BROOKS ci riprova. Il colosso di Seattle non è nuovo a questo tipo d’iniziative, sempre più spesso legate al mondo del wellness e non esclusive del panorama running. Ma di che cosa stiamo parlando? Semplice, a chi non è mai capitato di addormentarsi in ufficio dopo pranzo? Mai sentito parlare di “pennichella” post prandiale? Mai avuto un crollo fisico nel primo pomeriggio, quando lo schermo del vostro mac inizia a vacillare e le palpebre si fanno pesanti? Secondo BROOKS l’ora inciriminata sono le 15:27 o, vedendola da americani convinti, le 3:27 p.m.
A svelarlo è uno studio secondo il quale il calo delle energie alla scrivania dura mediamente 34 minuti al giorno e coinvolge 9 lavoratori su 10. La regione più a rischio? Il Trentino.
La soluzione è semplice e immediata? Pausa running al posto della pausa pranzo
E cosa fanno gli italiani dopo le 15:27 per evitare e combattere questo crollo dell’attenzione e fisico? Sei italiani su dieci (58%), si concedono un caffè, ma il 17% degli italiani confessa di concedersi un pisolino sul luogo di lavoro. E soltanto il 5% si alza per fare dell’attività fisica. (La statistica è stata fatta su un campione di oltre 1.000 lavoratori italiani di età compresa fra i 18 e i 65 anni.)
Susana Pezzi Rodriguez, Marketing Manager Brooks Italia, dà questa spiegazione: “Invece che esagerare a pranzo o andare avanti a forza di caffè, per chi fa un lavoro sedentario la soluzione potrebbe essere una bella corsetta, spiega . Tutti sappiamo che la corsa ha la capacità di aiutarci a non sentire il peso della vita quotidiana e di darci felicità, salute e motivazione. Ecco perché Brooks, con l’aiuto di diversi personal trainer, sta collaborando in tutta Europa con alcune aziende per collaudare delle pause running durante la giornata lavorativa”.
Il crollo alla scrivania è una costante da nord a sud Italia, senza particolari differenze. Coinvolge tutti indistintamente senza differenze geografiche. I picchi si registrano in Emilia, dove il colpo di sonno in ufficio riguarda il 94,4% degli impiegati, in Calabria (94,9%), e, al primo posto, in Veneto (96,4%). Insomma, una repubblica fondata sull’abbiocco pomeridiano.
E quanto dura questo abbiocco? Dai 22 minuti e 30 secondi del Molise ai 38 minuti e 45 secondi del Trentino Alto Adige (oltre 4 minuti in più della Sicilia, per dire, ferma a 31 minuti e 27 secondi). Un dato che ribalta, insomma, molti luoghi comuni…
Il suggerimento migliore arriva da Daniel Fontana, fortissimo triatleta e ambassador di BROOKS che dichiara: “Inserire una ‘pausa corsa’ nella giornata lavorativa può cambiare drasticamente questo scenario. Tutti noi in alcuni momenti della giornata ci sentiamo svogliati o stanchi, o abbiamo semplicemente voglia di non sentire le pressioni della routine quotidiana. Una ‘pausa corsa’ ha il potere di trasformare una giornata all’insegna della noia e dello stress in qualcosa di completamente diverso. Correre per almeno 30 minuti durante la pausa pranzo lascia addosso una sensazione di felicità e motivazione che ha un’efficacia immediata in termini di energia nel corso della giornata”.