Se ami la corsa in montagna, Bormio è una destinazione che non puoi ignorare. Immersa nel cuore delle Alpi, questa perla valtellinese offre un mix perfetto di natura incontaminata, sentieri mozzafiato e un’atmosfera che invita a spingere i propri limiti. E la cosa straordinaria? È incredibilmente vicina a Milano! In poco più di due ore e mezza di auto puoi lasciarti alle spalle il caos cittadino. E immergerti in un mondo fatto di boschi, creste panoramiche e aria pura.
Intervista di Daniele Milano – foto: Giacomo Meneghello

Oltre lo sci…
Bormio non è solo una meta turistica famosa per le sue terme e le piste da sci. Ma anche un vero e proprio paradiso per i trail runner. Qui ogni sentiero racconta una storia, ogni salita è una sfida e ogni discesa regala emozioni uniche. E chi meglio di Marco De Gasperi, bormino d.o.c., e la moglie Elisa Desco, bormina d’adozione da oltre 15 anni, due leggende viventi ancora in piena azione del trail running, può guidarci alla scoperta di questo territorio straordinario?

“Il Dega” e Elisa Desco, l’intervista
Con la loro esperienza e il loro amore per la montagna, ci hanno svelato i segreti dei percorsi migliori. Arricchendoli con i giusti consigli per affrontarli al meglio e il fascino di correre in un ambiente così speciale. Poter scoprire Bormio e tutti i suoi sentieri, attraverso gli occhi di due grandi campioni come Elisa e Marco, è sicuramente qualcosa di unico. Quando raccontano il loro legame profondo verso la corsa off-road e il territorio in cui vivono, si viene letteralmente rapiti dal fascino delle loro parole. E trovare la giusta ispirazione per la nostra prossima uscita diventa veramente un gioco da ragazzi.

Daniele Milano – Ciao ragazzi, innanzitutto grazie per averci concesso questa intervista e benvenuti su 4running magazine. Con la prima domanda voglio convincere i nostri lettori a venire a correre da queste parti. Quindi, cosa, secondo voi, rende Bormio un luogo speciale per il trail running?
Marco De Gasperi – Bormio ha la fortuna di trovarsi in una conca a circa 1.200 m di quota. Circondata da montagne a 360 gradi, in cui conferiscono 3 valli. Geograficamente ha il vantaggio di essere la base perfetta per raggiungere ogni versante montano. In pochi minuti a piedi dal centro del paese e, grazie a una cospicua rete sentieristica, correre in montagna diventa davvero facile e stimolante ogni giorno. Credo che esistano pochi luoghi sulle Alpi che possano vantare caratteristiche simili. Soprattutto per varietà di difficoltà e lunghezza in contesti dalla media fino all’alta montagna.

DM – I vostri palmarès sportivi sono incredibili, pieni zeppi di vittorie e grandi prestazioni a livello mondiale, ma non solo. Come è nata la vostra passione per la corsa in montagna?
Elisa Desco – Ho iniziato a correre sulle orme di mio padre, Elso. Che era un discreto amatore oltre che un promotore della corsa nella società in cui sono cresciuta, l’US Sanfront nella valle Po (CN). Da piccolina non avevo voglia di fare sport. Poi improvvisamente un giorno ho sorpreso papà con la richiesta di portarmi con lui alla gara di paese di 5 km. E da quella volta la passione per la corsa è entrata dentro di me e non ho più smesso. Avevo 11 anni.
Marco: Anche per me l’approccio con la corsa è avvenuto seguendo le orme di papà Ugo, Quando di anni ne avevo 8-9. Negli anni ’60-’70 era stato uno dei pionieri dello scialpinismo “moderno” e un corridore dotato di buon talento, soprattutto in salita. Credo che la mia famiglia mi abbia trasmesso ottimi geni su cui lavorare. Ma anche la palestra naturale in cui mi muovevo ha aiutato sicuramente ad accrescere la passione per la corsa in montagna.

DM – Come riuscite a conciliare la vita familiare con la vostra passione per il trail running?
Marco – A scanso di equivoci, Elisa ha il merito di aver allevato le nostre bambine (ormai di 14 e 7 anni) in tutto. Anche per la mia permanenza fuori casa per motivi di lavoro negli ultimi anni. Per cui posso solo raccontare di come abbia fatto dei salti mortali per combinare le sedute di corsa quotidiane (a volte con il doppio allenamento) con tutte le attività. Dapprima di crescita, poi scolastiche di Lidia e Cecilia, oltre ad avere una casa da mandare avanti. Purtroppo, non potendo contare spesso sull’appoggio dei nonni materni (vivono a Paesana, in provincia di Cuneo), organizzare la giornata è sempre stato per lei una bella sfida. Stessa cosa per le gare, dove quasi sempre abbiamo portato le bambine con noi, lasciandole a qualcuno mentre si correva. Spoiler: nessuna delle due, al momento, mostra segni di passione per la corsa.
Negli ultimi periodi, coordinare tutto è un po’ più semplice per noi. Perché, oltre ad aver ricominciato a gestire i miei spazi e la famiglia, che rimane la priorità, le bambine stanno diventando grandi e questo aiuta a essere più liberi.

DM – Che rapporto avete oggi, da atleti maturi e genitori di due ragazze, con l’ambiente che vi circonda e la montagna?
Elisa – Siamo coscienti di non aver più nulla da dimostrare. In fondo alla mia età sento di avere ormai passato da un pezzo gli anni buoni in cui poter rendere al meglio. Perciò mi alleno per le gare che mi stimolano e mi divertono. Con la consapevolezza che ogni risultato, piccolo o grande che sia, è un qualcosa di guadagnato. Gareggiare contro atlete agguerrite che hanno oltre 20 anni meno di me a volte mi fa quasi sentire fuori luogo. Però quella fiammella dell’agonismo, sebbene non sia più scintillante come anni fa, continua a bruciare e a mantenere intatta la voglia di misurarmi al meglio delle mie capacità.
Marco – Personalmente non mi reputo più un atleta agonista, anche se non disdegno di partecipare a qualche evento, di tanto in tanto. Però, per passione, divertimento, deformazione professionale o quant’altro, vivo questo mondo in modo viscerale e non riesco a staccarmi dalla corsa in natura. Appena riesco mi allaccio le scarpe come facevo quasi quarant’anni fa con mio padre, ed esco di casa per andare ad allenarmi da solo o in compagnia sulle pendici della Reit, la montagna di Bormio, la mia montagna. Può sembrare banale, ma solo in questi luoghi riesco a trovarmi in bilancia con i miei pensieri, le mie ambizioni e le piccole ansie quotidiane.

DM – Com’è correre sui sentieri di Bormio in estate rispetto ad altre stagioni?
Marco – Il lato positivo di Bormio è che, seppur si trovi a una quota rilevante in montagna, gli inverni non sono mai lunghi e rigidi come in altre località. Infatti, l’esposizione soliva del paese fa sì che la neve non permanga troppo sulle pendici esposte al sole, come appunto la Pedemontana della Reit o le zone del paese. Ovviamente in estate diventa un paradiso per il runner che ama correre in salita, quando l’esplosione della natura ci regala sentieri costellati da boschi di larici che mantengono il fresco con l’ombra delle loro fronde, emanando un profumo di resina inebriante. Tutto ciò quando altrove, più in basso, diventa impossibile correre in orari diurni, mentre qui esiste solo l’imbarazzo della scelta su dove andare. Le valli che confluiscono su Bormio ne presentano a loro volta altre attigue di grande pregio naturalistico e valenza per il corridore più esigente: la Val Zebrù o la Valle dei Forni in Valfurva, così come la Valle di Cancano o la Val Viola bormina, sono posti magici in cui immergersi in uscite di Trail Running anche per svariate ore. D’estate si può salire inoltre sui sentieri al limite dei ghiacciai, il che rende gli allenamenti anche più proficui grazie all’ossigenazione data dalla quota. La zona del ghiacciaio dei Forni presenta una rete sentieristica, oltre ai 2.000 m, con difficoltà più o meno basse. è ancora un territorio conservato grazie alla mano contadina che presidia gli alpeggi, tutto immerso nel Parco Nazionale dello Stelvio.
Elisa – D’estate riesco a salire ai 1.900 m di quota per correre gli allenamenti di qualità sulla Decauville, in Valdidentro, una strada sterrata totalmente pianeggiante chiusa al traffico lunga 10 km. Lì sopra ho svolto parecchi allenamenti tirati che mi hanno dato la garanzia di essere in forma per gli appuntamenti che contavano. Scappare dal caldo per correre qui al fresco nei boschi di abete rosso è impagabile. Anche atleti come il nostro mezzofondista azzurro più forte, Yeman Crippa, solitamente approfittano di questo luogo per svolgere le proprie sedute in quota.

DM – Trail Running e turismo. Che potenzialità ha il Trail per Bormio? Credete che possa essere un motore sempre più potente per lo sviluppo futuro?
Marco – E’ ovvio che il boom che sta vivendo il Trail Running abbia catalizzato l’interesse di molte aziende del turismo in tutte le località, alpine e non. Promuovere il territorio con delle attività più slow di altre, come la corsa in natura, aiuta a far conoscere dei luoghi che altrimenti rimarrebbero meta di fruitori appassionati di camminate. Organizzare eventi di Trail o di Skyrunning, su percorsi più o meno semplici, veicola un forte messaggio di promozione che non ha eguali. A patto che l’organizzazione abbia la passione e la consapevolezza che per arrivare a un risultato concreto bisogna conoscere questo mondo sportivo senza improvvisarsi. Il rischio di proporre gare prive di qualità, e soprattutto un senso logico, può essere alto e far vanificare anche investimenti importanti. Meglio allora verificare bene di avere tutte le carte in regola, in quanto il calendario estivo delle gare di Trail italiane è davvero denso e difficile da decifrare.

Quanto è importante il supporto della comunità locale per il vostro sport? Quali sono i sentieri più belli e impegnativi della zona? Ce ne elencate almeno tre con difficoltà e lunghezze differenti?
Elisa – Bormio è una località che, purtroppo o per fortuna, ha molti sport da proporre e seguire, per cui, a parte un limitato movimento di atleti amatori che corrono saltuariamente in piccoli gruppi, c’è davvero poco. Dall’altra parte, sul settore giovanile personalmente seguo alcuni giovanissimi che si avvicinano all’atletica per la società a cui appartengo: l’Atletica Alta Valtellina. Sono un piccolo gruppo di ragazzini dagli 8 anni in su, e solitamente li portiamo a divertirsi a correre in un luogo che per me è stupendo, il parco dei Bagni Nuovi, al cui interno sgorga la famosa acqua termale di Bormio. Lì è presente un dedalo di sentieri con alcuni saliscendi, e si possono svolgere anelli fino a 4 km di lunghezza, perfetti per seguire a più riprese i ragazzi.
Marco – Per quanto riguarda i sentieri più belli e impegnativi per chi vuole venire a correre nelle nostre zone, da non perdere sicuramente sono:
Il Giro del Confinale (37 km circa con 2.000 m+) con partenza da Sant’Antonio Valfurva.
Il giro delle Cime di Rims (12 km con 600 m+) con passaggi divertenti in cresta e alla portata di chiunque oltre i 3.000 m, sul confine con la Svizzera e vista sullo Stelvio e sull’Ortles, con partenza dalla Quarta Cantoniera dello Stelvio a 2.500 m di quota.
Il giro della Val Viola: 20 km con 900 m+ con partenza e arrivo da Arnoga (1.900 m di quota).

DM – Ci sono percorsi adatti anche a chi è alle prime armi come trail runner o vuole semplicemente fare una passeggiata?
Elisa – Ovviamente sì. La Pedemontana della Reit è un percorso circa 200 m di dislivello sopra l’abitato di Bormio, collinare ma semplice, che può durare pochi km fino a estendersi ad altri sentieri che portano a percorrere distanze nel territorio della Valfurva anche per oltre 30 km.
DM – Bormio è a 1.225 metri slm con la possibilità di salire ben oltre i 3.000 metri di quota. Come cambia la preparazione atletica quando si corre in montagna oltre certe altitudini?
Elisa – L’adattamento alla quota è una cosa scontata, ma una buona regola per chi sale in montagna dalla città. Inizialmente, il mio consiglio è quello di procedere per gradi, dapprima percorrendo la ciclabile in piano, che parte ai margini dal paese. Successivamente, nei 2-3 giorni seguenti, si può iniziare con delle puntate fino ai 2.000 m, per poi salire anche oltre. Mai sottovalutare se si ha un sonno scadente durante la notte, potrebbe significare uno scarso adattamento alla quota e quindi dover osservare un giorno di recupero o stare più in basso a correre. L’importanza di ascoltare il proprio fisico è comunque fondamentale anche a quote come queste, che non sono elevate ma si possono sentire.
DM – Ci sono gare a Bormio che consigliereste?
Elisa – Al momento, come gare Trail in Alta Valle esiste la Trail Run Alta Valtellina che si svolge in Val Viola a inizio giugno, una prova di 20 km con 900 m di dislivello a cui si affianca anche la distanza più corta di 10 km. Vi ho già corso con successo alcuni anni fa e ne conservo dei bellissimi ricordi per gli scorci di quei paesaggi da cartolina. Altro evento, quasi completamente pianeggiante ma sempre su sterrato, che si disputa a fine agosto è l’Energy 2 Run, il giro dei Laghi di Cancano, con distanze da 10 e 19 km.




