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Caffè sfatiamo un mito!

di - 22/02/2023

caffè

Quanto fa bene, quanto fa male? La bevanda più diffusa al mondo è spesso al centro di animate discussioni tra esperti. Oliviero Alotto, co-titolare di Ialty-Produzione di caffè, ci illustra pregi e difetti di questa “magica” miscela.

 

Caffè e sport di endurance

Oliviero, tra te e il caffè è sempre stato amore a prima vista?

Chi mi segue sa quanto io ami il caffè! E lo amo talmente tanto che me ne occupo anche a livello professionale! La mia passione per questa bevanda nasce principalmente da due elementi. Il primo è sicuramente l’utilizzo costante che ne faccio quando mi alleno o durante le gare di lunga distanza. Il secondo è a motivo della poca cultura che esiste in Italia su questa materia prima. Ritenendomi una persona molto curiosa, non potevo assolutamente rinunciare ad approfondire l’argomento… 

 

Ma vuoi farmi credere che in Italia c’è poca cultura del caffè?

Lo so, hai ragione. Detta così può sembrare una vera e propria eresia, ma è la verità. Infatti in Italia si consumano elevate quantità di caffè, ma in modo ben poco consapevole. Troppo spesso la tazzina di caffè è abbinata a un bisogno. Svegliarsi la mattina, fare una pausa al lavoro, o un semplice rito. Mi viene da pensare al caffè come alla materializzazione vera e propria di un concetto che non condivido: “tutto, velocemente, subito”. È un dato di fatto. Difficilmente si assapora il gusto di caffè con lentezza, cercando di distinguerne il Paese di origine, o i sentori che ha una tazza di caffè rispetto a un’altra, limitando la nostra scelta al classico “con o senza zucchero”! 

Beh Oliviero, detto da uno come te, che quest’anno ha portato a termine a distanza di poche settimane i 171 chilometri dell’UTMB e gli oltre 330 del Tor des Géants, è quasi un mantra da seguire, fatto di lentezza, di odori, sapori, pensieri.

Eh certo! Ma tu lo sai che dietro alla tazzina di caffè che bevi tutte le mattine esiste un mondo incredibile? Un’infinità di sapori, di distanza, di chilometri e chilometri dentro a un sacco. A volte mi fermo a riflettere mentre ne sorseggio uno e mi perdo con i pensieri, vagando tra continenti e cielo. Un viaggio lunghissimo, quello di un banale chicco di caffè, prima di diventare tazzina.

 

Bere un caffè si trasforma quasi in un rito, un po’ come il tè per gli inglesi?

Certo, è proprio così. Il momento in cui lo si beve è quello in cui ridargli dignità. Attorno al caffè ci sono anche tanti miti che vanno sfatati e che ci portano a pensare che faccia male. Prima di pensare a questo, è importante sapere da dove arriva, a che varietà botanica appartiene e il tipo di tostatura a cui è stato sottoposto. 

 

E tutto questo che attinenza ha con gli sport di endurance?

Si tratta di un concetto molto semplice da capire. Chi l’ha detto che se facciamo sport, come in questo caso sport di endurance, e capiamo che il caffè ci fa bene, esso debba essere un caffè qualsiasi… Nei Paesi del Nord Europa, per esempio, il binomio Caffè-Sport è oramai un classico, e ho voluto scoprire il perché. Sono un po’ queste le ragioni che mi hanno fatto aprire, insieme ad alcuni amici, una piccola torrefazione di caffè “Specialty”, a Barolo, nel cuore delle Langhe. Un territorio sicuramente non scelto a caso, vocato al gusto, alla valorizzazione dei sapori e a una particolare attenzione verso le produzioni genuine. 

 

caffè

 

Oliviero, proprio tu che sei un grande viaggiatore, protagonista di gare da centinaia e centinaia di chilometri!

Ogni gara rappresenta per me un viaggio. Mi piace perdermi nei pensieri, mantenendo sempre un occhio molto attento verso ciò che vedo, ascolto, odoro. Ritrovare questo mio modo di essere nella ricerca di ciò che produciamo oggi mi dà grandi soddisfazioni. La tostatura dei chicchi che noi selezioniamo con attenzione a partire dai loro Paesi d’origine è la conclusione di un grande viaggio, che raggiunge poi il traguardo finale dentro a una tazzina. E, come dicevo prima, pensare ai tanti chilometri fatti mi dà sempre una soddisfazione enorme. Nel processo produttivo poniamo costantemente la massima attenzione nel far sì che il gusto originale venga mantenuto. Un atteggiamento che riteniamo estremamente rispettoso verso ogni chicco che tanto ha viaggiato. Il nostro è un tipo di torrefazione di qualità, detta anche “Specialty”. Un lavoro che prevede grande rigore, massima attenzione verso ogni dettaglio e ricerche approfondite, svolte all’interno dell’incredibile mondo del caffè. Ovvero le varietà dei “caffè monorigine arabica”, coltivate in micro lotti da singoli produttori. Piccole realtà agricole in grado di produrre un caffè di grande eccellenza.

 

Mi parlavi anche di studi legati alla reale efficacia della caffeina sulle performance sportive.

Certamente. Diversi studi scientifici hanno dimostrato con assoluta autorevolezza l’efficacia dell’utilizzo del caffè se si ricerca la performance. Caratteristiche uniche che possono essere sfruttate negli sport di endurance, ma non solo. “In discipline della durata dai 5 ai 150 minuti, quali ciclismo, corsa, canottaggio, sci di fondo, nuoto, tennis e sport di squadra, l’integrazione di caffeina evidenzia un beneficio medio di performance del ~3,2% (±4,3%)” (Fonte FelicinaBiorci.com). “Aumenta l’attività della pompa sodio/potassio, che aiuta a mantenere il potenziale di membrana e quindi la trasmissione dei segnali neuro-muscolari. Aumenta il rilascio di calcio dal reticolo sarcoplasmatico, che può migliorare l’accoppiamento eccitazione-contrazione muscolare, e aumenta l’ossidazione dei grassi con risparmio di glicogeno”.

 

caffè

 

Beh, Oliviero, se volevi convincerci, ci sei proprio riuscito!

Ma, sai, credo sia importante capire questi processi. Sono alla base dell’efficacia reale dell’assunzione di caffeina. Proprio per questo, trattandosi di studi scientifici approfonditi, è opportuno puntualizzare che non tutti i caffè sono uguali! Iniziamo a capire la differenza tra le due varietà botaniche più diffuse: Arabica e Robusta. La varietà “Arabica” è diffusa maggiormente in Africa e Sud America. Ha un contenuto di caffeina più basso e cresce generalmente in altura. Le note gustative sono verso sentori floreali fruttati agrumati. La varietà “Robusta”, che in tazza riconosciamo facilmente per la sua crema, se preparata in espresso, ha un contenuto di caffeina maggiore. Cresce generalmente più a bassa quota ed è molto diffusa in India. Le sue note gustative sono più vicine al cacao e al cioccolato fondente.

 

Definiti gli indubbi vantaggi della caffeina per noi sportivi, anche se non dobbiamo esagerare con l’assunzione…, tu mi parlavi dell’aeropress, che vediamo in foto.

Certo. Innanzitutto pensiamo che ci sono molti procedimenti differenti per estrarre il caffè. Noi conosciamo bene la moka tradizionale, quella con cui ci prepariamo il caffè a casa, e poi la classica macchina del caffè del bar per il cosiddetto “caffè espresso”. Esistono però tanti altri metodi per estrarre il caffè e produrre la bevanda omonima. L’aeropress ne è un esempio. Ci permette infatti di preparare il caffè ovunque siamo. Rispetto alla moka tradizionale è molto più comodo. Non prevede alcuna fiamma di calore, fornello di casa oppure da campeggio, e il risultato è una bevanda sicuramente gradevole, molto diversa dal caffè della moka a cui siamo tutti abituati, ma molto aromatica e decisamente comoda. Soprattutto durante le lunghe uscite di sport, quando purtroppo il caffè sembra solo un lontano miraggio. L’enorme vantaggio è che si può preparare anche solo con acqua fredda. L’esempio più classico e calzante per il nostro argomento mi viene pensando alle gare più lunghe o agli allenamenti con tanti chilometri da percorrere, in cui, se si ha il tempo di fermarsi un po’ nei pressi di una fontana, per preparare la nostra “magica” bevanda sarà sufficiente un po’ di acqua fresca!

 

Mi parlavi anche dell’indubbio aiuto che il caffè può dare in gare molto lunghe.

Come ho spiegato, la caffeina ha degli indubbi benefici, scientificamente dimostrati, anche sull’attenzione. Chiunque abbia fatto gare di endurance, in modo particolare quelle più lunghe, sa bene che prima di arrivare il sonno, inteso come bisogno fisiologico di dormire, cala in modo particolarmente evidente l’attenzione. Quando ciò avviene, anche l’obiettivo può apparire troppo distante. Una situazione non facile da gestire a livello psicologico. Spesso si viene sopraffatti dallo sconforto, che rappresenta un punto di non ritorno, in cui i pensieri negativi si accavallano in modo anche confuso. In questi casi, la caffeina aiuta moltissimo il miglioramento dell’attenzione, e ti assicuro che in alcuni frangenti può fare davvero la differenza. Ricordiamoci sempre, come mi è capitato innumerevoli volte tanto in gara quanto in allenamento, che tenere alta la concentrazione è sicuramente una delle cose più complicate – spesso sottovalutata – che ci siano. È opportuno quindi, durante la pianificazione di allenamenti e tattiche di gara, riflettere su questo importantissimo aspetto. Adottare la strategia più corretta porta spesso al conseguimento del miglior risultato e, se abbiamo anche un buon caffè come compagno, si raggiungerà l’agognato traguardo con più gusto!

Testo e foto: courtesy Ialty Barolo

Corro quanto basta, pedalo a giorni alterni, parlo troppo. Nelle pause mangio. Instancabile sostenitrice di quanto lo sport ti salvi. Sempre. Le mie giornate iniziano sempre così: un caffè al volo e il suono del GPS che segna l'inizio di un allenamento. Che corra, pedali o alzi della ghisa poco importa: l'importante è ritagliarmi un momento per me che mi faccia affrontare la giornata nel modo migliore.