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Zaino da trekking, hiking e alpinismo, consigli

di - 11/08/2022

Fotografie: Marco Melloni

Mettersi in cammino su un sentiero sottintende una certezza, doversi caricare uno zaino in spalla. Non importa se l’obiettivo è raggiungere il primo prato per fare un pic-nic o la base di una parete da scalare dopo 5 ore di cammino, la scelta dello zaino giusto influenzerà le sorti della giornata. Se pensi che lo zainetto che usi ogni giorno in città sia adatto anche per la montagna stai commettendo un errore che pagheranno la tua schiena e il tuo umore. Da Camilla Sebastiani e Edoardo Borello qualche consiglio molto utile.

Le domande da farsi

“Che zaino mi consigli di acquistare?” “Da quanti litri deve essere?” “Lo schienale deve essere rigido?” “Quante tasche deve avere?”

Queste sono solo una parte delle domande che ci facciamo o rivolgiamo ai nostri amici più esperti, quando è ora di acquistare uno zaino per le nostre escursioni giornaliere e non.

Ma la domanda essenziale da porsi è: “in che modo utilizzerò il mio zaino? Che uso ne farò?”. Questo perché, a seconda della modalità di utilizzo, cambierà la tipologia dello zaino giusto.

Lo zaino da hiking, per le escursioni giornaliere

Durante una gita giornaliera, non abbiamo bisogno di litri eccessivi. L’ideale è quindi uno zaino leggero, con una dimensione contenuta, che va dai 20 ai 30 litri, adeguato al trasporto del necessario per un paio d’ore o per un giorno intero.

Caratteristica importante riguarda lo schienale. Che sia fatto con una rete rigida tesa fra il telaio e staccata dalla struttura o tramite imbottitura cucita allo schienale stesso, deve garantire la massima areazione e traspirabilità.

Lo zaino per un trekking con pernottamento in rifugio

Se abbiamo intenzione di trascorrere più giorni fuori casa, facendo sosta nei rifugi che incontriamo durante il nostro itinerario, avremo bisogno di uno zaino con una capienza decisamente maggiore, dai 35 L ai 50 L. In questo caso è molto importante lo schienale: dovrà essere rigido, per permettere di gestire bene il carico e per evitare la deformazione dello stesso, ma allo stesso tempo morbido e ben imbottito per non indolenzire la schiena. Medesimo discorso vale per gli spallacci e la fascia in vita. Quest’ultima aiuta a scaricare il peso direttamente sulle anche, alleggerendo schiena e spalle.

Per uno zaino di queste dimensioni, hanno sono determinanti anche le cinghie di regolazione, che permettono di regolare lo zaino in base alla conformazione fisica. Per i modelli destinati a quest’uso, è fondamentale poi che abbiano tasche interne ed esterne alla patella superiore, destinata a contenere oggetti pronti all’uso quali, occhiali da sole, crema solare, cappello…

A seconda dell’uso che faremo, possiamo valutare di acquistare uno zaino con tasche esterne laterali: qualora lo utilizzassimo esclusivamente per trekking, le tasche saranno molto comode, qualora invece, lo usassimo anche per ferrate o percorsi più tecnici, sarebbe meglio uno zaino “pulito” e dalla larghezza contenuta.

Lo zaino per un trekking con pernottamento in tenda

Nel caso decidessimo di avventurarci in un’escursione di più giorni, dormendo in tenda, avremo bisogno di uno zaino decisamente più capiente, dai 50 L in su. Tutte le caratteristiche sopra descritte dovranno necessariamente esserci, anzi addirittura potenziate e perfezionate.

Un dettaglio che sicuramente può fare la differenza e aiutare a stabilizzare il carico è il cinturino regolabile sul petto. Inoltre, per questo tipo di zaino, sarà importante anche il materiale utilizzato: più sarà leggero, maggiore sarà la traspirazione e la capacità di asciugarsi, in modo da gestire efficientemente la sudorazione lungo schiena, spalle e fianchi. Oltre alle cinghie utili per la regolazione dello zaino, devono essere presenti ulteriori lacci per poter fissare sacco a pelo, tenda o materassino. Utili/necessarie eventuali cerniere lungo lo schienale per accedere alla parte medio-bassa dello zaino, senza doverlo smontare tutto.

Lo zaino da alpinismo

Se siamo amanti delle avventure in alta quota o delle classiche vie alpinistiche, il nostro zaino dovrà avere caratteristiche simili o identiche agli zaini sopra-descritti ma con alcune importanti differenze. Sarà utile infatti avere più ganci e fettucce pensate per riporre la piccozza, i bastoncini, la corda o la rete esterna per il casco. Molto comodi e consigliati sono i cordini elasticizzati sul fronte per compattare meglio il carico. “Less is more”  vale anche in questo caso: uno zaino tubolare, semplice ed essenziale sarà molto più efficiente di un altro pieno di fronzoli o fibbie inutili che potrebbero agganciarsi o dare fastidio durante la nostra scalata.

Ulteriori caratteristiche

 

  • Guscio impermeabile: fodera in nylon con bordo elasticizzato per coprire lo zaino in caso di pioggia. Essenziale per i trekking di più giorni, non c’è niente di più fastidioso che avere indumenti bagnati fuori e dentro lo zaino… soprattutto dopo una giornata faticosa!
  • Foro e compatibilità con sacca per l’idratazione: è l’insieme delle caratteristiche per poter fruire dei sistemi di idratazione. Ideale per mantenersi idratati senza dover rimuovere ogni volta lo zaino!
  • Materiale utilizzato: a seconda del tessuto utilizzato, il prodotto può essere non solo leggero, ma anche più o meno resistente. In commercio, gli zaini più leggeri e funzionalirisultano essere quelli realizzati con nylon Ristop o con fibra cubica (tessuto composito Dyneema); quest’ultimo è resistente anche all’acqua.
  • Estensione: molti zaini in commercio presentano un litraggio espandibile. Un esempio? 35 L + 10. Questa funzione può essere molto apprezzata per le escursioni di più giorni, quando abbiamo necessità di avere con noi molta attrezzatura.

 

 

Lo zaino è davvero uno dei migliori amici del trekker o dell’alpinista. Sceglietelo con cura tenendo conto delle avventure che farete e delle vostre caratteristiche fisiche.

Noi stiamo già pensando a qualche bella escursione… chi viene con noi?

Camilla cresce a Torino dove si laurea in giurisprudenza, frequenta un master in Sport e Business management, ma capisce ben presto che la sua strada la porta in montagna. Dopo anni di Sci club, diventa maestra ed allenatrice di sci alpino e comincia a frequentare sempre di più le montagne che oggi sono casa. Sci alpinismo, alpinismo, trail running ed arrampicata sono le attività in cui spende ogni singola energia e, grazie alle quali, l’ha portata a scrivere ed a collaborare con le diverse aziende del settore outdoor.