Ieri, 21 novembre, è uscito nelle sale italiane ‘The Dawn Wall‘, il documentario di Josh Lowell e Peter Mortimer che racconta dell’impresa d’arrampicata più significativa dell’ultimo anno. Noi non potevamo mancare ed oggi ci ritroviamo a ragionare sul film; ecco le nostre impressioni.
Nessun colpo di scena, perchè la storia la conoscevamo bene tutti. Si era visto tanto, si era parlato tanto, e si aveva già letto della prima salita in libera della Dawn Wall ad opera di Tommy Caldwell e Kevin Jorgeson. Fatta questa doverosa premessa è tutto in discesa, perchè il documentario tiene attaccati allo schermo nonostante si cononosca già il lieto fine.
Non si tratta di un lungometraggio incentrato solo su la scalata: viene approfondita la vita dei protagonisti fino ad arrivare alle ragioni che hanno portato in primis Tommy – poi Kevin – a dedicarsi così profondamente a questo progetto futuristico.
Dal dolore di Tommy nasce un’ossessione: la prima salita in libera della Dawn Wall su El Capitan. Si può trovare una linea in quel liscio intrigo strapiombante? la risposta è nella sua mente e Kevin decise di farsi trasportare dalla sua determinazione.
Nel film (come nella realtà), il rapporto tra i due è fondamentale per il successo. Arrampicano veramente in due e non solo per il proprio ego, e questo è un elemento caratterizzante di tutta l’impresa. Più che la riuscita in sé, la cosa che stupisce di più è proprio questa. La massima condivisione del progetto. O lo si fa insieme oppure non ha più senso.
Con ostinazione e fede i due hanno fatto qualcosa di enorme. Che rimarrà per sempre nella storia dell’alpinismo.
Inoltre è da sottolineare il fatto che è questo film è il primo del genere ad essere pensato per il grande pubblico: anche chi non scala può godersi la visione.
Unica pecca: la traduzione dei sottotitoli lascia un po’ a desiderare.
Se avete perso l’anteprima, potete vedere il film su youtube.