Nuova Alta Via dell’Ortles: un itinerario a sette tappe per scoprire angoli di Alto Adige e Alta Valtellina inediti, nel cuore del Parco Nazionale dello Stelvio.
“Le montagne sono le uniche stelle che possiamo raggiungere a piedi” (Fabrizio Caramagna). Per questo l’Alto Adige presenta la nuova Alta Via dell’Ortles: un bellissimo percorso escursionistico che permetterà ai suoi esploratori di toccare davvero il cielo con un dito. 119,5 km di natura incontaminata, attraversando le meraviglie del Parco Nazionale dello Stelvio, dalla Val Venosta – il territorio più a ovest dell’Alto Adige – sconfinando in Valtellina, in Lombardia.
Con un dislivello complessivo di 8.126 m, questo itinerario circolare cinge il Gruppo Ortles e, con i suoi tratti a oltre 3.000 m di altitudine, si qualifica come uno dei percorsi d’alta quota più impegnativi di tutta la regione alpina. Infatti, è suddiviso in sette tappe giornaliere che per essere completate richiedono dalle sei alle otto ore. Per i meno allenati, ogni tappa potrebbe rappresentare una singola escursione di un giorno, offrendo la possibilità di ammirare le ricche fauna e flora del Parco nazionale dello Stelvio. Invece, per chi volesse completare l’intero itinerario, anche se fosse un escursionista esperto, è consigliabile l’accompagnamento di una guida alpina soprattutto lungo una delle sette tappe che comprende un tratto ghiacciato.
L’intera Alta Via dell’Ortles è ben segnalata e contrassegnata da un logo. Le malghe e i rifugi identificati lungo questo percorso offrono agli escursionisti vitto e alloggio e il periodo consigliato per scoprirla è da fine giugno fino alla metà di settembre.
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Il Parco Nazionale dello Stelvio in Val Venosta
134.620 ettari di superficie e di bellezze naturali: ecco l’estensione del Parco Nazionale dello Stelvio, uno dei più vasti territori protetti delle Alpi che si sviluppa tra Alto Adige, Lombardia e Trentino, comprendendo l’intero massiccio montuoso dell’Ortles – Cevedale.
La parola chiave che riassume le caratteristiche del Parco Nazionale dello Stelvio è “varietà”: grazie ai grandi dislivelli che dai 650 m del fondovalle portano ai 3900 m delle vette dei ghiacciai è possibile, infatti, ammirare morfologie e ecosistemi molto diversi fra loro. Dalle zone umide a quelle detritiche, dai terreni calcarei a quelli silicei, ogni zolla di terra è ricoperta da una flora varia e variopinta. Invece, sul fronte della fauna troviamo branchi di cervi e caprioli. Salendo di quota si vedono i camosci ed in alcune valli sono tornati gli stambecchi. Non mancano la volpe, la marmotta, l’ermellino, gli scoiattoli e le lepri; più rari i tassi e le donnole. Grandi protagoniste sono anche le aquile reali e da qualche tempo è possibile avvistare anche il gipeto o avvoltoio degli agnelli. Ma la grande particolarità del Parco Nazionale dello Stelvio è che il suo territorio rappresenta una casa non soltanto per gli animali ma anche per le persone che vivono a contatto con la natura. Inoltre, l’altitudine della zona protetta – più del 60% dell’area è oltre i 3.000m s.l.m. – è unica rispetto a tutto l’arco alpino.
I Centri Visite del Parco Nazionale si trovano in Val Martello, in Val d’Ultimo, a Silandro, Prato allo Stelvio e Trafoi e si rivolgono alla popolazione locale e agli ospiti. Ogni Centro Visite ospita al suo interno una mostra permanente focalizzata su un tema specifico, e offre informazioni riguardanti il Parco Nazionale, le manifestazioni, le condizioni meteorologiche e dei sentieri.