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Un iridato primo alla Tarawera

di - 09/02/2016

Seconda tappa in terra neozelandese per l’Ultra Trail World Tour, con la Tarawera Ultramarathon confermatasi prova estremamente selettiva ma molto affascinante per il paesaggio e anche per le condizioni estreme di corsa, con grande caldo e una pioggia in alcuni momenti torrenziale che ha accompagnato la fatica dei tanti partecipanti, molti provenienti dall’estero. Sin dall’inizio si sono posti al comando il campione del mondo della 100 Km, lo svedese Jonas Budd e l’australiano David Byrne, che si sono dati man forte per due terzi di gara, fino a quando dopo 72 km Budd ha allungato per andare a vincere in 8h00’53, con Byrne a 21’46”, al suo miglior risultato in carriera. Ricordiamo che Byrne, specialista dei trail corti, ha una vasta esperienza su pista con un personale di 3’41” sui 1500. Terzo posto per il sudafricano Ryan Sandes, a 29’47”, un risultato che lo riporta ai vertici internazionali dopo due anni ricchi di traversie fisiche. Quarto il giapponese Yoshikazu Hara a 39’34” e quinto il primo dei padroni di casa, Vajin Armstrong a 45’25”.

L'azione vittoriosa di Jonas Budd (foto organizzatori) L’azione vittoriosa di Jonas Budd (foto organizzatori)

I neozelandesi contavano molto sulla prova femminile e su Ruby Muir, favorita della vigilia, e per oltre tre quarti di gara sembrava che per le altre non rimanessero che le briciole. Ma dopo 80 km la Muir ha alzato bandiera bianca, vittima di problemi di stomaco che l’avevano accompagnato per oltre metà gara. L’ha però degnamente sostituita Fiona Hayvice, quarta lo scorso anno che andava a vincere in 10h34’26” con 21’54” sull’australiana Melissa Robertson e 50’31” sulla connazionale Fiona Eagles. Prima europea la francese Lucile Resplandy, sesta a 1h46’22”.

Prossimo appuntamento del circuito mondiale dal 4 al 6 marzo con la Transgrancanaria in Spagna.