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Una domenica piena di record

di - 21/10/2014

Programma intensissimo e grandi risultati per la domenica dello Iaaf Road Label. La TCS Amsterdam Marathon ha regalato la prima vittoria in carriera a Bernard Kipyego, il corridore kenyano che ha siglato il suo personale in un probante 2h06’22”,pur essendo rimasto lontano dal primato della corsa, 2h05’37” del connazionale Wilson Chebet dello scorso anno, ma i corridori hanno dovuto fare i conti con temperature estive e un alto tasso di umidità. Passaggio alla mezza prudente, in 1h03’41” per un gruppo numeroso, che ha iniziato a sciogliersi dopo il 30° km, quando il primo a cedere è stato l’etiope Ayele Abshero, come tempo d’iscrizione il più accreditato, seguito dal campione in carica Wilson Chebet. A 5 km dalla conclusione Kipyego ha preso l’iniziativa stroncando la resistenza del due volte iridato Abel Kirui e degli altri compagni di viaggio. Quasi un minuto il suo vantaggio finale, con Lucas Rotich secondo in 2h07’18” e John Mwangangi terzo in 2h07’28”, per entrambi primato personale. Kirui ha chiuso sesto in 2h09’45”. Fra le donne prima l’etiope Betelhem Moges in 2h28’35” con 40” sulla kenyana Ogla Kimayo e 1’00” su Diane Nukuri-Johnson, al primato nazionale del Burundi.

Bernard Kipyego, nuovo re di Amsterdam (foto organizzatori); sopra, Abraham Cheroben realizza il primato mondiale stagionale a Valencia (foto organizzatori) Bernard Kipyego, nuovo re di Amsterdam (foto organizzatori); sopra, Abraham Cheroben realizza il primato mondiale stagionale a Valencia (foto organizzatori)

Gara difficile la Beijing International Marathon a causa di un tasso di smog oltre 17 volte il normale, che ha costretto gran parte degli oltre 30 mila partecipanti a correre con le mascherine al volto. Inizialmente l’iniziativa è stata presa dal kenyano Samuel Maswai che ha tentato la fuga solitaria, inseguito da 5 avversari, ma Maswai ha chiuso la sua fatica dopo 25 km lasciando gli avversari a lottare per la vittoria. Dopo 30 km l’etiope Abebe Degefa ha forzato l’andatura seguito dal kenyano Eliud Barngetuny, ma al 35° km il quintetto si è ricomposto. A quel punto hanno attaccato gli etiopi Girmay Birhanu e Abebe Degefa, fino ai 500 metri finali quando la maggior freschezza di Birhanu gli ha consentito di cogliere la prima vittoria sui 42,195 km in 2h10’42” con 12” su Degefa e 25” sul kenyano Solomon Bushendich che in volata ha prevalso su Barngetuny. Prima vittoria straniera fra le donne dal 1991 grazie all’etiope Fatuma Sado,prima in 2h30’03” con 1’05” sulla connazionale Meseret Kitata e 2’20” sulla cinese Gong Lihua, laureatasi campionessa nazionale.

Alla Scotiabank Toronto Waterfront Marathon è il kenyano Laban Korir a portarsi a casa i 20 mila dollari per la vittoria. In una giornata molto fredda il passaggio alla mezza era nei tempi previsti, 1h03’15” con molto pretendenti alla vittoria davanti. Dopo il 30° km  i kenyani Peter Some e Patrick Terer hanno forzato l’andatura, ma presto i due sono stati ripresi e superati da Laban Korir, che andava a vincere in 2h08’15” davanti agli etiopi Tariku Jufar a 21” e Shami Abdulahi a 26”. Terer ha chiuso quarto a 43”, quinto l’ucraino Vitaliy Shafar in 2h09’53”. Nella gara femminile ritorna a vincere a Toronto l’etiope Mulu Seboka, già prima nel 2008, che in 2h23’15” ha stabilito il suo nuovo personale e nuovo primato della corsa. Alle sue spalle la bielorussa Aliaksandra Duliba, favorita della vigilia, a 1’28”, terza la kenyana Rael Kiyara,protagonista della prima parte di gara, a 3’55”.

Laban Korir al traguardo di Toronto (foto organizzatori) Laban Korir al traguardo di Toronto (foto organizzatori)

Veniamo alle mezze e alla Medio Maraton di Valencia dove Abraham Cheroben ha corso una gara velocissima che con 58’48” gli vale il primato su suolo spagnolo e la miglior prestazione mondiale stagionale. Cheroben a un certo punto era anche fiducioso di poter scendere sotto i 58minuti e stabilire così il record del mondo, ma nel finale ha sofferto il caldo perdendo un po’ di brillantezza. Grande prova alle sue spalle anche per Kenneth Kipkemoi, secondo in 59’01”, terzo Matthew Kisorio in 59’50” ed anche Titus Mbishei scende per la prova volta sotto l’ora in 59’55”. Record della corsa anche fra le donne grazie alla bicampionessa mondiale di cross Emily Chebet, la kenyana che ha chiuso in 1h08’01” stroncando la resistenza della connazionale Joyce Chepkirui, che l’aveva battuta una settimana prima sui 10 km a Berlino e che nel finale si è spenta, venendo superata da Margaret Muriuki, seconda in 1h09’02” e Beatrice Mutai, terza in 1h09’30”.

Mezza maratona anche in Inghilterra, la Bupa Birmingham Great Run caratterizzando dal vento che ha accresciuto le difficoltà di una corsa vallonata. Presto la corsa è diventata una sfida fra i kenyani Joel Kimutai ed Emmanuel Bett, con il primo che si è proposto con due miglia finali in grande spolvero per vincere in 1h01’39”, oltre un minuto meglio del suo precedente record. Seconda piazza per Emmanuel Bett in 1h02’33”, terzo il sudafricano Elroy Gelant che in 1h03’17” ha preceduto l’altro kenyano Josphat Bett e l’ugandese Thomas Ayeko, primo lo scorso anno. In campo femminile successo a sorpresa per la kenyana Polline Wanjiku Njeru, in 1h10’48” davanti a Doris Changeiwo in 1h11’29” e a LinetMasai,l’ex iridata sui 10000 al debutto sulla mezza in 1h11’45”. Sesta la campionessa europea di maratona,la francese Christelle Daunay in 1h13’25”, nona l’azzurra Emma Quaglia in 1h15’47”.

 

Joel Kimutai al traguardo di Birmingham (foto organizzatori) Joel Kimutai al traguardo di Birmingham (foto organizzatori)