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Si può correre in gravidanza?

di - 26/01/2023

Ci sono tanti modi di vivere le emozioni della gravidanza. Oggi Giorgia Ganis ci racconta le sue e ci da qualche utile consiglio su come affrontarla al meglio… ovviamente da runner!

I primi passi nel mondo della corsa

Un giorno, e non saprei davvero più dire quando, iniziai a correre. Un giorno qualunque probabilmente, ma le sensazioni che provai furono qualcosa di nuovo per me. Una fatica incredibile. Qualcosa di mai fatto prima a cui il nostro corpo non è pronto. E la soddisfazione di portare il mio limite mentale, più ancora di quello fisico, ogni giorno più in là.

 

Un ricordo indelebile

Ciò che provai quel giorno è rimasto immutato negli anni, a eccezione della faticare è diminuita. Le emozioni, quelle vere, quelle che sento e che mi scorrono dentro ogni volta che allaccio le mie magiche scarpette, non sono cambiate mai. Respiro corto, voglia di miglioramento, libertà totale.

 

Correre azzerando i pensieri

Ho usato la corsa per pensare e per riuscire a non pensare a niente. Ho lodato la corsa per i miei successi e l’ho incolpata per le mie sconfitte. Lei, come una compagna fedele, è stata sempre lì, pronta a riportarmi con i piedi per terra.

Non so quando iniziai a correre, e spero di non conoscere mai il giorno in cui non correrò più. In questo sodalizio di alti e bassi, gioie e dolori, momenti di gloria e altri di sconforto, la corsa c’è sempre stata, sono cresciuta correndo e ho cambiato il mio modo di correre negli anni.

Cambia-menti 

Questo bellissimo legame si è incrinato solo qualche anno fa, quando le mie amate uscite scandite da battiti e passi si sono fatte sempre più pesanti, sempre più difficili. Non capivo cosa mi stesse succedendo e mi rattristavo sempre di più continuando a vedere costanti peggioramenti. Scoprii infine di essere molto anemica, leggermente lo ero sempre stata, ma ora la situazione era peggiorata notevolmente, con riduzione di volume e diametro dei globuli rossi e un valore dell’emocromo al limite accettabile. Iniziai così una cura di ferro e leggero riposo, e lentamente le mie uscite affannose divennero sempre più leggere, il passo tornava a essere meno pesante e le sensazioni quelle di un tempo. Potevo riprendere a correre nel modo che tanto mi mancava!

 

Una meravigliosa sorpresa: la gravidanza

Tempo una settimana di allenamenti più briosi, ho ricominciato a sentirmi stanca. Non capivo come potesse essere possibile di nuovo, inoltre era una stanchezza decisamente diversa.

Sotto consiglio della mia migliore amica, ma con pochissima convinzione da parte mia, decisi di fare un test di gravidanza. Sicuramente non era proprio quella la causa del mio malessere, le altre donne rimangono incinte… ma io no. Era proprio difficile che mi sarebbe mai potuto succedere.

 

Test di gravidanza, la felicità 

Esito: positivo, 3+. Non solo ero incinta, ma lo ero da più di 3 settimane almeno.

Il primo pensiero è stato uno shock totale, non poteva essere reale, in più il mio compagno era via per qualche giorno e avrei invece solo voluto correre da lui e dirglielo, così almeno ci saremmo sorpresi in due! Il resto, settimane che hanno iniziato a susseguirsi, una dopo l’altra, con lo stupore iniziale che non mi ha mai lasciato del tutto, con una lenta accettazione del corpo che cambiava giorno dopo giorno, i suoi diversi ritmi, con la piccola e meravigliosa creatura che cresceva dentro di me.

 

La corsa, mia fedele compagna

E come sempre Lei c’è sempre stata. Correre in questa fase della vita mi ha portata a una diversa consapevolezza di me. Ora non corro per allenarmi, per raggiungere un traguardo, un tempo o un obiettivo. Corro perché mi fa stare incredibilmente bene, è un momento tutto per me che dedico a me stessa.

 

La corsa in gravidanza 

Quando si corre in gravidanza, cambiano tantissimi aspetti. Uno facilmente potrebbe pensare che è solo una questione di peso e baricentri, non solo. Rientro in una categoria fortunata di donne che alla 29esima settimana di gestazione (su 40 totali previste) ha preso poco peso e ha un aumento ancora contenuto del pancione. Il peso si sente correndo, ma non in maniera così significativa. L’aspetto che cambia maggiormente, e fin da subito, è proprio la sensazione di fatica. Si fa molta più fatica andando a ritmi notevolmente più lenti, i battiti sono più alti e la sensazione di fiato corto è maggiore. Questo a mio avviso è l’aspetto che muta maggiormente durante la corsa. Inoltre è bene non andare in debito di ossigeno, di conseguenza i ritmi sono sempre blandi, per gli allenamenti ci sarà tempo. In questo periodo più che mai è di fondamentale importanza la scarpa. Il peso in aumento, i legamenti più elastici e lassi e le leggere modifiche che possono incorrere nell’arco plantare richiedono una scelta accurata della calzatura da utilizzare. Deve essere ben ammortizzata e protettiva, in modo da attutire gli impatti e proteggere la caviglia da eventuali distorsioni, che non sono pericolose in quanto distorsioni in sé, ma per la possibile caduta che ne potrebbe conseguire.

 

Tutte possono correre in gravidanza? 

Io riporto la mia esperienza di grande amante della corsa e praticante da molti anni. Poter correre in gravidanza è per me un regalo a ogni uscita. Ascolto costantemente il mio corpo, se sono stanca riposo o sostituisco la corsa con una camminata. Come dicevo, è un momento di benessere e me lo godo ogni volta che mi va, senza forzature. Sicuramente occorre stare bene e non avere problematiche che potrebbero peggiorare con la corsa. Inoltre, se precedentemente una persona era sedentaria, magari iniziare a correre in gravidanza non è una buona idea. Sebbene l’esercizio fisico sia ugualmente consigliato e raccomandato, meglio dedicarsi a belle camminate.

 

L’outfit by Puma di Giorgia 

Ultraform cropped running tank top women

La canotta corta Run Ultraform è una perfetta combinazione di stile, eleganza e praticità. Il classico top olimpionico è rivisto in chiave più corta e accattivante. Un intaglio frontale e posteriore rende il modello particolare e di tendenza. Arricchito da onde brillanti sul nero, termina con una fascia rosa brillante rifrangente. Sul dorso è presente una pratica taschina, utile per riporre il telefono o un antivento. La tecnologia anti-umidità dryCELL è il punto chiave a livello di materiale per tutta la linea. Abbinato agli shorts o ai leggings PUMA running, che riprendono modello e colore, crea un completino unico nel suo genere, con cui è impossibile passare inosservate.

 

Pantaloncini run ultraform tight sunset glow 

Gli shorts da running aderenti Ultraform di PUMA possono di sicuro contribuire al miglioramento della corsa e delle prestazioni. La tasca posteriore con zip per riporre chiavi o altri piccoli oggetti è situata in un inserto staccato dai pantaloni, che crea uno spazio in più dove portare un antivento o la canotta, senza dover ricorrere a un marsupio che inficerebbe la fluidità della corsa. La tecnologia dryCELL allontana l’umidità e mantiene il corpo asciutto. Il materiale Ultraform è leggero ma compressivo, condizione ottima per garantire libertà di movimento e tenuta delle fasce muscolari durante le falcate, riducendo peso e attrito. Logo PUMA Cat sul fianco sinistro in dettagli catarifrangenti.

 

Run ultraform high waist full length printed running tights woman

I leggings da corsa della nuova collezione PUMA non possono che essere adorati da tutte le donne. Il modello unisce dettagli all’ultima moda a un prodotto contenitivo e performante, che consente di sentirsi belle e prestanti allo stesso tempo. Un motivo a onde brillanti li rende molto stilosi e aggressivi. La tecnologia dryCELL allontana il sudore, mentre una tasca a zip è posizionata in modo strategico posteriormente. La sua dimensione è ideale per riporre le chiavi o il telefono, ed è staccata dal pantalone, formando una sorta di passante, idea geniale che permette di non appesantire il capo creando uno spazio dove riporre un antivento o una maglietta. Inserti rifrangenti di colore rosa acceso sono posizionati in punti strategici per poter correre anche in condizioni di scarsa luminosità.

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A cura di Giorgia Ganis

Corro quanto basta, pedalo a giorni alterni, parlo troppo. Nelle pause mangio. Instancabile sostenitrice di quanto lo sport ti salvi. Sempre. Le mie giornate iniziano sempre così: un caffè al volo e il suono del GPS che segna l'inizio di un allenamento. Che corra, pedali o alzi della ghisa poco importa: l'importante è ritagliarmi un momento per me che mi faccia affrontare la giornata nel modo migliore.