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Vanderlei de Lima e il debito saldato

di - 06/08/2016

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Dodici anni dopo il mondo olimpico paga un debito di fortuna nei confronti di Vanderlei De Lima. Chi non ricorda il maratoneta brasiliano in fuga alle Olimpiadi di Atene 2004. Non era uno dei favoriti e i grandi del tempo lo lasciarono andar via un po’ troppo, poi Stefano Baldini che era quel giorno il più forte di tutti capì che lo spazio era troppo e partì al contrattacco. Stava recuperando quando un folle si introdusse sul percorso andando a placcare Vanderlei fermando la sua azione prima che le forze di sicurezza lo bloccassero. Vanderlei riprese a correre ma aveva perso secondo preziosi e la sua azione di corsa non poteva non risentire di quanto avvenuto.Lo superò Baldini per andare a vincere un oro leggendario, lo superò anche l’americano Meb Keflezighi, in gara anche il prossimo 21 agosto, per l’argento e il brasiliano andò a conquistare un bronzo che sapeva d’amaro.

Vanderlei de Lima accende il Braciere olimpico (foto Ansa) Vanderlei de Lima accende il Braciere olimpico (foto Ansa)

Si è discusso per anni se Baldini avrebbe raggiunto o meno il brasiliano senza quell’”incidente”, siamo propensi per il sì, ma ciò non toglie che quella medaglia era piena di rimpianti. Una vicenda tornata d’attualità dopo che il comitato organizzatore di Rio 2016 ha deciso di affidare a Vanderlei De Lima l’onore di accendere il braciere, un nome che era poco pronosticato, meno di Pelè voluto da tutto il Brasile ma che ha rinunciato in anticipo per problemi di salute, meno di Kuerten due volte vincitore degli Open di Francia di tennis che è stato il terz’ultimo tedoforo, prima di passare la torcia alla cestista Hortencia e infine a lui, simbolo di quel che lo sport sa dare, della forza di rialzarsi dopo una caduta. Una scelta sicuramente indovinata, ricca di significati che ha completato una cerimonia inaugurale fastosa, lunga, a tratti forze anche noiosa. Ora spazio alle gare, il grande circo ha aperto i battenti.