L’azienda che produce 3 milioni di calzature outdoor di alta qualità per 80 paesi, rilancia il suo modello più iconico. l’evoluzione ribelle ai piedi con Renegade GTX Mid.
100 anni appena compiuti, e ancora tanta strada da fare. Il 2023 segna un traguardo speciale per Lowa: era il 1923 quando il giovane bavarese Lorenz Wagner usò i soldi guadagnati come musicista per acquistare i macchinari necessari a trasformare la bottega del padre calzolaio in una vera e propria impresa. Ci vollero molto impegno e diversi anni, ma quel calzaturificio di 15 metri2 si trasformò in uno dei marchi simbolo dell’abilità manifatturiera tedesca.
Pochi sanno che c’è anche un tocco italiano in questo successo. Nel 1993 infatti, quando Lowa era in difficoltà economiche, fu un imprenditore trevigiano a rilevarne la proprietà, il fondatore di Tecnica Group Giancarlo Zanatta, che condivideva in parte la storia del marchio tedesco: anche lui aveva trasformato il calzaturificio di famiglia, Tecnica, in uno dei grandi marchi mondiali di scarpe outdoor e scarponi da sci, e nel 1969, ispirato dallo sbarco sulla Luna, aveva ideato gli storici Moon Boot.
Il modello iconico di Lowa è invece Renegade. Il suo successo è frutto di scelte coraggiose, iscritte nel DNA di LOWA: nel 1997 l’azienda realizzò un innovativo sistema di iniezione della suola talmente anticonformista (le scarpe da montagna fino ad allora erano esclusivamente incollate) da essere dichiarato “invendibile”. Risultato: dalla sua creazione, ne sono state vendute oltre 12 milioni di paia, un best seller di versatilità, leggerezza e stabilità in Europa.
Così, LOWA festeggia con Renegade GTX Mid. Disponibile in diverse colorazioni, il nuovo modello con telaio LOWA MONOWRAP®, fodera Gore-Tex e intersuola in poliuretano a iniezione diretta ammortizzante garantisce comfort e leggerezza su tutti i tipi di terreno. E con la suola Vibram Evo la tenuta non manca mai, nemmeno con la pioggia o in discesa. Pensato per rilievi di media altezza, è l’ideale dalle gite brevi ai lunghi pellegrinaggi.
Un classico ribelle, perché 100 anni sono solo l’inizio.
