Come si è comportata l’Enduro elettrificata Rail+ di casa Trek dall’utilizzo di tutti i giorni alle condizioni più sfidanti delle competizioni eMTB, soprattutto con il più recente aggiornamento per la power unit Bosch CX Gen 5 a 100 Nm e 750 W?
La più recente Rail+ di Trek è arrivata sul mercato in sordina, ma sembrava soddisfare tutte le personali richieste in termini di aggiornamento rispetto alla generazione precedente. Nutrivo grandi speranze per questa eMTB, dalla nuova power unit Bosch CX – nome in codice BDU384Y ma meglio conosciuta come Gen 5 – al design dedicato con ruote miste, e alcune utili funzionalità di regolazione integrate.
Come si sarebbe comportata la rinomata eMTB tuttofare di Trek rispetto alla concorrenza? Ma soprattutto, come avrebbe reso in condizioni di gara? Ero molto eccitato dall’idea di scoprirlo!
E così è stato, dopo i classici giri sui sentieri di casa, ho portatola Trek Rail+ con Bosch CX aggiornato a 100 Nm prima alla seconda tappa della serie nazionale All-Enduro, e poi al secondo round del circuito European eMTB Enduro Tour, rispettivamente sui trail di Santo Stefano d’Aveto e del Bike Park Alta Langa.

Come si presenta
La Rail+ è la eMTB a lunga escursione e piena potenza di Trek. Con la nuova unità motrice Bosch CX Gen 5 (BDU384Y) e una maggiore possibilità di regolazione per ottimizzare la guidabilità di questa eBike con travel di 160 mm e ruote Mullet, la Rail+ punta a diventare l’arma aggressiva e versatile che molti appassionati di eMTB stanno cercando.

Come è fatta
A seconda del modello acquistato, la Trek Rail+ è dotata di un telaio in fibra di carbonio OCLV Mountain (con sigla 9.x) o in lega di alluminio Alpha Platinum (presente sui modelli identificati dalla numerazione 5 e 8). Questi frameset condividono le stesse caratteristiche, con il telaio in carbonio che riduce – ovviamente – il peso. Hanno anche in comune la drive unit e la stessa configurazione delle ruote miste, ad eccezione dei telai in taglia Small che utilizzano ruote da 27,5″.

La bici ha ampie possibilità di personalizzazione della geometria e della sospensione posteriore, con un triplice approccio. Si parte dal Flip Chip per la regolazione della geometria, il classico Mino Link di casa Trek, collocato sullo snodo tra foderi alti e rocket arm, con posizione High e Low. Si passa al tubo sterzo, pronto ad accogliere le calotte opzionali, per aprire o chiudere l’angolo sterzo. Si chiude con un altro Flip Chip, sul fulcro dell’ammo al telaio, che consente al biker di regolare la progressività della sospensione oltre ad aprire alla possibilità di utilizzare un’unità a molla.


Trek ha scelto di instradare i cavi internamente attraverso delle porte sul lato del tubo sterzo. Per le parti esterne dei cavi che passano dalla parte anteriore a quella posteriore, sono presenti dei pratici fermacavi. All’interno del triangolo anteriore c’è spazio a sufficienza per una borraccia o un range extender su tutte le taglie. Il triangolo posteriore è dotato di un pratico parafango integrato, che aiuta a mantenere l’area del leveraggio libera da detriti e fango.
Infine, il tubo obliquo è ben coperto da un’ampia protezione nella parte inferiore della batteria. Purtroppo, c’è una sezione esposta del telaio tra questa protezione e quella protezione del motore: ci piacerebbe vedere l’aggiunta di una cover in gomma come dotazione standard.

La sospensione posteriore
Trek continua a utilizzare il proprio sistema di sospensione a quadrilatero articolato con snodo concentrico ABP sull’asse posteriore, che migliora le prestazioni di frenata. L’escursione posteriore di 160 mm è abbinata di serie a una forcella dallo stesso travel, ma è possibile utilizzare anche una sospensione anteriore da 170 mm, se lo si desidera.
Trek ha lavorato per ridurre il rapporto di leva, oltre a offrire un Flip Chip che rende l’affondamento più lineare o progressivo. In questo modo, i ciclisti possono scegliere tra due diverse curve di progressione per ottenere il feeling che preferiscono, oltre a offrire prestazioni migliorate con un ammortizzatore a molla. L’Anti Squat è stato aumentato per migliorare l’efficienza durante la pedalata, mentre l’effetto Anti Rise è marcato per la particolare configurazione della sospensione.


La geometria
La Rail+ ha una geometria relativamente neutra, tipica delle moderne eMTB da Enduro. La gamma di taglie, che va da S a XL, copre un ampio intervallo di valori di Reach, ma con un grande divario di 40 mm tra la misura M e la L che potrebbe mettere in difficoltà alcuni ciclisti (manca quella ML altrimenti disponibile su altre bici Trek).
Ho scelto di testare la taglia Large, con un Reach di 490 mm, leggermente più lungo rispetto a miei valori ideali (480-485 mm). Nella posizione Low, l’altezza del movimento centrale di 338 mm è ridotta, con un rischio di impattare con i pedali sugli ostacoli mitigato dalle pedivelle da 160 mm. L’angolo sterzo è da 64,5°, quello sella da 77°, il carro è lungo 448 mm, lo Stack è alto 645 mm, mentre l’interasse è da 1.278 mm.

La Power Unit
La Trek Rail+ Gen 5 utilizza il pacchetto Bosch Performance Line CX Gen 5. Questa drive unit da 2,8 kg eroga una coppia di 85 Nm e una potenza di picco di 600 W come standard, anche se a breve – inizio luglio – i ciclisti potranno utilizzare l’app Flow per aggiornarla a 100 Nm e 750 W (con supporto massimo del 400%), oltre ad aggiungere la nuova modalità eMTB+ più dinamica e potente.
Il motore è alimentato da una batteria Bosch PowerTube da 800 Wh e con peso di 3,9 kg. Questa utilizza il sistema RIB 2.0 di Trek per offrire un montaggio sicuro ma al tempo stesso facile e veloce da rimuovere. È possibile aumentare la riserva di carica di ulteriori 250 Wh utilizzando il range extender Bosch PowerMore da 250 Wh e 1,5 kg per le avventure più lunghe e impegnative. Il caricabatterie standard Bosch 4A garantisce tempi di ricarica di circa sette ore per l’accumulatore da 800 Wh completamente scarico.

Il pacchetto Bosch Smart System è dotato di un display LED System Controller integrato nel tubo superiore. Questo indica la durata della batteria con incrementi del 10% e mostra la modalità di alimentazione selezionata. Il nuovo display Kiox 400C potrà essere acquistato separatamente, quando disponibile, montandolo sullo spazio appositamente riservato sul top tube. Sul manubrio, il telecomando minimale wireless Bosch Mini Remote consente di cambiare modalità e di attivare le utili funzioni Walk e Hill Start (quando bisogna ripartire in salita in situazioni critiche).
Utilizzando l’app Bosch eBike Flow, i ciclisti possono connettersi al sistema e-bike ed eseguire una serie di operazioni. È possibile modificare e regolare le modalità di assistenza, compreso il suddetto aumento di coppia e potenza (a partire da metà luglio, indicativamente). Sono disponibili una funzione di mappatura e calcolo dell’autonomia, oltre a quelle di sicurezza e diagnostica. Si tratta di una delle app per e-bike più complete sul mercato, oltre che molto performante.

Le specifiche
La Trek Rail+ Gen 5 è disponibile in una gamma di modelli che vanno dalla Rail+ 5 con telaio in lega leggera a 5.639 € alla Rail+ 9.9 XX AXS T-Type top di gamma in carbonio da 12999 euro. Abbiamo testato la Rail+ 9.8 GX AXS, il cui prezzo è di 8.709 euro.
Le biciclette Trek sono disponibili sia online direttamente al consumatore, sia presso una vasta gamma di rivenditori in tutto Italia. Sono coperte da una solida garanzia a vita molto apprezzata e offrono una garanzia incondizionata di 30 giorni nel caso in cui, dopo l’acquisto e la prova, si decida che la bicicletta non è adatta alle proprie esigenze, a condizione che sia come nuova.
La nostra Rail+ Gen 5 nella versione GX AXS T-Type pesava 24,3 kg nella taglia Large.

Il setup
La Trek Rail+ è stata una eBike relativamente semplice da configurare. L’ammortizzatore, facilmente accessibile, è stato impostato su un sag del 30% e le impostazioni dell’idraulica su entrambe le estremità sono state rapidamente modificate in base alle preferenze personali.
Ho iniziato il test con l’impostazione lineare dell’ammortizzatore posteriore, che ha prodotto una sospensione ben bilanciata. I consigli di Trek, accessibili dalla intuitiva guida online, sono ben calibrati per un utilizzo a 360° con un occhio di riguardo alle performance… ben fatto!
Nell’impostazione Low della geometria, il movimento centrale della Rail+ era particolarmente basso, ma la combinazione del supporto alla pedalata e delle pedivelle da 160 mm lo rendeva gestibile per la maggior parte del tempo e delle situazioni. Tuttavia, consiglio ai ciclisti che affrontano terreni tecnici e accidentati di utilizzare la posizione High per migliorare l’altezza da terra e l’agilità nella guida.


Come rende il motore a 100 Nm e 750 W
Conosco molto bene le prestazioni del più recente pacchetto Bosch CX. Ho apprezzato l’eccellente controllo offerto di serie, con la modalità eMTB che offre una trazione eccezionale e un’erogazione di potenza intuitiva.
A metà del test, giusto prima della gara All-Enduro di Santo Stefano d’Aveto, mi è stata fornita una versione beta del firmware che offriva un aumento di potenza e una nuova modalità eMTB+. Sebbene l’incremento a 100 Nm e 750 W fosse entusiasmante sulla carta e apprezzabile nelle semplici salite in stile “a tutta”, ho avuto qualche difficoltà con la sensazione di “treno lanciato” della nuova modalità eMTB+. L’impostazione di serie è molto – troppo, per i miei gusti – vivace, controllando con fatica e in modo sicuro il supporto extra.
Detto questo, memore dell’esperienza al lancio dell’aggiornamento Bosch a fine aprile e della seguente gara eMTB Challenge – prima nella Valle dei Laghi nei pressi di Trento e poi a Riva del Garda in occasione del Bike Festival – ho aumentato il supporto a +1 e diminuito la Dinamica a -2, godendo di un’unità di trasmissione più gestibile ma sempre pronta alle richieste del biker: quando il gioco si fa duro, Bosch CX c’è!
Sono comunque certo che ci saranno miglioramenti e che il firmware finale consentirà un maggiore controllo di questo sistema aggiornato. In ogni caso, consiglio di prestare attenzione inizialmente se si decide di aumentare potenza e coppia della drive unit, poiché il rischio di perdere il controllo è dietro l’angolo.

Personalmente, per migliorare il controllo di Bosch CX Gen 5 aggiornato negli scenari più tecnici e ad alto rischio, mi sono imposto di passare – con una frequenza superiore a prima – da una modalità di supporto all’altra, a seconda della situazione. In questo modo, ho potuto godermi le salite tecniche a bordo della Trek Rail+ Gen 5, ma è stato necessario un leggero cambio dell’approccio: smettere di pedalare prima, in presenza degli ostacoli del terreno e/o di curve secche in salita sul ripido, per l’extended boost ancora più marcato, giocando anche di più con la “parzializzazione” dell’erogazione tramite un’azione mirata del freno posteriore.
Per il resto, l’autonomia rimane soddisfacente con la batteria da 800 Wh, e molti ciclisti apprezzeranno la sua natura rimovibile. Usare un range extender garantirà sicuramente una percorrenza sufficiente per soddisfare la maggior parte delle avventure.
Il calo con il nuovo update è stimato tra il 15 e il 25%, a seconda dell’approccio e ai percorsi: in ambito racing – soprattutto eMTB ed eMTB+ – ci si avvicina alla soglia superiore, per una pedalata “grintosa” sui percorsi di casa o nelle gite alpine – quindi tra Eco ed eMTB+ quando serve realmente – invece si passa alla soglia inferiore. Il mio consiglio è lasciare i 100 Nm e i 750 W giusto alle assistenza più alte, eMTB+ e Turbo, quelle che meritano questa spinta extra.
Mi piacerebbe vedere la Rail+ aggiornata con il nuovo display Kiox 400C una volta che sarà disponibile, perché credo che molti appassionati apprezzeranno le informazioni aggiuntive fornite da questa evoluta unità di controllo.


In salita
Entro ora nel dettaglio delle sensazioni e delle performance.
Trek ha realizzato una eMTB efficace per le salite con il modello Rail+. La decisione di mantenere l’angolo del tubo sterzo su un valore “conservativo”, combinato con il carro mediamente lungo, mantiene sotto controllo la ruota anteriore. Di conseguenza, i tornanti stretti e le svolte rapide su terreni tecnici sono resi più facili, facendo della Rail+ un’ottima eMTB per le salite, a condizione che i pedali siano tenuti al sicuro da possibili urti sugli ostacoli del terreno (e qui si ringraziano le pedivelle corte ma soprattutto l’Extended Boost del Bosch CX aggiornato).
Questo è diventato particolarmente evidente nella gara European eMTB Enduro Tour di Castino, sui sentieri del Bike Park Alta Langa, dove tra salite Uphill Flow e Power Stage tortuose, il gioco è diventato particolarmente duro: guida attiva, con posizione bassa e avanzata, e massimo controllo dell’azione sui pedali, sono diventati immediatamente gli imperativi categorici per uscirne vivi… e soddisfatti di aver chiuso sezioni altrimenti intimidatorie!
La sospensione posteriore non brilla per prestazioni pure, offrendo in ogni caso un mix super solido tra comfort ed efficienza. Ciò ha contribuito a evitare che il movimento centrale ribassato diventasse problematico nella maggior parte dei casi, specialmente nella High del Flip Chip. La trazione e il comfort sono soddisfacenti, anche se su terreni accidentati si avverte un po’ più di feedback rispetto ad altre bici e altre sospensioni.

In discesa
Trek Rail+, così versatile ed equilibrata, è stata un piacere da guidare in discesa nella maggior parte dei percorsi. Ho apprezzato molto la guida intuitiva e l’eccellente controllo della ruota anteriore garantito dall’angolo sterzo non così aperto. Non offriva la massima sensazione di sicurezza quando il percorso era particolarmente impegnativo, ma la trazione e il feeling sull’avantreno infondevano confidenza per spingere al massimo.
Le sospensioni funzionano bene a braccetto, anche se la guida non è delle più precise e stabili. Al contrario, tendevano più verso il comfort, il che rappresentava un cambiamento significativo rispetto al carattere più sostenuto della generazione precedente.
Offrivano comunque una piattaforma prevedibile che invoglia a spingersi oltre i limiti, con il pregio di una finestra di regolazione abbastanza ampia – tra progressività e geometria – che consentiva una certa personalizzazione della messa a punto dinamica senza sorprese.

Valore e considerazioni sparse
Questa è una configurazione dal rapporto qualità/prezzo interessante. Tutto è al posto giusto e, nonostante gli pneumatici inizialmente siano apparsi sottodimensionati rispetto alle ambizioni del mezzo, si sono ben comportati. Sebbene preferiamo un qualcosa di più aggressivo, sia per disegno sia per mescola del battistrada, all’avantreno per un utilizzo racing.
L’allestimento immediatamente inferiore 9.7, al prezzo di 5.999 €, è molto più digeribile per chi cerca prestazioni solide a una soglia di prezzo decisamente inferiore. Le sospensioni passano a RockShox – forcella Zeb Select e ammo Super Deluxe Select+ – mentre la trasmissione è un’affidabile Shimano XT/SLX. Le ruote sono sempre le Bontrager Line Comp 30 in alluminio mentre i freni SRAM DB8 non fanno rimpiangere troppo i Code Bronze per potenza, modulabilità e resistenza alla fatica. Nel complesso, questo è una eMTB consigliata a chi vuole sostanza a 360° con un occhio al portafogli.

Tornando alla nostra 9.8 GX AXS T-Type, il frameset in carbonio OCLV Mountain è ben assemblato, è silenzioso e non ha presentato problemi durante il mese e mezzo di utilizzo intenso.
C’è un ma… la questione delle taglie, che a mio avviso potrebbe causare qualche problema ai ciclisti che si collocano per altezza tra M e L. Con ben 40 mm di differenza tra le due, i biker interessati potrebbero avere difficoltà a scegliere la misura giusta. Su alcuni modelli Trek è disponibile l’intermedia ML, che è fantastica per colmare quel divario di taglie.
Sarebbe anche fantastico vedere foderi bassi specifici per ogni misura, per aiutare a trovare il miglior posizionamento sulla bici sull’intero range di misure.

Conclusioni
La Trek Rail+ 9.8 GX AXS T-Type Gen 5 è una eMTB da Enduro solida e versatile. Offrendo un buon mix di maneggevolezza e prestazioni stellari per supporto alla pedalata e autonomia, è una e-bike che probabilmente si adatta a molti ciclisti moderni.
In particolare, tutti gli appassionati in cerca di una mountain bike a pedalata assistita capace e affidabile apprezzeranno il cavallo di battaglia Trek nel segmento delle Full Power, complice anche il più recente aggiornamento firmware a 100 Nm/750 W della power unit Bosch CX.
Cosa ci piace
- Estremamente versatile e bilanciata
- Regolazioni utili
- Batteria rimovibile da 800 Wh
- L’update Bosch a 100 Nm sblocca le potenzialità della bici…
Cosa migliorare
- … ma serve una gommatura più aggressiva (in ambito race)
- Estetica “banale”

Trek Rail+ 9.8 GX AXS T-Type Gen 5 – Le specifiche
- Telaio: Carbonio OCLV Mountain, 160 mm
- Ammortizzatore: Fox Float X Performance Elite
- Forcella: Fox Float 38 Performance Elite EVOL Grip X, 160 mm
- Trasmissione: SRAM GX Eagle AXS T-Type, 12v
- Guarnitura: SRAM GX Eagle T-Type 160 mm, 36d
- Cassetta: SRAM Eagle XS-1275, 10-52d
- Freni: SRAM Code Bronze, 220/200 mm
- Ruote: Bontrager Line Comp 30 TLR
- Pneumatici: Bontrager Brevard RSL SE tubeless ready 29×250″/27,5×2,50″
- Cockpit: Bontrager Line Pro 45 mm/Line Pro Carbon OCLV 780 mm
- Reggisella telescopico: Bontrager Line, 200 mm
- Sella: Bontrager Verse Short Comp, 145 mm
- Motore: Bosch Performance Line CX Gen. 5, 250 W/85 Nm
- Batteria: Bosch PowerTube, 800 Wh
- Comandi: System Controller/Mini Remote
- Taglie: S, M, L (test), XL
- Peso: 24,180 kg
- Prezzo: 7.699 €
Geometria
- Angolo sterzo: 64,5/65°
- Angolo sella: 77/77,5°
- Altezza mov. centrale: 338/345 mm
- Carro: 448/446 mm
- Reach: 490/495 mm
- Stack: 645/649 mm
- Interasse: 1.278/1.277 mm


Abbigliamento
Fox Racing, distribuito in italia da California Sports.
[foto: Carlo Rigoni | spot: Santo Stefano d’Aveto, Castino – Bike Park Alta Langa]