Tre giorni di trekking sull’Alta via del Monte Baldo sono stati l’occasione per stressare qualche prodotto. Con noi c’erano gli scarponi di Dolomite, i bastoni di Cober e gli occhiali Julbo. Una serie di prodotti perfetti per affrontare le condizioni variabili di un percorso che arriva oltre i 2.000 m, fra il sole abbagliante di agosto e la pioggerella gelida dell’alta montagna. Ecco come ci siamo trovati.
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Dolomite – Vernale High Leather GTX
Appena ho indossato gli scarponcini Vernale High Leather GTX di Dolomite ho avuto subito la sensazione di solidità e comfort. La pelle nabuk e scamosciata è morbida ma resistente, e si percepisce che sono materiali di qualità (certificati LWG). Ho camminato sia su sentieri tecnici come pietraie e placche di roccia, che su terra e erba, in tutti i casi, non ho mai avuto la sensazione di piedi affaticati o surriscaldati, e non mi è mai capitato di perdere il controllo.
La fodera in GORE-TEX è una garanzia: ho affrontato un breve tratto sotto la pioggia e, nonostante il terreno fosse bagnato, i piedi sono rimasti asciutti e ben isolati. Il bassistrada Vibram Megagrip non perde un colpo, su calcare ha un’aderenza esagerata e il disegno consente di grippare anche su erba e terra. Mi ha colpito anche l’intersuola per il giusto equilibrio tra ammortizzazione e spinta: sembra davvero che ti accompagni passo dopo passo.
In sintesi: sono scarponcini che non solo fanno il loro dovere, ma lo fanno con stile e comfort. Ideali se cerchi qualcosa di affidabile sia per le gite in giornata che per trekking di più giorni come quello che abbiamo fatto noi.
(Daniele Sigala)

Dolomite – Crodarossa Leather Gore-Tex donna
Ho provato la Crodarossa Leather GTX in questo trekking di più giorni e devo dire che mi ha sorpreso per la leggerezza e la libertà di movimento. Ai piedi risulta stabile ma non ingombrante, il che la rende perfetta quando serve precisione e agilità.
La pelle scamosciata dà una bella sensazione di robustezza, mentre i rinforzi in e-foam su punta e tallone mi hanno fatto sentire protetta più di una volta, soprattutto contro urti imprevisti sulle rocce. La differenza tra la parte di intersuola anteriore e quella del tallone si percepisce chiaramente: dietro l’ammortizzazione in EVA assorbe bene gli impatti, davanti invece la rigidità aiuta a caricare il peso senza che la scarpa si pieghi. La climbing zone in punta è davvero utile: sulle piccole sporgenze in calcare ho sentito di poter contare su una buona precisione.
La suola Vibram Megagrip è uno dei punti forti: in salita tiene benissimo e in discesa, grazie al tacco e ai tasselli pronunciati, frena al momento giusto. Anche su terreno bagnato non mi ha mai dato la sensazione di scivolare.
Infine, la fodera GORE-TEX ha fatto il suo dovere: ho camminato su tratti umidi senza mai trovarmi con i piedi bagnati, e la traspirabilità è rimasta buona anche dopo le 9 ore di cammino del secondo giorno.
In sintesi: la Crodarossa Leather GTX è una scarpa che unisce comfort, protezione e precisione. La consiglierei a chi cerca una calzatura leggera ma affidabile per muoversi sicuro sia su sentieri che su passaggi tecnici.
(Donatella Munerol)

Cober – Crater “Mud“
I Crater di Cober ho avuto modo di provarli su un sentiero alpino piuttosto vario e devo dire che mi hanno convinto fin dai primi passi. Il sistema di regolazione a espansori è rapido e intuitivo, e la manopola Cosmonaut bi-materica offre un’impugnatura comoda anche dopo ore di utilizzo.
L’inclinazione di 7° si nota subito: la presa risulta più naturale e le mani si affaticano molto meno. Un dettaglio che ho apprezzato in particolare è la coda posteriore della manopola, che migliora l’appoggio infraditale e torna utilissima nei tratti più tecnici o quando serve più controllo.
Anche la costruzione in alluminio merita una menzione: dà subito una sensazione di solidità, e dopo qualche urto contro rocce e radici posso confermare che la resistenza è davvero ottima.
(Daniele Sigala)
- Lunghezza: 105 – 135 cm
- Tubo: alu 5083
- Diametro: 14 – 16 – 18 mm
- Decorazione: serigrafia
- Manopola: Cosmonaut bi-materica
- Passamano: Quickstrap
- Rotella: 50 mm
- Puntale: steel
- Peso: 277 g

Cober – Magma
Fare 40 km e 5.500 m di dislivello in 3 giorni, con 14 Kg sulle spalle non sarebbe stato possibile senza un buon paio di bastoncini. Per questa avventura mi sono affidato a Magma di Cober e mi ritengo davvero soddisfatto. I tubi in alluminio sono leggeri ma anche solidi, di colpi sulle rocce e flessioni da carico ne hanno subite ma non hanno subito conseguenze. Il sistema di regolazione Cam Lock in bi-materiale (plastica-gomma) è super affidabile e non ti ritrovi improvvisamente con i bastoni accorciati. La manopola Cosmonaut è nella versione con schiuma lunga e questa è una grande comodità quando ci sono da superare salti di roccia ed è necessario impugnare il bastone un po’ più in basso, così come nei tratti in contropendenza. Insomma, ha superato il test alla grande.
(Marco Melloni)
- Lunghezza: 105 – 125 cm
- Tubo: alu 5083
- Diametro: 14 – 16 – 18 mm
- Decorazione: serigrafia
- Manopola: Cosmonaut in schiuma espansa lunga
- Passamano: Neoprene
- Rotella: 40 mm / 92 mm
- Puntale: Widia
- Peso: 289 g


Julbo – Shield
Abbiamo provato il modello Shield durante questi giorni di trekking e ci hanno colpiti subito per il mix tra design moderno, pulito e la funzionalità. L’occhiale si adatta bene a diversi contesti: li abbiamo usati in condizioni variabili, dal sole allo zenit di mezzogiorno alla nebbia delle 19.00 e in ogni contesto hanno garantito una protezione completa e un campo visivo ampio. Le lenti fotocromatiche poi fanno davvero la differenza, soprattutto con i cambi di luce rapidi tipici dell’ambiente alpino.
Un dettaglio che abbiamo apprezzato molto sono le protezioni laterali in tessuto morbido: proteggono bene dalla luce riflessa e allo stesso tempo risultano piacevoli a contatto con la pelle. Il fatto che siano rimovibili è comodissimo, perché una volta terminata l’escursione si possono togliere e l’occhiale diventa perfetto anche per un uso quotidiano.
Le aste sagomate antiscivolo e il grip nose fanno bene il loro lavoro: lo Shield resta fermo anche con movimenti bruschi, senza bisogno di continui aggiustamenti. Inoltre, i piccoli fori sopra e sotto le lenti migliorano davvero la ventilazione: in salita abbiamo sudato parecchio, ma non abbiamo mai avuto problemi di condensa.
Infine, il design: la forma rettangolare dà un tocco elegante ma deciso, quindi non solo funzionalità, ma anche stile.
In sintesi: lo Shield è un occhiale versatile, sicuro e piacevole da indossare, pensato per chi cerca protezione totale in montagna ma non vuole rinunciare a un look moderno.
(Marco Melloni – Daniele Sigala)

Le lenti REACTIV® High Contrast di categoria 0-4, fotocromatiche e polarizzate, permettono un’ottima lettura del terreno. La base traslucida permette il loro utilizzo anche di notte.
Le lenti REACTIV® Polarized sono polarizzate e di categoria 2-4, per un’alta protezione in montagna.
Julbo Shield – https://www.julbo.com/it_it/p/shield-reactiv?v=J5065012
Julbo Shield – https://www.julbo.com/it_it/p/shield-reactiv?v=J5064514

Julbo – Fury
I Fury hanno look grintoso che ad una sportiva come me piace davvero. Appena tolti dallo loro bustina in Lycra mi hanno colpito i colori della montatura e delle lenti, ma ero davvero curiosa di provarli in azione.
Tre giorni di trekking da 65 a 2.200 m sono davvero un bel banco di prova. Abbiamo provato tutto, dal sole cocente alla pioggia e pr la maggior parte delle ore di cammino non li ho mai tolti. Sono leggerissimi (25 g), restano fermi sul viso grazie alle aste con sistema Grip Tech e al Grip Nose, non devi continuamente aggiustarne la posizione. La cosa ancora più straordinaria però sono le lenti. Non avevo mai provato e lenti Julbo e penso siano insuperabili. Questo occhiale monta le Spectron con trattameto antiappannamento interno e oleorepellente sul lato esterno. Offrono un contrasto incredibile e quando il cielo è azzurro con qualche nuvola, il colore e i dettagli spiccano come fosse una realtà aumentata. Fury, me ne sono innamorata.
(Donatella Munerol)





