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Endura MT500 Burner Clipless il test

di - 03/03/2022

Endura MTB500 Burner Clipless test - cover

La prima incursione di Endura nel mondo delle scarpe MTB ha colto nel segno? Continuate a leggere il test del modello MT500 Burner Clipless per scoprirlo.

Appena lanciata sul mercato, questa scarpa si affianca a due modelli per pedali flat in una gamma completamente inedita di prodotti per il marchio scozzese (qui la nostra news). I contenuti tecnologici non mancano, soprattutto per quanto riguarda l’ergonomia della calzata, con solette destinate a ridurre la fatica, migliorare il comfort e aumentare l’efficienza nella pedalata.

Grande attenzione è stata riposta nel design e nella costruzione delle suole: a multi densità, progettate per lavorare bene sia sulla bici sia in camminata.

MT500 Burner Clipless: come sono fatte

Endura MTB500 Burner Clipless test - coppiaIl battistrada è aggressivo, chiaramente pensato per avere una buona trazione fuori dalla bici. Intorno alla punta e al tallone, la tassellatura è più distanziata, oltre a essere realizzata nella mescola specifica StickyFoot Dura, che offre una resistenza superiore in aree della suola più soggette a usura.

Nella parte centrale, quella a contatto con il pedale, la tassellatura ha uno schema più ravvicinato mentre la gomma StickyFoot Grip è più morbida. Deve offrire la massima aderenza quando deve adattarsi al corpo e agli eventuali pin dei pedali, bloccando il piede in posizione.

Quello che colpisce è il canale per il fissaggio della tacchetta, tra i più lunghi in circolazione con i suoi 39 mm di range totale. Si estende molto indietro nella scarpa per una posizione realmente aggressiva: ricordo che una tacchetta più arretrata significa una migliore stabilità del piede sul pedale sui terreni più accidentati, oltre a favorire un gesto più ergonomico della pedalata, anche e soprattutto con le geometrie moderne che prevedono un piantone sella molto verticale.

Il canale della tacchetta è molto lungo ma non è altrettanto largo, anche se lascia abbastanza spazio per consentire il pieno movimento della tacchetta da un lato all’altro. Non mancano le provvidenziali rampe nella parte anteriore e in quella posteriore, per agevolare le operazioni di aggancio e sgancio.Endura MTB500 Burner Clipless test - interno

All’interno, si trova il supporto in nylon con la piastra di montaggio della tacchetta, che appoggia su un’intersuola in schiuma EVA. La vera particolarità è la soletta EGM che rispetta la filosofia Ergonomistry elaborata dall’esperto di ergonomia Phil Burt.

Il plantare EGM è studiato per massimizzare il comfort e il trasferimento della potenza, attraverso tre fattori chiave. Il primo, chiamato Power Arch, è un supporto dell’arco giustamente rialzato, morbido e sagomato, così da lavorare al meglio con la maggior parte delle forme del piede.

Il secondo, Metatarsial Button, è come lascia intuire il nome un pulsante metatarsale – un rialzo collocato nella parte centrale del piede – che dovrebbe aiutare a distanziare l’alluce dal resto delle dita, contribuendo a migliorare notevolmente la funzionalità e il comfort dell’avampiede. È un aspetto vitale nel ciclismo, con tanta pressione che passa in questa zona del piede.

La vera novità è l’inclusione di punti tattili sulla soletta. L’approccio, chiamato Sole Stimulant, punta a migliorare la propriocezione del piede, apparentemente favorendo la sua capacità di ammorbidirsi e irrigidirsi come e quando è necessario – ad esempio nel gesto della pedalata – attraverso contrazioni muscolare coordinate.

Endura MTB500 Burner Clipless test - plantare EGMLa tomaia è costruita in classico PU, con numerosi fori di ventilazione e con gli indispensabili inserti protettivi sulla punta e sul tallone, così come pannelli anti abrasione. L’allacciatura classica è sostenuta da un cinturino in velcro relativamente stretto, collocato sul collo del piede. Manca una bustina per riporre in posizione protetta l’allacciatura, in ogni caso difficile da bloccare al di sotto del velcro.

La zona della caviglia è più alta sul bordo interno per aiutare a proteggere il malleolo dai colpi sulle pedivelle, con un rinforzo addizionale – a densità superiore – applicato all’esterno. Endura ha anche utilizzato una cosiddetta fodera SharkSkin all’interno della coppa del tallone, con funzione antiscivolo sulla calza, riducendo così il sollevamento del piede sia in camminata sia in pedalata.

On The Trail

Fin dal primo approccio, le nuove scarpe Endura MT500 Burner Clipless sembravano avere tutto per battagliare ad armi pari con le mie attuali favorite, Fizik Gravita Tensor. L’estetica è più tradizionale, ma presentano una miriade di caratteristiche utili a elevare prestazioni e comfort. Per di più, la colorazione Cocoa non lascia indifferenti… anche se mi sembra più corallo che cacao, ma questa è un’altra storia.

La storia di Fizik è simile a quella di Endura. Nessuno dei due marchi ha esperienza nel mondo delle calzature, ma quello italiano – leader nel settore delle selle – si è costruito negli anni una solida reputazione anche in quello delle scarpe per il ciclismo. Il brand scozzese invece potrebbe sembrare nuovo in questo campo di gioco, anche se la sua società madre Pentland non lo è affatto, avendo infatti acquisito quote di Reebok più di 50 anni fa, uno dei tanti campi in cui opera. È così naturale trasferire il know-how acquisito nel settore delle scarpe per la mountain bike.

Una volta tirate fuori dalla scatola, le MT500 Burner Clipless lasciano subito una buona impressione. Il peso è relativamente contenuto, grazie al sapiente uso di tomaia in PU e intersuola in EVA con supporto (il classico ‘shank’) in nylon. Inoltre il canale per la regolazione delle tacchetta è favolosamente ampio. Endura ha facilitato la vita ai biker, attraverso la pre installazione della piastra sullo shank interno, così basta solo rimuovere la cover di protezione in gomma prima di fissarle nella posizione desiderata.

Una particolarità sta nel doppio set di stringhe in dotazione, montate entrambe sulle scarpe. Questa è la procedura più laboriosa per la messa a punto delle nuove Endura MT500 Burner Clipless, in particolare se decidete di usare la colorazione “wild”, dovendo rimuovere entrambi i lacci – anche quelli color corallo in tinta – e procedere alla riallacciatura completa. Inoltre tirare/allentare i lacci attraverso gli occhielli dalla forma oblunga è un po’ più laborioso rispetto ad altre scarpe. La scelta sta a voi.

La vestibilità di questa misura 44 è perfetta, aderente senza essere stretta. Ho un piede magro e mi sono sentito decisamente a casa, anche e soprattutto per l’assenza di fastidiosi punti di pressione. La coppa sul tallone è un’aggiunta gradita, contribuendo in modo determinante a tenere il piede in posizione in fase di spinta, sia in pedalata sia in camminata.

Non è così semplice trovare la collocazione perfetta per le tacchette. Avere un range così ampio è cosa graditissima, ma serve una necessaria fase di studio e di prova soprattutto se si arriva da scarpe più tradizionali come impostazione. Ho evitato di collocare le tacchette tutte indietro come faccio di solito con altre calzature, di moderna concezione ma non così estreme, lasciando giusto un paio di linee dal massimo arretramento. In questo modo ho trovato una posizione più intuitiva per agganciare e sganciare, oltre che per pedalare e caricare i piedi abbassando il tallone nella guida in discesa.

Vengo ora alla caratteristica più identificativa delle nuove scarpe Endura MT500 Burner Clipless, la soletta EGM. Sui pedali, la percezione è di un equilibrio molto efficace tra rigidità e flessibilità. Se devo trovare un metro di misura, percepisco queste scarpe come leggermente meno rigide delle Fizik Gravita Tensor. Si tratta di piccole differenze, ma se dovessi riassumere le mie sensazioni direi che queste Endura sono meglio quando bisogna camminare a fianco della bici ma che non le fanno rimpiangere più di tanto quando bisogna spingere forte sui pedali.

La vera differenza sta nello spessore dell’intersuola. Nel caso delle MT500 Burner Clipless è più sottile della media delle scarpe appartenenti alla stessa categoria. Cosa ne consegue? Una superiore sensibilità, in ogni situazione del riding, percependo in modo straordinariamente nitido l’appoggio del piede sul pedale, nel mio caso Crank Brothers Mallet E. Per fortuna questa grande sensibilità non si traduce in un affaticamento prematuro, anche con il mio piede magro, segno che Endura ha davvero lavorato al meglio nel trovare il punto d’equilibrio perfetto tra performance, feeling e comfort.

Una volta sceso dalla bici, in quello che gli inglesi chiamano modalità “hike-a-bike”, il battistrada StickyFoot in punta e sul tallone fanno un lavoro eccellente nel tenere i piedi dove li metti, indipendentemente da roccia, radici e fango. La linea tra la sezione centrale rossa e quella bianca in punta segna anche approssimativamente la posizione da cui la scarpa inizia a flettersi correttamente per camminare. Mi è capitato di fronteggiare cascate di roccia impraticabili in bici, e poter contare su scarpe dall’aderenza solida è un mai più senza sul versante sicurezza.

Sono circa due mesi che utilizzo queste scarpe, tomaia e suola hanno resistito bene mostrando pochissimi segni degli usi e abusi del mountain biking, a parte un fastidioso annerimento dell’area intorno alle tacchette e dovute ai pedali. In ogni caso le MT500 Burner Clipless stanno dimostrando di essere in grado di scrollarsi di dosso impatti e sfregamenti senza colpo ferire. Un plus molto gradito è la capacità di asciugare rapidamente oltre a trattenere in modo abbastanza efficace fango e umido all’esterno.

Endura MT500 Burner Clipless test - action 02Conclusioni

Ho fatto fatica a trovare qualcosa che non andava in queste Endura MT500 Burner Clipless. Il primo tentativo del marchio scozzese nel mondo delle scarpe per MTB ha avuto successo, almeno per quanto riguarda il modello in prova dedicato ai pedali a sgancio, ma confido che le sorelle MT500 Burner e Hummvee per pedali flat siano dello stesso livello.

Se volete scarpe trail/enduro solide, comode e super sensibili in pedalata ma soprattutto nella guida, che non soffrano le condizioni più sfidanti sui trail compreso il meteo avverso – a parte gli estremi per freddo e umido – e una delle migliori suole in circolazione, allora fanno proprio al caso vostro.

Anche considerando il fatto che il prezzo di lancio è relativamente conveniente data la qualità del prodotto: 149,99 €.

Pro
  • Struttura robusta della tomaia in PU
  • La soletta EGM regala comfort elevato per tutto il giorno
  • Intersuola sottile per una grande sensibilità sui pedali
  • Ottima suola StickyFoot per feeling e aderenza
Contro
  • Manca una bustina dove riporre le stringhe

Qui tutte le info sulle nuove scarpe MTB Endura

Cristiano Guarco - 4bicycle - portrait 211127

Ciao a tutti, sono Cristiano Guarco, appassionato da una vita di mountain bike ma anche del movimento ciclistico in ogni sua forma. Da circa 20 anni ho fatto della mia passione la mia professione, una grande fortuna raccontare questo mondo, per parole e immagini, che tanto mi ha insegnato e continua a insegnare ma anche ispirare.