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Simone Moro e Alex Txikon in inverno ancora Manaslu

di - 16/11/2021

Manca meno di un mese alla partenza di Simone Moro e Alex Txikon per il Manaslu invernale. Come annunciato lo scorso settembre i due scalatori si stanno preparando a tornare sull’ottava montagna più alta della Terra, obiettivo: raggiungere gli 8163 metri della cima, quindi proseguire in cresta per concatenare il Pinnacolo Est alto 7992 metri.

 

La scorsa stagione, con i nepalesi in vetta al K2, si sono chiusi i giochi per le prime salite invernali, ma questo non ha fatto perdere l’entusiasmo ai due veterani dell’inverno. Simone, come da lui spesso dichiarato, non avrebbe avuto intenzione di provare la prima invernale al K2 mentre Alex, dopo la prima sul Nanga Parbat nel 2016, ha provato per ben due volte a violare il gigante. Ora però l’attenzione è tutta sul Manaslu dove, oltre ai due amici, ritroveremo anche Iñaki Alvarez, compagno di mille avventure insieme ad Alex.

New entry nel team è Sajd Sadpara, figlio di Ali Sadpara celebre alpinista pakistano scomparso lo scorso inverno sul K2. Nel 2016 Simone, Alex e Ali hanno condiviso la prima salita invernale al Nanga Parbat, ora che non c’è più è venuto spontaneo coinvolgere suo figlio, anch’egli ottimo alpinista d’alta quota. “Ali è stata una delle persone più importanti che abbia mai incontrato” spiega Alex. “Credo che salire sul Manaslu con suo figlio  sia il miglior tributo  che io possa rendergli”.

Il team che lo scorso inverno ha tentato il Manaslu invernale. Da sinistra: Iñaki Álvarez, Alex Txikon e Simone Moro. Foto arch. Txikon

Una stagione difficile

Per Simone, con quattro prime invernali alle spalle, si tratta del quarto invero ai piedi del Manaslu, per Alex del secondo dopo quello del 2020 condiviso con l’amico bergamasco in un susseguirsi di tentativi e colpi di scena. Come accaduto con il grande crepaccio incontrato lungo la linea di salita. Un contrattempo che è costato giorni alla spedizione, ma che ha visto tutti impegnati nella ricerca di un nuovo itinerario di salita capace di aggirare in sicurezza l’ostacolo. Trovata una soluzione ci si è messo il vento a complicare nuovamente le cose.

Il Manaslu, ben visibile il campo tendato della spedizione. Foto arch. Txikon

Ogni tentativo di vetta è stato ostacolato dal vento forte in quota, correnti che soffiano a oltre cento chilometri orari e che se ti investono sopra quota settemila possono costarti la vita. L’ultima stagione è stata davvero dura da vivere al campo base del Manaslu, soprattutto a livello psicologico come dimostrano gli accadimenti di fine stagione, quando la spedizione si è “divisa”.

Simone, valutate le previsioni meteo degli ultimi giorni d’inverno e fatti due calcoli non ha visto alcuna possibilità di successo e ha deciso di chiudere in anticipo la sua spedizione rispetto ad Alex che invece ha voluto dare il tutto per tutto, sperando in una calma del vento in quota. Ma a nulla è valso il coraggio e il cuore dell’alpinista basco che, dopo aver raggiunto una quota di 7050 metri.

Alex Txikon impegnato sul Manaslu. Foto arch. Txikon

Nuova spedizione, nuova strategia

L’arrivo in Nepal è fissato per il 13-14 dicembre, in tempo per poter essere al campo base del Manaslu entro il 21 dicembre e avere il campo base allestito entro il girono seguente. In questo modo fin dai primi giorni del nuovo inverno il team sarà pronto a operare sulla montagna, senza sprecare nemmeno un giorno.

La speranza, oltre ad avere più tempo a disposizione, è quella di avere maggiori finestre di bel tempo. Inoltre il team di questa nuova spedizione sarà più piccolo, così da poter essere più veloci e flessibili, soprattutto quando si tratta di prendere decisioni relative alla scalata.

Nei piani di Txikon, ma questo potrà trovare risconto solo dopo che team avrà raggiunto la montagna, l’idea di non seguire al via normale, ma di completare la variante aperta durante il precedente tentativo, così da evitare interferenze con la spedizione commerciale organizzata dall’agenzia Seven Summits Treks che dovrebbe operare sulla montagna.