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Triathlon Olimpico Rio 2016, continua la favola dei fratelli Brownlee

di - 22/08/2016

di Gabriele Gentili

La gara maschile dei Giochi Olimpici di Rio de Janeiro è stata la perfetta sintesi di quello che è il triathlon contemporaneo, dove bisogna nuotare forte, tenere il passo nel ciclismo e fare la differenza nella corsa, dove si tirano le somme delle prime due specialità. La doppietta dei britannici, o per meglio dire dei fratelli Brownlee non è casuale. I due sudditi di Sua Maestà erano stati primo e terzo quattro anni fa a Londra per una delle vittorie più volute e applaudite dal popolo inglese nelle Olimpiadi di casa, nel quadriennio sono stati protagonisti ma tornando un po’ nel mucchio, assistendo alla prepotente esplosione della scuola spagnola e a Rio hanno messo le cose in chiaro.

Partenza Le prime fasi della partenza nelle acque olimpiche di Rio

La frazione a nuoto aveva visto uscire per primo dall’acqua lo slovacco Varga davanti al russo Polyanskiy e a un bravissimo Alessandro Fabian, lesto a indossare caschetto e scarpette per inforcare la bici. Velocissimi però anche i due Brownlee come anche il francese Luis, risultato: un gruppo di una decina di unità che si andava a comporre per guidare la gara. Sui 40 km circa della frazione ciclistica i dieci hanno lavorato di comune accordo per scavare un solco con gli inseguitori, solco rivelatosi decisivo perché il podio finale è scaturito proprio dal gruppo di testa. Gli iberici hanno perso qui la gara, incapaci d’impedire che il vantaggio superasse la soglia del minuto.

Al cambio i due britannici sono stati i più veloci a ripartire insieme a Luis mentre l’italiano Fabian ha perso troppo tempo ed è scattato per decimo, ma le tossine della fatica iniziavano già a farsi sentire e la prova di corsa nella quale ci si attendeva una sua progressione è stata oltremodo sofferta, fino a un 14° posto finale che non lo soddisfa, anche perché peggiora il 10° posto di quattro anni prima e non è in linea con le aspettative destate dalle prime due frazioni.

Brownlee Jonathan ed Alistair Brownlee vittoriosi verso il traguardo nella frazione di corsa

Davanti Jonathan ed Alistair Brownlee ci hanno messo poco a liberarsi della presenza di Luis per giocarsi la vittoria in famiglia (nel vero senso della parola…). Nella seconda parte dei 10 km conclusivi Jonathan è andato via per conquistare il suo secondo oro olimpico in 1h45’01” con 6” sul fratello e 42” sul giovane sudafricano Henri Schoeman, vera rivelazione della gara che ha contenuto il ritorno del connazionale Richard Murray, a 49”, che ha rimontato molte posizioni dopo la frazione in bici nella quale era nel secondo gruppo. Per lo spagnolo Mario Mola, leader delle World Series, solo l’ottavo posto a 1’25”, mentre Fabian ha chiuso a 2’34”. L’altro azzurro Davide Uccellari, vittima di una caduta nella frazione in bici che gli ha fatto perdere molto terreno, ha chiuso 34° a 6’05”.

 

Daniele Milano nasce una buona cinquantina di anni fa in Valle d’Aosta. Cresciuto con la montagna dentro, ha sempre vissuto la propria regione da sportivo. Lo sci alpino è stato lo sport giovanile a cui ha affiancato da adolescente l’atletica leggera. Nei primi anni 90 la passione per lo snowboard lo ha letteralmente travolto, sia come praticante che come giornalista. Coordinatore editoriale della rivista Snowboarder magazine e collaboratore per diverse testate sportive di settore ha poi seguito la direzione editoriale della testata Onboard magazine, affiancando sin dal lontano 2003 la gestione dell’Indianprk snowpark di Breuil- Cervinia. Oggi Daniele è maestro di snowboard e di telemark e dal 2015 segue 4running magazine, di cui è l’attuale direttore editoriale e responsabile per il canale web running. Corre da sempre, prima sul campo di atletica leggera vicino casa e poi tra prati e boschi della Valle d’Aosta. Dal 2005 vive un po’ a Milano con la propria famiglia, mentre in inverno si divide tra la piccola metropoli lombarda e Cervinia. “La corsa è il mio benessere interiore per stare meglio con gli altri”