fase di spinta e impatto al suolo, assicurando sempre un efficace grip grazie a una mescola decisamente azzeccata soprattutto su asfalto. Suggerisco di utilizzarla almeno per una quarantina di chilometri per avere un grip migliore.
STABILITÀ
Per essere una scarpa della categoria massimo am- mortizzamento, sviluppata per runner neutri, si è dimostrata estremamente stabile, tra le migliori testate quest’anno.
PROTEZIONE
Molto protettiva, sia per quanto riguarda il comparto suola/ intersuola, che per la tomaia.
CAPACITÀ DI AMMORTIZZAZIONE
Il materiale utilizzato nell’intersuola, PWRRUN +, risulta molto reattivo, con un ottimo grado di cushioning, e soprattutto rende la scarpa complessivamente molto leggera.
CONSIGLIATA PER
Perfetta per il pubblico femminile che ricerca una scarpa dai colori ben evidenti e distintivi, come calzatura da indossare tutti i giorni per fare la spesa o andare in ufficio, e perfetta compagna di uscite running settimanali.
Non è un modello per correre particolarmente forte, ma visto il peso esiguo e l’ottima reattività dell’intersuola si rivela fantastica anche a ritmi piuttosto sostenuti, mentre rimane ideale per lunghe distanze e, perché no, la vostra prima maratona!