Pubblicità

“A OGNUNO IL SUO EVEREST” il libro di Marino Giacometti

di - 01/06/2023

Marino Giacometti.©iancorless.com

A OGNUNO IL SUO EVEREST” il nuovo libro di Marino Giacometti celebra a Cervino Cinemountain i 30 anni dello skyrunning.

Giacometti M Padrio_8279. ©LongLight
Giacometti sul MOnte Padrio – ©LongLight

Al Cervino Cinemountain i primi 30 ANNI dello Skyrunning

Il 1 agosto Marino Giacometti, inventore della disciplina sportiva tra le più ambite, lo skyrunning, presenta il suo nuovo libro, “A ognuno il suo Everest”, al festival del cinema di montagna. Nel libro Marino Giacometti racconta anche racconta anche l’Everest, a 50 anni dalla conquista della spedizione italiana, e il Cervino insieme ad alcuni dei nomi che hanno fatto la storia delle due vette: Kilian Jornet, Rinaldo Carrel e Bruno Brunod

Giacometti_1986 K2 Broad peak
Giacometti nel 1986 – K2 Broad peak

Ad agosto il Cervino CineMountain

Un’intera settimana dedicata all’importantissima kermesse cinematografica dedicata alle produzioni video che hanno la montagna come soggetto principale. Cervinia e Valtournenche, in Valle d’Aosta, si popoleranno di appassionati dal 29 luglio al 5 agosto 2023.

Kilian Jornet
Kilian Jornet

Marino Gicaometti, una vita in montagna

“Da bambino, per lui, correre in montagna era vita quotidiana. Poi ha deciso di alzare l’asticella e la quotidianità è diventata agonismo.”

Fino a quando Marino Giacometti non ha capito che affrontare le vette in velocità poteva rappresentare una disciplina. E così ha fondato lo skyrunning, che festeggia ben 30 anni dalla nascita del primo circuito e 25 dal primo campionato mondiale, ospitato proprio a Cervinia.

Brunod_Matterhorn record_84
Bruno Brunod nel 1984, in occasione del record di salita e discesa dal Monte Cervino

Marino Giacometti e il libro dell’evento

Il 1 agosto il Cervino CineMountain – il festival del cinema di montagna in programma a Cervinia e Valtournenche dal 29 luglio al 5 agosto – celebrerà questo anniversario con la presentazione del suo libro “A ognuno il suo Everest”, edito da Mondadori (aprile 2023).

Dall’Himalaya fino al Cervino, per raccontare storie di corsa e di alpinismo saliranno sul palcoscenico anche Kilian Jornet, uno degli atleti di montagna più forti al mondo, Bruno Brunod, primo Campione del mondo di skyrunning, e Rinaldo Carrel, storica guida alpina del Cervino, primo italiano ad aver conquistato l’Everest esattamente 50 anni fa, nel 1973. Ad accomunarli saranno i tanti record conquistati che quest’anno festeggiano cifre tonde, e anche la celebre vetta valdostana, protagonista delle loro imprese e cornice del festival che si prepara ad alzare il sipario sulla sua 26° edizione.

A ognuno il suo Everest… e il suo Cervino, serata speciale

A ognuno il suo Everest… e il suo Cervino” è il titolo della serata che il festival del cinema di montagna dedica alle due vette mitiche che hanno visto realizzarsi sogni e conquiste, ma anche delusioni e fallimenti. Protagonista della serata sarà Marino Giacometti, che di cime ne ha raggiunte molte e che nel suo primo libro, ricorre all’Everest come obiettivo simbolico, uno stimolo a dare il meglio, nella vita quotidiana o sportiva, in base alle proprie aspirazioni e capacità.

“Quella che racconta è un po’ la storia dell’eterna lotta tra la montagna e la vita, con lo sguardo sempre rivolto alla prossima vetta da raggiungere”

Un chiodo fisso per il padre dello skyrunning, per il quale la corsa verso l’alto è sempre stata una necessità. Nato a Corteno Golgi, un piccolo centro della Valcamonica, nel 1995 ha fondato la FSA (Federation for Sport at Altitude), divenuta poi ISF (International Skyrunning Federation), della quale è da sempre Presidente.

La montagna come mito

“Vette come l’Everest e il Cervino sono miti nell’immaginario di chi fa della montagna una questione di vita e di sport, chimere che spingono l’uomo oltre il proprio limite fino a conquistare record impensabili.”

Tre uomini, tre grandi atleti, racconteranno le due vette, tra conquiste e sconfitte. Come quelle di Kilian Jornet, atleta che negli ultimi anni ha dominato la scena dello skyrunning, del trail running e dello scialpinismo, vincendo tutte le principali gare di trail oltre al campionato del mondo di skyrunning. La carriera dell’atleta spagnolo è stata segnata da due record legati proprio alle due vette alpina e himalyana.

Il record sul Cervino

Sul Cervino, dieci anni fa (21 agosto 2013), ad appena 25 anni di età, ha stabilito il record di salita e discesa in velocità fermando il tempo sulle 2 ore 52 minuti e 2 secondi. Meno di tre ore per percorrere su e giù i 4476 metri della vetta più ambita delle Alpi. Sulla montagna più alta del mondo, nel maggio del 2017, sale due volte in sette giorni dal versante tibetano, la prima partendo dal Monastero di Rombuk e la seconda dal campo base avanzato fino alla vetta in 17 ore, molto vicino al record di 16h e 45 di Hans Kammerlander del ’96 e le 16h e 42 di Christian Stangl del 2006.

Bruno Brunod, 1° Campione del Mondo di skyrunning

Il valdostano Bruno Brunod, “il corridore del cielo”, è stato il primo Campione del Mondo di Skyrunning, nel 1998 proprio a Cervinia, e il primo a tentare l’ascesa di corsa all’Everest, costretto a rinunciare dopo 16 ore, a 8.200 metri di quota a causa del freddo e del forte vento.

“Brunod ha fatto della sua vita un esempio di umanità e di grandissimo talento che con le sue imprese straordinarie ha dato lustro allo skyrunning nel mondo.”

Eroe di Kilian Jornet (che aveva un poster di Bruno appeso alla parete della sua camera da letto), Brunod effettua la salita e discesa del Cervino in 3h14’44’’ nel 1995 e il record è rimasto imbattuto fino all’impresa di Jornet nel 2013. È stato proprio grazie ai suoi consigli e alla sua guida che lo spagnolo ha fissato il nuovo primato, segnando il testo previsto al minuto dal suo minuto dal suo mentore. Oggi rappresenta ancora un personaggio iconico nello skyrunning mondiale.

Rinaldo Carrel, il suo Everest di 50 anni fa

Anniversario importante è anche quello che lega una delle più note guide del Cervino, Rinaldo Carrel, all’Himalaya: i 50 anni della conquista italiana dell’Everest. Era il 5 maggio del 1973 quando Rinaldo Carrel è il primo della spedizione a mettere piede sulla cima della montagna più alta del mondo, insieme a Mirko Minuzzo. È passato mezzo secolo da quel giorno e quella conquista resta una delle più importanti nella carriera dell’oggi 71enne guida valdostana.

La storia dell’Himalaya

La serata sarà l’occasione per ripercorrere la recente storia dell’himalayismo, dalle spedizioni che avevano davvero il sapore di una conquista, come quelle di Carrel, quando salire significava accompagnarsi di centinaia di portatori, bombole d’ossigeno e barili e barili di alimentazione, a quella di Bruno Brunod e poi di Jornet, che trasforma l’ascesa in una sfida di velocità tra seracchi e creste, portandosi dietro solo il proprio peso.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Daniele Milano nasce una buona cinquantina di anni fa in Valle d’Aosta. Cresciuto con la montagna dentro, ha sempre vissuto la propria regione da sportivo. Lo sci alpino è stato lo sport giovanile a cui ha affiancato da adolescente l’atletica leggera. Nei primi anni 90 la passione per lo snowboard lo ha letteralmente travolto, sia come praticante che come giornalista. Coordinatore editoriale della rivista Snowboarder magazine e collaboratore per diverse testate sportive di settore ha poi seguito la direzione editoriale della testata Onboard magazine, affiancando sin dal lontano 2003 la gestione dell’Indianprk snowpark di Breuil- Cervinia. Oggi Daniele è maestro di snowboard e di telemark e dal 2015 segue 4running magazine, di cui è l’attuale direttore editoriale e responsabile per il canale web running. Corre da sempre, prima sul campo di atletica leggera vicino casa e poi tra prati e boschi della Valle d’Aosta. Dal 2005 vive un po’ a Milano con la propria famiglia, mentre in inverno si divide tra la piccola metropoli lombarda e Cervinia. “La corsa è il mio benessere interiore per stare meglio con gli altri”