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A Central Park con Archeorunning

di - 10/05/2023

central park

Isabella Calidonna è volata a New York in compagnia di New Balance, ovviamente sempre di corsa alla scoperta della città e di Central Park in pieno stile Archeorunning.

“Come già anticipato alla fine dello scorso anno, questo 2023 è iniziato con un progetto a dir poco fantastico per me. Girare il mondo con i running tour di ArcheoRunning accompagnata da un brand che amo davvero tanto e di cui sono un’addict, New Balance!”

 

Il Grande fascino di New York e di Central Park

Partiamo subito a bomba, con uno dei luoghi che più mi affascinano in assoluto: New York. La città dei grattacieli, delle luci, del caos e dei taxi bloccati nel traffico, la città che mi ha completamente rapita nel 2018. Questa è stata la mia terza volta a New York. La prima nel 2018, appunto, quando ho corso la Maratona della mia vita, la NYCM. La seconda vi rimasi per un mese per studio e lavoro, e questa volta, la terza, sono riuscita a far avverare il mio sogno: un running tour a Central Park!

Vi chiederete, ma perché ci hai messo così tanto? Perché il mio progetto è nato esattamente durante il primo viaggio, anche se era in incubatrice da un bel pezzo. Mi ero ripromessa di ritornare presto, ma ci si è messo di mezzo il Covid. Così, appena ho potuto, sono rivolata a New York e ho realizzato il mio sogno. Correre in un luogo verde e piuttosto silenzioso, se paragonato al resto della città. Il polmone verde della metropoli dove potersi perdere in un turbinio di emozioni. È stata la mia VERA prima volta a Central Park. 

 

central park

 

La NYCM è emozione!

La prima volta sfiorai Central Park solo per via dell’arrivo della maratona. Ricordo ancora le persone lungo il percorso che mi incitavano e dopo la curva, quando vidi sul grande schermo gli arrivi, iniziai a correre più che potevo, perché volevo provare anch’io quell’ultima emozione finale. Ultima, ma non ultima, perché la Maratona di New York è un’emozione dal principio alla fine. Non basterebbe un articolo per raccontarvela.

“Correre a Central Park è stato fantastico, anche se il termine non esprime tutte le sensazioni che ho provato, così ho deciso di metterle nero su bianco.”

 

Iniziamo a scoprire Central Park di corsa

Inizio con il dirvi che tutti i suoi 340 ettari di terreno sono completamente artificiali. Il parco è piuttosto “moderno”, infatti alla metà dell’Ottocento ai cittadini newyorkesi, quadruplicati di numero in pochissimo tempo, serviva una grande e rilassante area verde. Fino a metà ’800 in questa zona di Manhattan si trovavano acquitrini paludosi, rocce e baracche, trasformati poi nell’attuale parco grazie a un progetto di Frederick Law Olmsted e Calvert Vaux. Fu un progetto ingegneristico di grande rilevanza, in cui tutto fu studiato e costruito per imitare la natura. I dislivelli e le diverse colline ne sono un esempio perfetto, poiché passeggiando a Central Park avete l’impressione di trovarvi in un parco ancora più vasto di quel che è in realtà.

 

 

Da Columbus Circle a Grand Army Plaza

Sono partita da Columbus Circle e ho concluso il mio giro a Grand Army Plaza, entrambe sul lato sud del parco. La sua lunghezza è di circa 4 chilometri, ma io ne ho fatti un po’ di più perché, non avendo tabelle o scadenze temporali, ho voluto dedicare tutto il mio tempo alla scoperta di uno tra i luoghi più affascinanti che conosca. 

 

Strawberry Fields forever e Ladies Pavillon

Durante i primi metri mi sono imbattuta in Strawberry Fields, il memoriale dedicato a John Lennon, su un’area con un’ampiezza di 10.000 metri quadrati. Famosissimo è il mosaico con la scritta “Imagine”. Continuando, sono arrivata a Ladies Pavillon, che è un piccolo angolo romantico del parco, una semplice costruzione che offre riparo dal sole o dalla pioggia, spesso usato anche per i matrimoni. Totalmente immerso nel verde e con un laghetto a pochi metri, è stato progettato dall’architetto Jacob Wrey Mold nel 1871 come rifugio per i motociclisti. In origine era situato vicino all’ingresso, poi spostato per far posto ad altro. Per un periodo, come per l’intero parco, la struttura versò in pessime condizioni per poi essere restaurata e, insieme a tutto Central Park. 

 

Summit Rock

Sono arrivata poi sulla Summit Rock. Qui, dopo aver fatto le scalette in pietra, ho goduto della vista sul versante sud, sedendomi nell’anfiteatro di pietra con panoramica sui pendii boscosi a sud e a est. Prima di questo luogo qui c’era il Seneca Village, ovvero una comunità afroamericana. Prima di Central Park nell’area esistevano infatti comunità afroamericane e non solo, spostate altrove proprio per la sua creazione. Questa altura dominava la vista in tutte le direzioni, compreso il villaggio di Seneca, e a ovest fino al fiume Hudson e oltre, verso le colline del New Jersey. Ancora oggi si può vedere il fiume attraverso l’83esima strada.

 

 

Swedish cottage marionette e Bervedere Castle

Arrivo poi di fronte a una struttura tutta in legno, lo Swedish Cottage Marionette, un teatro di marionette in stile svedese, che si trova a Central Park dal 1877. A Central Park c’è anche un piccolo castello, chiamato Belvedere Castle, costruito nel XIX secolo, che rappresenta un punto di osservazione privilegiato per ammirare il parco e Manhattan.

 

Bow Bridge e Bethesda Terrace e fountain

Nel parco ci sono numerosi laghi, molti dei quali attraversati da diversi ponti. Uno dei più particolari a mio avviso è il Bow Bridge, uno dei sette costruiti in ghisa originali di Central Park, considerato il più bello in assoluto. Teatro di shooting, di scene famosissime di film, proposte di matrimonio e di runner che lo attraversano correndo, come me!

Arrivo finalmente a Bethesda Terrace e Fountain. Da questa terrazza – le cui arcate sono decorate in pietra calcarea, mentre la parte coperta è magnificamente affrescata – si possono ammirare gran parte di Central Park e la fontana, la Bethesda Fountain, conosciuta anche come “Angel of the Waters” per la sua famosa scultura neoclassica. Accanto a questa terrazza si trova una fontana molto importante, quella di Cherry Hill. Molti turisti ogni giorno si scattano una foto, convinti che si tratti della fontana ripresa nella sigla di Friends, ma la verità è che il telefilm è stato girato interamente negli studios in California. Anch’io sono stata tra la moltitudine di turisti che cercava questa fontana per scattare una foto, essendo una fan sfegatata di Friends, ma documentandomi bene ho appreso che non esiste!

 

The Loeb Boathouse e The mall

Continuando il mio running tour, arrivo a The Loeb Boathouse, dove si possono noleggiare barche e gondole per navigare sul laghetto chiamato “The Lake”, prendere bici in affitto, godere del panorama seduti su una panchina. 

Proseguo a correre attraverso tutta The Mall, un meraviglioso viale alberato con oltre 150 olmi americani e statue di personaggi legati alla letteratura lungo la sua Literary Walk. Questa era, ed è, una passeggiata progettata affinché una carrozza potesse scaricare i suoi passeggeri all’estremità sud, quindi fare il giro e riprenderli di nuovo con vista su Bethesda Terrace, da cui si può godere di scorci sul lago e Ramble, ultimo punto di interesse. Le statue dislocate su tutto il percorso sono diverse: Sir Walter Scott, William Shakespeare, Hans Christian Andersen, Alice di Lewis Carroll. C’è anche quella di Cristoforo Colombo che, data la scarsa attinenza con i personaggi letterari, è stata soprannominata “l’intruso” (the odd man out)!

Se volete continuare a scoprire le avventure di Isabella a Central Park la trovate qui 

Di Isabella Calidonna

 

New Balance sempre con me

Mie leali compagne di avventura sono state le FuelCell Propel v4 di New Balance. Scarpa versatile che ho usato per tutto il mio running tour, ma anche per le mie commissioni in giro per la Grande Mela. Adoro la sensazione di propulsione e la corsa ammortizzata caratterizzata dall’intersuola FuelCell che questo modello mi ha dato durante tutta la mia experience. Senza parlare del design elegante e al contempo accattivante, cosa che adoro di questo brand. Potete leggere il test completo a pag. 100. 

Ultimo, ma non ultimo, l’outfit, con una linea estremamente attuale e di moda, che ha saputo proteggermi in una giornata frizzantina di novembre a New York.

newbalance.it

Corro quanto basta, pedalo a giorni alterni, parlo troppo. Nelle pause mangio. Instancabile sostenitrice di quanto lo sport ti salvi. Sempre. Le mie giornate iniziano sempre così: un caffè al volo e il suono del GPS che segna l'inizio di un allenamento. Che corra, pedali o alzi della ghisa poco importa: l'importante è ritagliarmi un momento per me che mi faccia affrontare la giornata nel modo migliore.