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Correre è un viaggio che attraversa la Calabria

di - 02/11/2021

correre

 

Dal numero #05 di 4running a cura di Alessandro Pegoraro

“L’azione di correre porta con sé molteplici sfaccettature e benefici e ognuno li vive in maniera personale. C’è chi corre per dimagrire, chi per passare il tempo, chi per potersi gustare una buona cena con gli amici e chi per mettersi alla prova. Questo nell’era moderna.”

L’ antichità: correre per esplorare 

Nell’antichità non vi erano tempi, segmenti e classifiche. Il correre nella sua semplicità era molto spesso l’unico mezzo per andare da un punto A a un punto B. Un concetto basilare, per molti anni dimenticato, ma che oggi, complici vari fattori, si sta piano piano riscoprendo. “Questo è il riscatto della corsa, non come fine ma come mezzo per esplorare”.

 

 

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Le nuove sfide

Si sa, le sfide e i progetti ci appassionano e ci coinvolgono, ne abbiamo bisogno e ci consentono di evolvere, i FKT (Fastest Known Time) ne sono l’esempio. In ogni parte del mondo, giorno dopo giorno, stanno nascendo percorsi e sfide sempre più avvincenti. Qualche nome: Pacific Crest Trail negli Stati Uniti, la Keurkop – Cradock in Sudafrica, la Via Alpina tra Slovenia, Italia, Austria, Germania, Liechtenstein, Svizzera, Francia e Monaco. 

 

From Sea to Sea, il mio progetto

Per me il poter collegare il punto A, Soverato sul mar Ionio, al punto B, Pizzo Calabro sul mar Tirreno, è stato esattamente così: utilizzare la corsa come strumento per esplorare una terra a me sconosciuta, un pretesto per organizzare un magnifico tour con la mia famiglia alla scoperta dell’Italia e potermi mettere nuovamente alla prova. Nasce così il progetto FROM SEA TO SEA.

 

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… facciamo un passo indietro

Giugno 2020. Da pochi mesi siamo usciti dal primo lockdown e, navigando in rete, mi imbatto su questo percorso: il Kalabria Coast To Coast, progettato per il trekking, suddiviso in 3 tappe, che attraversa internamente la Calabria e che è promosso dall’associazione Kalabria trekking (www.kalabriatrekking.it). Subito rimango colpito dalla possibilità di collegare i due mari: il solo pensiero di partire con i piedi da uno e potermi tuffare nell’altro mi elettrizza. Unisco le tre tracce e ne escono così 56 km e 1.700 metri di dislivello. Ma un tour già programmato sulle Alpi mi fa mettere in stand by il progetto.

 

L’inverno che porta consiglio

Passano i mesi invernali, e ai primi caldi io e la mia famiglia ci proiettiamo già verso l’estate. Un nuovo tour con il nostro van ci attende, direzione Calabria, direzione From Sea to Sea.

 

Ferragosto 2021, è ora di partire

Il 15 agosto si parte. Tra Vicenza e la Calabria c’è quasi l’Italia intera da attraversare.Decidiamo di spezzare il viaggio di andata in più tappe. Arriviamo in Calabria, a Soverato, il 19 agosto. Da lì, il giorno dopo, sarebbe partita la mia corsa. 

 

 

Kalabria Coast To Coast 

Purtroppo non vi è una grande disponibilità di aree sosta o campeggi vicino al lungomare di Soverato, punto di partenza del Kalabria Coast To Coast. Scoviamo tra le varie applicazioni del telefono un parcheggio a pochissimi metri dal mare, che sembra perfetto. Unico neo: la vicinanza di un luna park. Dopo una cena abbondante e un giro al Luna Park, sono le 23. 

Imposto la sveglia alle 03:00, cercando di non pensare alle poche ore di sonno a disposizione e, tra una hit e l’altra sparate a massimo volume a 100 m da noi, riesco a farmi rapire da morfeo. L’indomani arriva in un attimo. 

 

H.03:00 – 20 Agosto – let’s start!

Mi alzo, i pensieri vanno veloci, verifico di avere tutto, controllo la traccia, condivido le posizioni con mia moglie Linda. Lei, dopo qualche minuto, dovrà svegliare i ragazzi e cominciare a muoversi per portarmi l’acqua. Sono le 4 in punto e in un silenzio surreale mi bagno i piedi nello Ionio, chiudo gli occhi e fisso questo momento. è giunta l’ora di partire. Condivido con Linda anche la posizione in tempo reale su WhatsApp, perché voglio che sappia sempre dove mi trovo. 

 

 

Accendo la frontale e inizio a correre

Tra i giovani ancora in festa e chi invece inizia a lavorare, i primi chilometri sul lungomare di Soverato passano velocemente, ma appena fuori dal paese è buio totale. Si inizia a salire. È un lungo tratto collinare che mi porta a Petrizzi. Sono completamente solo in un ambiente nuovo, questi luoghi sono abitati da cani pastore, o randagi, e da cinghiali, e io non so cosa aspettarmi. Corro con il navigatore acceso e gli unici punti di riferimento sono quei pochi metri illuminati dalla frontale. I Bpm sono abbastanza alti e capisco di essere sotto stress, ma allo stesso tempo so che devo controllare la paura perché non mi è di aiuto. 

 

L’Incanto di un nuovo giorno

A est comincio a vedere le prime luci dell’alba. Fino a quel momento non mi ero mai voltato indietro, non ne sentivo la necessità, ma in quel frangente le colline cominciano a prendere forma e in lontananza scorgo la luce riflessa sullo Ionio. Mi fermo ad ammirare questo spettacolo. è quel magico momento in cui nasce un nuovo giorno, in cui i raggi sono bassi ed è tutto dorato. Chiudo ancora una volta gli occhi, mi gusto questo attimo. Pochi minuti ed è già tempo di ripartire.

 

 

Le Preserre Calabre 

Attraverso tutto il territorio montano delle Preserre Calabre nel loro tratto più breve, passo per il suggestivo borgo di Petrizzi e arrivo a San Sito Sullo Ionio. Qui trovo Linda per il rifornimento (i bambini invece stanno dormendo), carico le flask d’acqua, un veloce saluto e mi rimetto a correre. Ho già percorso 22 km, il sole sta salendo, e con lui il caldo. 

Il mio obiettivo non è metterci meno tempo possibile, ma voglio comunque evitare di correre nelle ore più torride. Da qui un lungo tratto che mi porta a Monterosso Calabro.

 

Chilometro 28, Sono a metà strada

Uno sguardo alla traccia, sono al 28° km, a metà itinerario, esattamente al centro della Calabria. Il percorso è perfettamente tracciato, i segnali del sentiero 701 sono evidenti, ciò non toglie che spesso io faccia una doppia verifica sulla traccia gpx del telefono. Questo forse non mi consente di essere perfettamente rilassato e di gustarmi appieno la corsa, ma sono consapevole che faccia parte di questa avventura.

 

 

Uno scorrere di chilometri e di emozioni

Scorrono i km e con essi una natura alle volte selvaggia, luoghi che forse non rivedrò più, ed è anche per questo motivo che mi stanno emozionando. Attacco l’ultima grossa salita, 600 metri di dislivello, che attraverso dei boschi incantati arriva a Monterosso Calabro. Il caldo si fa sempre più inclemente e le mie flask sono vuote. Davanti a una casa mi appare fortunatamente un anziano signore intento a fare la passata di pomodoro che mi dà acqua fresca. Lui è l’unica persona che incontrerò lungo tutto il percorso.

 

Il parco regionale delle Serre 

In lontananza scorgo il Lago Angitola, davanti a me alcune colline ne coprono la visuale, ma comprendo che la parte più difficile è fatta. Fortunatamente ho scelto indumenti e scarpe traspiranti, perché il caldo è sempre più soffocante. Passo dopo passo arrivo al Parco Naturale Regionale delle Serre, sul Lago Angitola. Qui si entra solo tramite dei codici che gli organizzatori del Kalabria Trekking mi hanno gentilmente inviato.

Il parco si estende su un territorio di 17.687 ettari dove le distese di bosco costituiscono alcuni tra i complessi forestali più importanti della regione, ed è luogo di riposo e riproduzione di numerose specie di uccelli, tra cui l’airone cenerino. 

 

Linda, Lucia e Giulio: si torna in famiglia 

Il percorso si snoda entrando e uscendo da vari cancelli ed ecco lì, all’ultimo di essi, trovo Linda con i miei figli, Lucia e Giulio, intenti a farmi festa. Si prodigano tutti nel passarmi l’acqua e a dimostrarmi affetto. Anche loro stanno vivendo questa grande avventura insieme a me.

 

 

10 chilometri da correre al traguardo

Do uno sguardo veloce alla traccia, ci sono: mancano i 10 km finali. Saluto tutti e attacco l’ultima piccola salita. Sono 250 metri di dislivello completamente esposti al sole, ed è un caldo infernale. Trovo refrigerio all’ombra delle rare piante che incontro nella salita ma, si sa, ad agosto in Calabria non potevo aspettarmi 22 gradi ventilati. 

 

Spero tutto e lascio spazio alle emozioni 

Sono pochi i chilometri da correre che mi separano dalla meta e comprendo che dalla collina si vedrà il Tirreno. In me scatta qualcosa, che profuma di gioia e soddisfazione, e così rallento, cammino, lasciando da parte i minuti al chilometro, per gustarmi questo magico momento, al rallentatore, metro dopo metro. Rifletto su ciò che mi ha portato fino a qui. La voglia di esplorare, di mettermi in difficoltà, di superare le paure, quel desiderio di poter unire due mari. Ripenso a questa esperienza che mi ha condotto tra distese di ulivi secolari, filari di vite, campi di grano e fichi d’india, boschi di castagni e faggi secolari, pittoresche pietre granitiche modellate dal tempo.

Un viaggio emozionale e sensoriale all’interno di una Calabria lontana dalle consuete rotte turistiche, alla scoperta di quegli antichi sapori e valori che sono le radici di questa meravigliosa Terra, ricca di storia e cultura millenaria, dove il tempo sembra essersi fermato.

 

 

Il Mar Tirreno finalmente 

Ecco il culmine della collina, e davanti a me il mar Tirreno. Una grandissima emozione, e forse perfino qualche lacrima di felicità. Ce l’ho fatta. “Non serve sempre andare veloci, non servono distanze disumane per essere felici, bastano dei sogni e il volerli realizzare”.

Pizzo Calabro è lì, lo vedo, e ora voglio tuffarmi dentro quel mare. Tra me e lui ci sono gli ultimi chilometri da correre, tutti in discesa, e presto rivedrò anche la mia famiglia. 

Corro, le gambe cominciano a dolermi, ma tengo un passo sostenuto, mi lascio alle spalle gli alberi della collina ed entro a Pizzo lungo un groviglio di piccole viette. Incrocio gente in tenuta da mare, bambini che si gustano gelati, e non vedo l’ora di arrivare. La spiaggia è una sola, imbocco la via principale, la individuo, e scorgo i miei due figli e Linda corrermi incontro ad abbracciarmi. 

 

 

  ma che viaggio ho fatto? 

Sono un po’ stordito, tutto è passato così in fretta. Stoppo l’orologio e quasi non guardo il tempo trascorso a correre. Mi tolgo le scarpe e lo zaino, chiudo gli occhi, mi fermo, respiro, un sorriso e mi tuffo.

Ed è così che si conclude questo bellissimo viaggio di 55 km e 1.800 metri di dislivello.

“Un viaggio nel senso più profondo della parola. Un viaggio che conferma l’importanza di immaginare e di credere nei sogni”.

Per tutte le informazioni sul Kalabria Coast To Coast potete visitare il sito www.kalabriatrekking.it o la pagina Facebook.

Corro quanto basta, pedalo a giorni alterni, parlo troppo. Nelle pause mangio. Instancabile sostenitrice di quanto lo sport ti salvi. Sempre. Le mie giornate iniziano sempre così: un caffè al volo e il suono del GPS che segna l'inizio di un allenamento. Che corra, pedali o alzi della ghisa poco importa: l'importante è ritagliarmi un momento per me che mi faccia affrontare la giornata nel modo migliore.