Patagonia ha recentemente presentato con orgoglio il suo ultimo film, “The Shitthropocene”. Quest’opera rappresenta un’audace esplorazione antropologica delle nostre abitudini di consumo, offrendo uno sguardo umoristico e provocatorio su come il mondo stia diventando un luogo sempre più dominato dalla “spazzatura”, e su come il nostro impulso a acquistare ancora più “spazzatura” possa portare alla nostra rovina.
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Questo documentario di 45 minuti promette momenti di ilarità, compresa una particolare danza degli uomini delle caverne che sicuramente farà sorridere gli spettatori.
In un mondo dove sembra insolito e quasi ipocrita per un marchio incoraggiare la sua comunità a comprare solo ciò che è strettamente necessario, per Patagonia questo è stato sempre un principio fondamentale. Fin dalla sua fondazione oltre 50 anni fa, l’azienda ha compreso che per garantire la sicurezza durante le attività all’aperto, l’attrezzatura deve essere di massima qualità. Inoltre, se un prodotto non rispondeva agli standard qualitativi elevati di Patagonia, allora semplicemente non era degno di essere venduto.
Questo impegno è evoluto nel tempo, trasformando Patagonia in un esempio di come un’azienda possa operare con responsabilità sociale ed ambientale, generando profitti senza compromettere i valori fondamentali. La filosofia aziendale si concentra sulla produzione di articoli funzionali, durevoli e rispettosi dell’ambiente, realizzati da lavoratori trattati e retribuiti in modo equo.
Come sottolineato da Yvon Chouinard, fondatore di Patagonia, in un intervento sul New York Times dell’anno scorso: “La nostra resistenza nel tempo è il risultato della nostra costante attenzione alla qualità, sia dei nostri prodotti che del nostro impatto ambientale”.
“The Shitthropocene” sarà proiettato in tutti i negozi Patagonia in Europa, invitando la comunità a riflettere sull’importanza di scegliere la qualità e di mantenere gli articoli in uso il più a lungo possibile, attraverso la riparazione e il riciclo.
