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Straneo: “Niente Mondiali nel 2015”

di - 17/08/2014

Valeria Straneo, al traguardo della maratona dei Campionati Europei di Zurigo, sorride stretta nell’abbraccio di una bandiera italiana: “Questo è un argento che vale tanto, non si deve mai dare nulla per scontato. Il percorso era davvero tosto, le salite si sentivano e ora ce l’ho tutte sulle gambe. Non ho da rammaricarmi di nulla sulla mia condotta di gara. L’ho vissuta come piace a me: sempre nelle posizioni di testa, anche se nella seconda salita forse non avrei dovuto assecondare troppo la croata quando l’ha messa giù pesante. Sapevo che la Daunay era l’avversaria più temibile, mi aveva già battuta a New York e ai Mondiali di mezza maratona a Copenaghen. E’ una che non molla mai. Io sapevo che l’oro era lì ad un passo, ma verso il 39esimo chilometro è arrivato un crampetto al polpaccio a darmi fastidio, sentivo delle stecche pazzesche. Il crono non l’ho nemmeno guardato, poi mi sono accorta che è identico (2h25:27, ndr) a quello delle Olimpiadi di Londra dove sono arrivata ottava. E’ il mio secondo tempo di sempre, non l’avrei mai detto su un percorso del genere dove è venuto fuori anche il record dei Campionati (2h25:14 della Daunay, ndr). L’oro a squadre non è una sorpresa, siamo fortissime! Adesso ho bisogno di una bella vacanza, parto dopodomani per la Sardegna con mio marito Manlio e i miei figli Arianna e Leonardo. Oggi erano tutti a vedermi e lungo il percorso sono riuscita anche a dargli il cinque. Un’altra maratona? Intanto devo smaltire questa, poi mi piacerebbe tornare a New York. L’anno prossimo non penso di correre i Mondiali di Pechino, vorrei prendermi una stagione di respiro”.

Anna Incerti partiva con il pettorale dorato della campionessa europea in carica, ma il sesto posto di Zurigo 2014 la riempie di gioia: “Considerando che era la mia prima maratona dopo le Olimpiadi di Londra e la nascita, quindici mesi fa, di mia figlia Martina non posso che essere contenta. Certo che c’era l’idea di difendere il titolo del 2010, ma non era così semplice. E’ stato un anno magico che si corona con un grande soddisfazione: siamo le campionesse d’Europa a squadre per la terza volta consecutiva! Io, Deborah e Rosaria facciamo parte della squadra dal 2006, ma per me era a prima volta da mamma. Grazie a mio marito Stefano (Scaini, ndr), al mio allenatore Tommaso Ticali che mi sono stati sempre vicini e a tutti gli amici di Bagheria e di Udine che è ormai diventata la mia città di adozione”.

Emma Quaglia racconta così il suo quattordicesimo posto, ad un anno di distanza dal sesto ai Mondiali di Mosca: “Non era facile, ma io sono contenta della mia gara. Non sono stata affatto attendista e ho corso con la testa. Si sentiva un tifo incredibile ed ero gasata. Anche se eravamo ben preparate ad affrontare queste salite, il percorso era davvero molto duro. Oggi ho definitivamente superato il fantasma della giornata no che a marzo avevo vissuto alla maratona di Roma. E’ stato un onore per me attraversare il traguardo con la bandiera tricolore sulle spalle!” 

Nadia Ejjafini: “Sono molto soddisfatta, da tre anni non correvo una maratona e 2h32:34 su questo percorso mi soddisfa molto. Questo sarà l’inizio di una marea di maratone che voglio correre. Oggi sono riuscita a gestire bene la mia gara dall’inizio alla fine, non ho mai ceduto nemmeno di un passo. Ho affrontato anche le salite molto difficili con il mio passetto da crossista, con tanta tenacia e pazienza. Agli ultimi 5 chilometri il mio tecnico mi ha urlato di aumentare e io ho pensato che dovevo rischiare, dovevo crederci. Ho fatto un cambio di marcia ed  ho cominciato a recuperare posizioni… Non so dove ho trovato la forza di chiudere così forte! Questa maratona e questo crono mi danno tantissima sicurezza il mio futuro”.

Deborah Toniolo sedicesima e raggiante per l’ennesimo successo a squadre delle maratonete azzurre: “E’ bellissimo fare parte di questo terzo successo in Coppa Europa. Me la sono proprio goduta, c’era tanto pubblico e corso bene senza dolori. Il percorso era decisamente impegnativo, ho fatto una gara in rimonta, ma mi è mancato un po’ il finale. Grazie per il supporto al mio club, la Forestale, e alla Federazione. Ora corro da mio marito Giovanni (Ruggiero, ndr) e dalla mia piccola Giorgia che tra un po’ compirà due anni e che oggi era qui”.

Rosalba Console: “E’ stata la mia prima maratona dopo quella di Londra 2012. Non ero al 100% ma ci tenevo moltissimo ad essere qui con le mie compagne, mancare per me sarebbe stato un grosso rammarico. Ho voluto provarci fino alla fine, gli acciacchi fisici non mi hanno permesso di correre come al mio solito. La preparazione è stata a singhiozzo. L’ultimo problemi al tendine d’Achille, risalente a 10 giorni fa, mi ha condizionata sin dal primo chilometro: ho dovuto andare piano per portare a termine la maratona. Aver confermato l’oro a squadre è molto importante per il nostro movimento”.

Ufficio stampa Fidal