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Altra Superior 4.5: il Test

di - 15/01/2021

ALTRA Superior 4.5 nel fango dell'UTLO

ALTRA RUNNING presenta la nuova ALTRA Superior 4.5, che abbiamo testato direttamente in gara grazie alla partecipazione del nostro tester Federico Iovanovich alla UTLO, Ultra Trail del Lago d’Orta.

Chi è Federico Iovanovich

Grande sportivo, runner e ciclista con una partciolare predilezione per la fatica fine a se stessa, da qualche anno appassionato di allenamenti e gare di trail running. Federico è una persona decisamente meticolosa e attenta; grande estimatore del brand Altra, negli ultimi anni ha letteralmente macinato migliaia di chilometri consumando innumerevoli suole del brand americano.

Potete seguire Federico su instagram QUI!

Federico Iovanovich poco prima della partenza
Federico Iovanovich poco prima della partenza

LA SCARPA

ALTRA Superior 4.5

  • PESO: 263 G (US11 UOMO)
    DROP: ZERO
    HIGHSTACK (DIFFERENZIALE TACCO/PUNTA): 21 MM

LA PAROLA AL BRAND

Leggera, veloce, fasciante, reattiva. Esistono molte parole per descrivere la veloce Superior 4.5. L’intersuola QuanticTM si traduce in peso contenuto e reattività, per le giornate all’insegna della velocità. La suola MaxTracTM e la scanalatura multidirezionale offrono aderenza su qualsiasi tipo di terreno. La tomaia migliorata garantisce traspirabilità e resistenza ottimali. Infine, la soletta StoneGuardTM rimovibile assicura una protezione leggera ma resistente contro le rocce quando i sentieri diventano ancora più impegnativi.

CHI SONO? La parola al nostro tester

Sono Federico Iovanovich, formalmente snowboarder da un paio di decadi, corro nella natura e in montagna da un paio di anni come estensione minimalista di quello che è il grande calderone del mountaineering, interpretato più personalmente come “mountain living”.

ALTRA user da circa due anni, sia per il trail running sia per la corsa su strada, ho avuto la fortuna di poter testare le nuove ALTRA Superior 4.5.

Uno dei ristori
Uno dei ristori

IL TEST

Ho sfruttato questa occasione per provarle in condizioni differenti, da strade campestri pianeggianti, fino a percorsi collinari e montani, più o meno tecnici, dall’asciutto al bagnato e su varie distanze.

IL TEST IN GARA

Ho scelto questa scarpa per coronare un mio grande obiettivo da runner, cioè portare a termine il mio primo ultra, il Vibram UTLO-Ultra Trail del Lago d’Orta 2020, a Omegna, il 17 e 18 ottobre, gara di 60 km per 3.300 D+.

Il fango non perdona...questo è il trail running!
Il fango non perdona…questo è il trail running!

DESIGN

Scarpa con Zero Drop e Toe Box ampio tipico dei modelli ALTRA, che offre grande libertà al piede per lavorare correttamente. Tomaia realizzata in tessuto elastico

particolarmente sensibile e leggero, dal fit avvolgente, molto comoda e ferma sul collo del piede: la sensazione è quasi quella di calzare un guanto. Molto interessante e funzionale il sistema di ancoraggio per la ghetta, su tallone tramite velcro, e su punta mediante occhiello metallico alla base dei lacci. Geniale l’idea del rock plate flessibile rimovibile al di sotto della soletta.

Altro ristoro per Federico e le sue ALTRA Superior 4.5
Altro ristoro per Federico e le sue ALTRA Superior 4.5

FINITURE

Particolarmente precise e curate. Tomaia stampata sui lati con logo classico sopra grafica e pattern, occhielli riflettenti, intersuola con pattern tridimensionale. Accurata la finitura sul puntale di gomma rigida.

CHIUSURA

Ottima e molto costante durante la corsa, realizzata da lacci piatti che si inseriscono in 4 occhielli per lato e passano in due asole stabilizzanti nel mezzo della linguetta.
Punto di forza è proprio la linguetta cucita, parzialmente fissa sul lato interno della tomaia e mobile solo su quello esterno della tomaia. Ciò permette di avere una chiusura molto progressiva e stabile sull’intero collo del piede, e garantisce l’assenza di movimenti indesiderati della linguetta e allentamento dei lacci, anche in condizioni di bagnato.

IMPATTO INIZIALE

L’ho indossata per qualche giorno nella quotidianità prima di un vero utilizzo in corsa, lo faccio sempre con le scarpe nuove per abituarmi al fit e constatare eventuali differenze prima che queste possano tradursi in disagi durante la corsa stessa, come per esempio dolori o vesciche. Essendo già un utente ALTRA da un paio d’anni ormai, sia su trail che su strada, ho trovato un terreno già ben conosciuto dai miei piedi in questo caso. Le percezioni date dal Zero Drop e dalla calzata larga sulle dita sono le stesse degli altri modelli ALTRA, ma posso dire di aver notato subito la morbidezza e l’effetto guanto della tomaia, caratteristica unica di questo modello rispetto agli altri da trail running della gamma.

COMFORT

La Superior è una scarpa davvero molto confortevole: la già citata sensazione di guanto avvolgente è distintiva; l’elasticità del tessuto della tomaia nella parte dell’avampiede e l’assenza di cuciture la rendono comoda e molto piacevole da indossare. L’ammortizzazione, che personalmente definirei media/leggera, data da uno stack dell’intersuola di 21 mm, l’ho sentita comunque molto gradevole, nonostante la leggerezza. Oltretutto il Rock Plate, una piastra di plastica leggera e flessibile inserita al di sotto della soletta, rende la percezione del terreno molto uniforme, permettendo di attenuare il contatto con asperità quali rocce, radici ed elementi appuntiti.

TRASPIRABILITÀ

Scarpa molto traspirante grazie al tessuto in maglia elastica, che la rende anche una calzatura a rapida asciugatura. Ideale per condizioni di potenziale bagnato in clima caldo estivo, come guadi o erba bagnata. Caratteristica che personalmente ho provato guadando un ruscello in condizione pienamente autunnale con assenza di sole e caldo, dove la Superior mi ha permesso di perdere rapidamente la sensazione di bagnato del piede e si è asciugata quasi del tutto nel giro di 20/30 minuti.

GRIP

Per me il grip è un parametro fondamentale e decisivo, nonché spesso un tasto dolente per la scelta di una scarpa da trail running che userò principalmente su terreni montani e spesso anche accidentati. Abituato alla suola preferita Vibram Megagrip Litebase, dalle prestazioni di presa e durata difficilmente raggiungibili da altre, devo constatare che la Max Track della Superior ha superato le aspettative. Non mi ha infatti mai tradito, nemmeno su terreno particolarmente sconnesso e sdrucciolevole, salvo il paio di eccezioni in cui ho provato a portarla al limite consapevolmente. Rimane a mio parere una suola da terreno asciutto, stabile e scorrevole, dove può dare il meglio di sé grazie alla tassellatura non eccessivamente pronunciata. A ogni modo, in condizioni di misto con eventuali guadi, umidità, pozze e terreno tecnico, riesce egregiamente a salvare la situazione a patto di prestare la dovuta attenzione.

STABILITÀ

Si tratta di una scarpa assolutamente minimale e neutra, caratteristiche tipiche di ALTRA che, se da un lato necessitano di un periodo di adattamento per poterne trarre il massimo vantaggio, soprattutto per chi effettua una transizione da modelli più protettivi, dall’altro permettono la totale naturalezza dei movimenti del piede quali pronazione, elasticità plantare e movimenti delle dita. Ho notato che tali peculiarità sono più rilevanti su terreni naturali piuttosto che su strada, a causa della grande variabilità di velocità, pendenza, tipologia di terreno, appoggio e schemi motori che una corsa su terreno naturale ha da offrire.

CALZATA

Sono abituato a una calzata molto abbondante, che mi fornisca circa un centimetro di spazio davanti alle dita, in modo tale da favorire la naturalezza e il comfort del piede, amplificando il fit già di per sé ampio del toebox ALTRA ed evitando i fastidiosi problemi di contatto delle dita sulla punta della scarpa in discesa. Il rischio però potrebbe essere quello di avere una calzatura all’interno della quale il piede tende a muoversi troppo. Sotto questo aspetto le Superior si sono rivelate però più ferme sul piede di altri modelli ALTRA, grazie al sistema di allacciatura con linguetta fasciante che lo tiene ben saldo all’interno della tomaia e non permette di scivolare troppo avanti o indietro nei cambi di pendenza. Bisogna prestare un po’ più attenzione sulle pendenze laterali, soprattutto se accentuate, e sui falsopiani, dove il piede ha una leggera tendenza a ruotare all’interno della tomaia.

PROTEZIONE

La Superior si presenta come una scarpa minimale caratterizzata da una struttura leggera, molto morbida e avvolgente, focalizzata sul dare più libertà possibile al piede. Ciò si traduce in un modello poco protettivo e leggero, soprattutto nella zona dell’avampiede all’altezza delle dita, dove la tomaia è costituita da un tessuto elastico leggero. Presenta però due grandi punti di forza, che la portano a essere comunque abbastanza polivalente: il primo è il Rock Plate opzionale, inserito tra soletta e intersuola; il secondo è il puntale di gomma rigida sull’avampiede. In questo modo è possibile garantire la protezione sia della pianta dalle asperità del terreno, sia della punta da eventuali contatti e urti con ostacoli.

CAPACITÀ DI AMMORTIZZAZIONE

L’ammortizzazione della Superior è buona per essere una scarpa minimale. I suoi 21 mm di altezza di intersuola la favoriscono per situazioni dove il cushioning non è un requisito decisivo, come per esempio per runner dal peso leggero o medio e sulle brevi o medie distanze, ma nel complesso riesce a garantire un buon feeling con il terreno, restando un ottimo compromesso tra ammortizzazione e reattività. Il mio peso oscilla tra i 61 e 62 kg, la sensazione è di avere una scarpa abbastanza reattiva, che allo stesso tempo non è tanto secca da risultare fastidiosa.

CONSIGLIATA PER

Ho trovato la Superior 4.5 nel complesso molto confortevole e abbastanza all-round, ma sicuramente dà il meglio di sé in condizioni di asciutto e su terreno scorrevole, dove si comporta come una scarpa reattiva e sensibile ma che perdona molto. La consiglio per giri collinari e montani estivi su terreni non troppo tecnici, come sentieri battuti e scorrevoli, aree boschive e strade forestali. La si può spingere in alta montagna, ma facendo la dovuta attenzione alla tecnicità del terreno e alle condizioni del fondo.

Ed è TRAGUARDO!!!
Ed è TRAGUARDO!!!

Per quanto riguarda le distanze di gara, è sicuramente ottima in competizioni brevi e vertical fino a percorsi medi; con il giusto adattamento la si può portare pure in un ultra trail da 50 km ma, visti il concept minimale e l’ammortizzazione leggera, non andrei oltre.

 

 

Daniele Milano nasce una buona cinquantina di anni fa in Valle d’Aosta. Cresciuto con la montagna dentro, ha sempre vissuto la propria regione da sportivo. Lo sci alpino è stato lo sport giovanile a cui ha affiancato da adolescente l’atletica leggera. Nei primi anni 90 la passione per lo snowboard lo ha letteralmente travolto, sia come praticante che come giornalista. Coordinatore editoriale della rivista Snowboarder magazine e collaboratore per diverse testate sportive di settore ha poi seguito la direzione editoriale della testata Onboard magazine, affiancando sin dal lontano 2003 la gestione dell’Indianprk snowpark di Breuil- Cervinia. Oggi Daniele è maestro di snowboard e di telemark e dal 2015 segue 4running magazine, di cui è l’attuale direttore editoriale e responsabile per il canale web running. Corre da sempre, prima sul campo di atletica leggera vicino casa e poi tra prati e boschi della Valle d’Aosta. Dal 2005 vive un po’ a Milano con la propria famiglia, mentre in inverno si divide tra la piccola metropoli lombarda e Cervinia. “La corsa è il mio benessere interiore per stare meglio con gli altri”