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Absa Cape Epic: Samuele Porro e Damiano Ferraro sul podio

di - 21/03/2016

Per la prima volta il vessillo italiano sventola sul podio dell’Absa Cape Epic: la più importante corsa a tappe al mondo sancisce un nuovo passo in avanti per Samuele Porro, ormai nel gotha delle Marathon mondiali, ma al suo fianco c’è un Damiano Ferraro che assurge a una nuova dimensione e che nelle prossime classiche internazionali potrà lottare ad armi pari con i campionissimi della disciplina.

Il podio finale dell'Absa Cape Epic Il podio finale dell’Absa Cape Epic

Il loro terzo posto ha un sapore dolcissimo, perché conquistato con fatica, sudore e lacrime: i due del team Trek Selle San Marco (società che sta mostrando una grande lungimiranza svolgendo una proficua attività all’estero) hanno sorpreso tutti nella prima parte della settimana arrivando addirittura a conquistare un successo di tappa, ma nelle ultime frazioni hanno pagato lo scotto dell’inesperienza e degli sforzi fatti.

Con grande fatica, anche con l’aiuto del secondo team composto da Fabian Rabensteiner e dallo spagnolo Ivan Alvarez Gutierrez (capaci di chiudere nelle prime 10 piazze) hanno lottato, superando anche momenti di sconforto che sembravano spingerli verso il ritiro e resistito al clamoroso ritorno del team Cannondale di Manuel Fumic (Ger) ed Henrique Avancini (Bra) salvando alla fine il podio per appena una quarantina di secondi, un’inezia in una gara lunghissima come quella sudafricana.

A differenza di quanto fatto da altri team, in primis i due marpioni Karl Platt (Ger) e Urs Huber (Sui) alla fine usciti trionfatori dalla corsa, gli italiani hanno scelto una via inedita per preparare la gara, trasferendosi a lungo al caldo messicano invece di testarsi nelle prove di preparazione in Sud Africa o allenarsi nelle tante gare europee. La scelta alla fine si è rivelata vincente, la preparazione era mirata all’appuntamento e ha portato il risultato, anche se l’inesperienza in una gara unica al mondo come la Cape Epic si è fatta notevolmente sentire.

Karl Platt e Urs Huber, Team Bulls - Absa Cape Epic Karl Platt e Urs Huber, Team Bulls – Absa Cape Epic

VITTORIA AL TEAM BULLS

Proprio l’esperienza è un fattore fondamentale e il Team Bulls lo ha dimostrato con Platt e Huber maestri nel centellinare le energie. I due sono usciti indenni da giornate difficili, che ad esempio hanno messo fuori causa i favoriti della Topeak Ergon Alban Lakata (Aut) e Kristian Hynek (Cze) per amministrare la situazione nella seconda parte di gara e chiudere con 13’08” sulla seconda squadra del Centurion Vaude con Nicola Rohrbach (Sui) anche lui sempre più presente nelle primissime posizioni, e Matthias Pfrommer (Ger), mentre i due azzurri hanno chiuso a 25’04”, dimostrando di avere ampi margini di miglioramento. Da sottolineare la prova di un altro team italiano, il Protek by Dolomiti Superbike con due atleti esperti come il greco Periklis Ilias e il portoghese Tiago Ferreira, alla fine quinti a 39’05” con la grande soddisfazione di una vittoria di tappa.

ESPERIENZA DECISIVA FRA LE DONNE

Un discorso simile rispetto a quello fatto per Platt e Huber vale per la danese Annika Langvad e la svizzera Ariane Kleinhans che hanno contenuto nel finale il ritorno di due specialiste del cross country come l’ucraina Yana Belomoyna e la tedesca Sabine Spitz, due generazioni diverse messe insieme e che hanno chiuso a 14’56” dalla coppia vincitrice, terza la Topeak Ergon di Sally Bigham (Gbr) e Adelheit Morath (Ger), un risultato che non soddisfa appieno le due campionesse.

Info: www.cape-epic.com