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[TEST] Formula Cura: belli, potenti e consistenti

di - 31/07/2025

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C’è ancora spazio per un potente freno a due pistoni al giorno d’oggi? Formula con il Cura dimostra che è possibile coniugare prestazioni, consistenza e ottimo feeling in un pacchetto a tutto tondo

Con le profonde radici di Formula nel settore della mountain bike (hanno prodotto uno dei primi freni a disco MTB completamente idraulici) e nel mondo delle motociclette, è giusto dire che i tecnici toscani sanno quello che fanno. L’impianto frenante Cura lo dimostra con un impressionante rapporto potenza/peso e un controllo eccellente e fluido a un prezzo accessibile.

Il prezzo di listino è di 150 € per singolo freno in colorazione nera, si passa a 156,50 € per quella Polish o anodizzata oro. I dischi partono da 26,60 € (160 mm, monopezzo, sei fori) per arrivare a 86 € (203 mm, due pezzi, sei fori). Gli adattatori per forcella e telaio costano da 14,50 a 25,40 euro.

– Leggi anche: Formula Selva V, massima semplicità per prestazioni top

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Design

Sembrava quasi un peccato togliere i Cura dalla loro confezione mentre brillavano alla luce del sole pomeridiano: la finitura dorata lucida donava loro un aspetto elegante che la maggior parte dei freni a disco non sembra riuscire a ottenere. Formula ha sempre prodotto freni dall’aspetto accattivante e il Cura non fa eccezione.

Il Cura segue lo stile distintivo “atletico e muscoloso” di Formula, con la leva e la pinza forgiate in modo da ridurre al minimo l’uso di materiale, garantendo al contempo un supporto strutturale sufficiente a rafforzare la sensazione di robustezza della leva. I tubi intrecciati di serie rafforzano ulteriormente la prestigiosa estetica italiana. Quindi, se state cercando dei freni per mountain bike che sembrano realizzati da un maestro del Rinascimento, Formula è la scelta giusta.

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Il morsetto in due pezzi è facile da usare, sono disponibili come accessori gli adattatori Mix-Master che consentono di montare i comandi del cambio e le leve del telescopico insieme alla leva del freno, eliminando l’ingombro e aggiungendo un tocco di eleganza al cockpit.

I pistoni sovradimensionati da 24 mm della pinza (la maggior parte dei freni utilizza pistoni rotondi da 20 mm o più piccoli) sono abbinati di serie alle pastiglie organiche di Formula, con quelle sinterizzate disponibili come ricambio.
Il funzionamento è con olio minerale, sviluppato internamente da Formula: ha un punto di congelamento più basso e un punto di ebollizione più alto rispetto agli altri fluidi DOT.

I freni sono forniti con entrambi i tubi flessibili a lunghezza intera, assicurando la massima compatibilità con ogni telaio. I giunti di collegamento opzionali SpeedLock tra tubo e pinza consentono uno sgancio rapido e una tenuta perfetta, per una sostituzione senza il rischio di perdite di olio minerale o la necessità di spurgo.

È possibile scegliere tra i rotori in acciaio monopezzo o un rotore a due pezzi con spider in lega per un peso inferiore e una migliore gestione del calore.

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Il reach della leva può essere regolato con una piccola manopola zigrinata in lega collocata tra di essa e il manubrio, che con il tempo tende a diventare rigida, rendendo necessario utilizzare una chiave a brugola da 2,5 mm per la personalizzazione. Invece il punto di attacco delle pastiglie sul disco può essere modificato solo tramite il processo di spurgo. Le pinze relativamente compatte facilitano l’allineamento del rotore senza sfregamenti e offrono anche un ampio spazio di richiamo in posizione per i pistoni.

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I rotori relativamente spessi sono molto più rigidi nella versione Centrelock in test, e promettono di svolgere un ottimo lavoro nel dissipare il calore dalla pinza. Il range di misure disponibili parte da 160 mm per arrivare a 220 mm (anche 180 e 203. Il rotore monopezzo ha fissaggio a sei fori o Centerlock, quello in due pezzi invece solo a sei fori, con spider in alluminio anodizzato nero oppure oro.

formula cura - freni mtb in test

On The Trail

Una volta montati sulla bici, i Cura hanno raggiunto la massima efficienza in modo rapido, producendo una frenata decisa e precisa. Nonostante abbiano solo due pistoncini, questo impianto leggero ha dimostrato di avere una potenza molto superiore a quella che mi aspettavo.

Infatti, trovando sulle bici test solitamente freni SRAM e Shimano, i Formula Cura mi hanno davvero sorpreso per la loro incredibile consistenza in termini di rapporto tra la corsa della leva e la potenza erogata. Questa frenata lineare si è rivelata uno dei principali punti di forza, poiché ha reso l’azione del freno perfettamente prevedibile.

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Le pastiglie organiche di serie hanno funzionato senza problemi in condizioni di asciutto e hanno contribuito alla prevedibilità del freno. È sorprendente che abbiano mostrato pochi segni di usura nonostante gli importanti dislivelli negativi affrontati in ogni condizione atmosferica su terreni di alta montagna, tra bike park e sentieri naturali.

Tuttavia, ho scoperto che in climi umidi e piovosi, ci è voluto un po’ di tempo per ottenere tutta la potenza a cui ero abituato. In generale non è stato un problema, ma a volte mi ha colto di sorpresa nelle frenate brusche sui sentieri più ripidi.

Il consiglio è di passare alle pastiglie sinterizzate per migliorare l’aderenza sul bagnato. Questa scelta paga pegno per rumorosità e per calore generato, richiedendo maggiore attenzione sui sentieri alpini.

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In condizioni estreme per pendenza e tecnicità del terreno, come la giornata passata a La Thuile in Val d’Aosta, la frenata è sempre stata prevedibile e soprattutto costante, senza perdere consistenza alla fine delle discese più lunghe. A differenza di altri impianti, anche a quattro pistoni, non ho mai verificato il raggiungimento del fondo corsa della leva o un meno grave ma sempre fastidioso fading dei freni.

In ogni caso, chi desidera ancora più potenza, consistenza e progressività della frenata per l’Enduro o comunque su pesanti eMTB, può valutare l’opzione a quattro pistoni Cura 4.

Se devo cercare il pelo nell’uovo per i Formula Cura, è la mancanza di un facile regolazione del punto di attacco delle pastiglie sul disco.

formula cura - freni mtb in test

Conclusioni

Durante il paio di mesi di test, questi freni hanno affrontato ogni tipo di tracciato e condizione, da piogge gelide – 6° nel sabato di prova alla gara All-Enduro di Sauze d’Oulx – a ondate di calore con polvere secca; da piste alpine strette e ripide a discese a tutta velocità nei bike park delle Alpi piemontesi e valdostane.

Nel complesso, il Cura sembra trovarsi in una posizione ideale per il biker che vuole una buona potenza, un ottimo feeling alla leva, e un peso ridotto. Sono sicuramente un formidabile avversario per ogni concorrente nella categoria Trail del mountain biking, grazie anche all’ottimo rapporto qualità/prezzo.

Se avete bisogno di più potenza per l’Enduro, acustico e soprattutto elettrico, date un’occhiata all’opzione Cura 4. Chi invece vuole alzare l’asticella per stile, potenza e leggerezza nel Cross Country, può provare i Cura X con leva in carbonio.

Cosa ci piace

  • Poco peso e tanta potenza
  • Consistenza della frenata
  • Ottimo feeling alla leva
  • Look muscolare ed elegante

Cosa Migliorare

  • Manca la regolazione del punto di contatto sul disco

Formula è distribuita in Italia da Ciclo Promo Components

[foto action: Carlo Rigoni]

Cristiano Guarco - 4bicycle - portrait 211127

Ciao a tutti, sono Cristiano Guarco, appassionato da una vita di mountain bike ma anche del movimento ciclistico in ogni sua forma. Da circa 20 anni ho fatto della mia passione la mia professione, una grande fortuna raccontare questo mondo, per parole e immagini, che tanto mi ha insegnato e continua a insegnare ma anche ispirare.