Lo storico surf shop di Torbole Shaka ha appena presentato al pubblico il restailing del reparto windsurf e noi di 4Windsurf abbiamo fatto qualche domanda a Nicholas Slijk, responsabile vendite e figlio del proprietario Mike.
Ciao Nicholas, congratulazioni per il restailing del reparto windsurf del vostro negozio, cosa vi ha fatto decidere per iniziare i lavori?
Ciao! Grazie mille, senz’altro ci siamo tenuti l’inverno occupato con tutto l’iter di lavori che ci sono stati. Il restailing è nato da un’idea comune in realtà, dare uno stile completamente nuovo al negozio lo avevamo in mente da tempo, poi verso la fine della stagione 2020 parlando con i ragazzi di Pryde group siamo arrivati appunto ad un accordo di collaborazione e quindi dopo progettazioni e lavori eccoci qua, con il negozio completamente cambiato.
Come è cambiato ora il negozio e quali sono i vostri punti di forza?
Sicuramente rispetto a prima, si presenta molto più luminoso e meno ricolmo di attrezzatura, più preciso, meno dispersivo.
I nostri punti di forza sono sicuramente gli accessori, non minimizzando però l’importanza dell’attrezzatura windsurf che è sempre un pilastro portante per noi.
Quali sono i brand con cui collaborate? E per il wing?
I brand principali con cui collaboriamo sono JP – Neilpryde, poi Naish che è un nostro marchio storico di cui non possiamo fare a meno.
Per il wing abbiamo optato per un mix, vele Naish e tavole/foil JP. Essendo uno sport “componibile” è bello poter giocarsela con i vari marchi.
In questo difficile periodo, da negoziante come vedi il movimento dei water sports?
Sicuramente lo vedo cambiato, il windsurf sta un po’ scalando in secondo piano, al di là dei grandi affezionati che non mollano e molleranno mai, moltissimi sono transitati su altre discipline, come il Foil o il Wing, che sta spopolando e oltre ad aver riportato vecchi surfisti in acqua sta portando gente completamente nuova e questo è solo che positivo. Più del Windsurf foil, il wing, a mio avviso, sta dando quella visibilità ai nostri sport di cui c’era bisogno.
E più nello specifico, Torbole come sta reagendo a questo periodo?
Torbole fortunatamente si potrebbe definire un’isola felice. Senz’altro è stato difficile per tutti passare questi periodi di chiusure totali, di mancanza di turismo. Ma si è notato come non appena venga data la possibilità alla gente di muoversi, in molti scelgono di venire qui. E questo ci rende sempre abbastanza fiduciosi.
Quali sono i vostri prossimi progetti o eventi che avete intenzione di fare?
Progetti per il momento li abbiamo solo vagamente appuntati, aspettiamo che si stabilizzi un po’ la situazione, che si sia tutti un po’ più liberi per pensare a qualcosa di concreto.