Boa System, la vera rivoluzione
L’aspetto più rivoluzionario della scarpa è l’allacciatura, che di fatto è sostituita dal Boa System. Abbiamo detto che le Alì sono scarpe ad hoc per il triathlon e il Boa serve proprio a ridurre il tempo in T2. La scarpa infatti si può infilare in modo molto confortevole e in pochi secondi, girando il boa, raggiungere la calzata perfetta.
Serve provare due o tre volte la giusta rotazione per evitare di stringere troppo i fili di acciaio e trovarsi con la scarpa troppo stretta.

Se l’allacciatura è facilissima, ho trovato più difficoltosa l’apertura. Per rendere nuovamente “morbidi” i fili serve staccare il Boa dalla scarpa e non sempre il movimento riesce al primo tentativo.
La posizione del Boa (laterale) è invece decisamente più comoda di quella di altre scarpe in cui lo stesso sistema era posizionato sul fronte.
La tomaia è alta a abbraccia bene il piede, ma non ostacola in alcun modo la calzata.
Il sistema di ammortizzazione è buono senza perdere in reattività.
Nella reattività si ritrovano tutte le caratteristiche di una scarpa da triathlon, la suola e l’intersuola restituiscono bene sul passo e la tenuta in curva e a velocità più elevate è ottima.
La suola intermedia si adatta perfettamente al piede in pochissimo tempo.
Le ho calzate qualche volta per abituare il piede, prima di utilizzarle per correre, ma in realtà è stato superfluo. La
ZOOT ALI’ TESTATA IN GARA al Lido delle Nazioni!
Olimpico del Lido delle Nazioni: L’ho usata per correre i 10 chilometri dell’Olimpico. L’ho scelta principalmente per provare la scarpa in T2 e redermi conto di quanto risparmio permettesse il sistema Boa. Devo dire che il risultato è stato notevole, ho infilato e allacciato la scarpa tra i 5 e i 7 secondi, senza neanche dovermi sedere. Si è rivelata una buona scelta anche in gara su un percorso a bastone lungo mare dove i giri di boa erano piuttosto repentini. Mi ha portato ad un soddisfacente terzo posto di categoria.