Il tracciato tedesco era più adatto alle sue caratteristiche proponendo salite lunghe e l’azzurro si è subito messo davanti, seguendo le orme del canadese Peter Disera che ha tentato la fuga e tenendo a bada il norvegese Petter Fagerhaug, vincitore della prima tappa. Al terzo giro Colledani superava lo stanco canadese e poco dopo guadagnava metri su metri anche nei confronti del padrone di casa Georg Egger per andare a vincere da autentico trionfatore in 1h24’06” con 35” sul teutonico, terzo Disera a 50” che soffiava il podio a un più che positivo Gioele Bertolini, quarto a 54”. In classifica rimane al comando Fagerhaug, decimo ad Albstadt con 112 punti, gli azzurri Colledani e Bertolini sono ai piedi del podio con 93 e 90 punti.
Colledani ha praticamente esaurito la dose di fortuna per la pattuglia italiana ad Albstadt: la gara principale maschile è stata infatti una lunga illusione per Luca Braidot e Marco Aurelio Fontana a lungo in lotta per le primissime posizioni ma poi usciti di scena per problemi su un percorso che si è rivelato insidiosissimo e che ha fatto molte vittime. A vincere ancora una volta Nino Schurter, il campione del mondo ma questa ormai non è più una notizia, lo è invece la straordinaria prestazione di Mathieu Van Der Poel, l’olandese che dopo l’ottavo posto di Nove Mesto ha confermato come la sua esperienza in Mtb non sia velleitaria ma potrebbe portarlo a sviluppare una nuova messe di successi dopo quelli raccolti nel ciclocross. Van Der Poel ha chiuso a 26” dall’olimpionico, terzo il neozelandese Anton Cooper, rivitalizzato dal suo passaggio alla Trek, a 49” davanti allo spagnolo David Valero Serrano quarto a un minuto. Il miglior italiano è stato Mirko Tabacchi (Carabinieri), partito col numero 86 e giunto 13°, al suo miglior risultato in carriera, a 3’24” dal vincitore, buona prova anche per Kerschbaumer (Torpado Gabogas) 15° a 3’39”.
In sede di presentazione avevamo detto come la gara elite femminile potesse rivoluzionare le gerarchie di Nove Mesto e così è stato con la vincitrice danese Langvad che non è arrivata neanche fra le prime 10. Vittoria e primato in classifica per la 24enne ucraina Yana Belomoyna, uscita vittoriosa da un’autentica roulette come quella del percorso tedesco nella quale la Langvad era andata in fuga insieme alla polacca Wloszczowska prima di cadere in un single track perdendo tantissimo tempo. Sembrava a quel punto profilarsi una doppietta della Kross con la Wloszcowska davanti alla campionessa europea Jolanda Neff (Sui), ma da dietro la Belomoyna sfruttava il suo peso ridotto volando sul giro finale per andare a vincere in 1h38’25” con 16” sulla polacca e 23” sull’elvetica. Lontanissime le azzurre, prima Lisa Rabensteiner (Focus) 31esima a 8’34”.
Fra le Under 23 primo successo in Coppa per un’altra grande specialista del ciclocross, la britannica Evie Richards che ha vendicato il secondo posto della settimana precedente battendo l’americana Kate Courtney di 52”, terza come a Nove Mesto la svizzera Sina Frei a 1’46”. Decima piazza per l’azzurra Martina Berta, meno brillante della scorsa settimana, a 7’25” davanti a Giorgia Marchet a 7’58”.