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Luciano Serafica Presidente Fisw Surfing

di - 28/05/2018

Poco tempo fa, abbiamo avuto il piacere di parlare con il presidente Fisw, Luciano Serafica per conoscerlo meglio e capire che idea si fosse fatto sul mondo del Surfing.

– Ci racconti come le discipline del Surfing sono entrate nell’orbita di Fisw?

Il Surfing (con la specialità shortboard)  è stato selezionato dal CIO  insieme ad altre discipline sportive,  tutte molto amate dai giovani (skateboard, arrampicata, karate, baseball/softball), per diventare disciplina olimpica a partire dai Giochi di Tokyo 2020. Questo  evento ha  reso necessario inserire il Surfing  in una Federazione affiliata al CONI, un organismo in possesso di  provata  esperienza, solidamente  strutturato  in grado di  sostenere l’attività di  organizzazione e sostegno alla  preparazione degli atleti in vista delle sfide internazionali.

 

Il CONI ha affidato a noi questo compito importante e per noi è iniziato un percorso bellissimo e complesso  in un ambiente in parte inesplorato in cui la nostra esperienza veniva  messa alla prova tutti i giorni. E’ stato un test continuo, un cammino  fatto  anche di errori, e qualche riga polemica l’abbiamo letta tutti …., tenendo sempre presente il compito al quale il CONI  ci aveva chiamato, a quel compito non potevamo  e non possiamo venir meno.

– Cosa può rappresentare questo passaggio epocale per tutti gli appassionati?

Il Surfing è una miniera di appassionati, se ne contano più di 100.000 in Italia, che frequentano  gli spot con spirito libero, per puro divertimento.

Fare parte di una Federazione sportiva  significa  dare forma  ad un progetto, ritrovarsi  in una casa comune,  uno spazio dove confrontarsi  con regole  e modalità approvate  e  condivise.  E’ un bel passo avanti, è  un salto verso  una struttura ben organizzata retta da principi e sistemi.

Gli appassionati potranno  diventare  protagonisti  tesserandosi  alle Associazioni  affiliate e vivere non soltanto lo sport  da praticanti o da agonisti ma anche da conoscitori dei sistemi che reggono  il tessuto federale.

– Con quali criteri sono state scelte le persone che fanno parte del nuovo organico?

In qualità di Presidente federale ho individuato,  prima di tutto,  la figura del direttore sportivo, una persona dall’alto profilo tecnico, con importanti esperienze pregresse in discipline affini alla nostra,  ho ricevuto l’approvazione del Consiglio federale  e l’assenso del CONI.  In seguito  è stata creata la struttura attuale  formata da professionisti  competenti  e ben conosciuti nell’ambiente degli sport nautici e del Surfing.  

Questi specialisti sommano alla competenza, umanità e disponibilità non comuni, non solo sono tecnici di prim’ordine, sono soprattutto  belle persone.

A loro abbiamo dato la nostra fiducia, affidandogli  l’organizzazione del settore  tecnico e agonistico con un obiettivo molto preciso: Tokyo 2020.

– Se dovesse fare un bilancio della prima stagione?

Il bilancio è molto positivo. I risultati hanno superato le migliori aspettative.  Abbiamo partecipato come squadra a  tutte le competizioni internazionali organizzate dall’International Surfing Association. A maggio siamo partiti per gli ISA World Surfing Games di Biarritz mentre subito dopo l’estate siamo andati in Danimarca con la Nazionale di Stand Up Paddle e Paddleboard ed abbiamo centrato uno storico ottavo posto davanti agli atleti più forti del mondo. Qualche settimana dopo una nutrita rappresentanza azzurra è volata fino in Giappone per gli ISA World Junior Surfing Championship  seguiti  dal primo appuntamento internazionale del 2018: gli ISA World Longboard Championships a Hainan, Cina.

All’Euro Surf di settembre in Norvegia abbiamo conquistato la medaglia d’argento di Squadra, l’argento nella specialità Longboard con Matteo Fabbri e la medaglia di bronzo con Genesio Ludovisi nel bodyboard, concludendo  il 2017 con un altro Mondiale ISA, quello di Adaptive Surf, che ci ha regalato la Copper Medal di Massimiliano Mattei ed il quinto posto di Matteo Fanchini.

– Che idea si è fatto del mondo del Surfing?

E’ un ambiente vivace,  dialettico, che ama il confronto.   E’ una “tribù” di  appassionati,  sono tanti i giovani!  Che si incontrano in ambienti naturali a volte selvaggi  e con cui cercano  una fusione perfetta.  

E poi anche nel Surfing ci sono tante anime,  e tante  famiglie come in ogni ambito,  perciò ritengo sia  impossibile definirlo con troppa precisione.

Considero positivamente il desiderio di partecipazione da parte di tanti entusiasti, non soltanto  con l’impeto di chi approva ma anche con lo spirito critico di chi vuole  comunque costruire insieme.

– Quali sono gli obiettivi per la prossima stagione e per il futuro?

Essenzialmente vedo due obiettivi principali, uno è strutturale, l’altro è, ovviamente, agonistico.

Si sta creando al nostro interno una struttura dedicata al Surfing che ricalca la nostra esistente, regolamentata dallo Statuto e  formata da Commissioni con membri e presidenti.  Tutto questo  garantirà  un elevato livello di professionalità,  competenze precise,  trasparenza ,  rispetto delle normative e favorirà  l’efficacia nel lavoro.

L’obiettivo agonistico è insito nella nostra natura di Federazione sportiva:  vogliamo crescere, diventare forti e competitivi ,  presentarci  sui campi di gara internazionali con sicurezza  per  vincere le medaglie e le qualificazioni che portano ai vertici delle classifiche.

Nel 2018, a livello internazionale, tenteremo di confermare la presenza ed il ruolo che l’Italia ha avuto nello scenario mondiale nel 2017. Il nostro traguardo rimane quello di migliorare quanto già di buono visto e fatto nel corso della passata stagione, portando a queste competizioni atleti in grado di gareggiare per i piazzamenti più importanti.

La qualificazione per Tokyo 2020 non è scontata , mi sono già reso contro  che abbiamo avversari  abili e molto esperti , per questo  il nostro impegno sarà assoluto.

https://www.4actionsport.it/green-surf-festival-surf-per-proteggere-il-mare/