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Un poker di grandi eventi esteri

di - 07/04/2017

Domenica ben 4 maratone in giro per il mondo, tutte valide per lo Iaaf Road Label e tutte estremamente incerte nelle loro previsioni. L’appuntamento principale per prestigio dell’evento è quello della 37esima NN Rotterdam Marathon dove gli organizzatori hanno scelto di puntare su atleti reduci da vittorie recenti per puntare a un crono inferiore alle 2h06’ considerando che sono previste condizioni climatiche ideali. In base ai tempi il primo della lista è il kenyano Marius Kimutai, 2h05’47” lo scorso ottobre a Amsterdam ma già vincitore a Brescia, Danzhou, Dalian e Rennes. Con lui Laban Korir, compagno di allenamento dell’olimpionico Eliud Kipchoge e dato in grandi condizioni di forma. Al via anche il vincitore 2015, l’etiope Abera Kuma che vuole cancellare la caduta di gennaio a Dubai e il kenyano Lucas Rotich, secondo lo scorso anno a New York e vincitore a Lake Biwa. Vittoriosi lo scorso anno e presenti a Rotterdam sono anche Festus Talam, primo a Eindhoven e Philemon Rono, vincitore a Toronto. La gara femminile non è alla stessa altezza, seppur di buon livello con la presenza della 42enne kenyana Lucy Karimi prima a Praga 2016 in 2h24’46”. A sfidarla l’etiope Meskerem Assefa, prima in gennaio a Houston in 2h25’12” e Eunice Chumba del Bahrain, reduce dall’11° posto ai Mondiali di cross dove ha portato la squadra al bronzo.

Abera Kuma vincitore nel 2015 (foto organizzatori)

A PARIGI LA JEPKESHO PER IL BIS

Altro appuntamento Gold quello della Schneider Electric Marathon de Paris con 6 atleti con personali inferiori alle 2h07’. Lista guidata dal kenyano Stephen Chebogut, primo a Eindhoven nel 2015 e che ha già corso a Parigi nel 2011 finendo sesto. Con lui i compatrioti Mark Kiptoo, primo a Francoforte nel 2014 e finito alle spalle di Chebogut in Olanda, e Gilbert Koech, secondo lo scorso anno a Valencia. La pattuglia kenyana presenta anche atleti piuttosto discontinui ma capaci di grandi acuti come Samuel Kosgei, il bronzo mondiale 2008 sui 10000 Mikah Kogo (quarto lo scorso anno) e Paul Lonyangata, ma potrebbe mettere tutti d’accordo l’etiope Abayneh Ayele, quarto ai Mondiali di mezza maratona dello scorso anno e con un PB di 2h06’45” a Dubai 2016. I francesi puntano a scendere sotto le 2h12’ per staccare il biglietto per i Mondiali: da seguire Hassan Chahdi apparso in buone condizioni alla RomaOstia e Benjamin Malaty, miglior tempo nazionale nel 2016.

Kenyane favorite anche in campo femminile, innanzitutto con la campionessa uscente Visiline Jepkesho e la vincitrice 2014 Filomena Cheyech, poi con due ottime interpreti come Agnes Barsosio (2h24’03”) e Purity Rionoripo (2h24’47”). Attenzione però all’etiope Yebrqual Melese, terza in gennaio a Dubai in 2h23’13” con vittorie nel carniere a Houston e Praga.

La Jepkesho festeggiata lo scorso anno (foto organizzatori)

TEDESCHI PADRONI AD HANNOVER?

Scelta un po’ fuori dagli schemi per gli organizzatori dell’HAJ Hannover Marathon, gara Silver dove pur in presenza di molti kenyani, si è scelto di puntare più su altre nazioni, richiamando il vincitore dello scorso anno, il sudafricano Lusapho April e puntando sul primatista nazionale Arne Gabius per allestire un match molto atteso. I favoriti sono loro, con i pacer che avranno il compito di passare alla mezza sotto l’1h05’. Proveranno a far saltare i piani i kenyani Philip Sanga e Nicholas Kamakya, atleti con PB sotto le 2h07’. La sorpresa potrebbe essere il norvegese Sondre Moen, 19° a Rio, con un personale di 2h12’54” ma che appare in costante progresso.

Gara femminile dove tutti puntano sulla padrona di casa, di nascita etiope, Fate Tola che vuole un tempo sotto le 2h27’ per abbattere il record della gara. A stimolarla due ucraine, Nataliya Lehonkova e Tetyana Vernygor e l’etiope Mulunesh Asefa, tutte con personali superiori alle due ore e mezza.

Anre Gabius, Fate Tola e Lusapho April alla presentazione (foto organizzatori)

PYEONGYANG TORNA INTERNAZIONALE

In giorni dove la tensione mondiale è alle stelle e dove molto si parla del regime in vigore in Nord Corea, si corre domenica la 28esima Mangyongdae Prize International Marathon, la prova di Pyeongyang inserita nel circuito Bronze, che a differenza dello scorso anno torna a ospitare un buon numero di corridori stranieri. Il favorito è una vecchia conoscenza italiana, l’etiope Teshome Shumi, vincitore a Firenze lo scorso novembre, ma la via ci sarà un altro vincitore di maratona italiana, il marocchino tesserato per il Team Marathon Youssef Sbaai, primo a Torino. In gara anche altri due etiopi di buon nome, Alebachew Wale nazionale ai Mondiali di mezza del 2012 e Beyene Sokoka secondo nel 2015 a Riga. Per il Kenya in gara Lazarus Kiptoo, 2h10’57” di personale. Nella prova femminile si profila un podio tutto etiope con Tsega Gelaw, con un PB di 2h28’38” datato 2011, Yenealem Ayano, 2h34’10” e Ayantu Dakebo, prima a Reims nel 2014 in 2h33’59”. Le speranze kenyane sono affidate a Mercy Jelimo Too, lo scorso mese seconda a Gerusalemme.