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Correre in Lapponia: il viaggio di Alessandro

di - 28/03/2022

lapponia

Quando Alessandro ha proposto alla redazione l’idea un po’ folle di andare a correre sulla neve, in Lapponia, nel paese di Babbo Natale, ci ha affascinato e catturato. Un progetto studiato nei minimi dettagli lo avrebbe portato a Rovaniemi, nella Lapponia finlandese e correre in quelle terre lontane. Scambi di mail, telefonate e messaggi hanno azzerato il tempo. Il giorno della partenza si è avvicinato, le vacanze sono iniziate e la famiglia Pegoraro è partita per inseguire un sogno.

 

 

In viaggio verso la Lapponia

Tutto è iniziato l’1 di gennaio con il nostro van per poter dormire in zona aeroporto Malpensa prima del volo all’alba diretto a Rovaniemi, nella Lapponia finlandese. A Rovaniemi passa la linea del Circolo Polare Artico, il Napapiiri in lingua locale, 66°33’45.9” a nord dell’equatore. Esso contraddistingue la latitudine più meridionale dove il sole può rimanere continuamente sotto o sopra l’orizzonte per 24 ore: è dove si verificano fenomeni come il sole di mezzanotte in estate e la notte polare in inverno. 350.000 km2 nel Nord Europa distribuiti tra Norvegia, Svezia, Russia e Finlandia. 

 

 

Ognuno col suo sogno

In questo viaggio ognuno di noi aveva un sogno e delle aspettative, chi per Babbo Natale, chi per l’aurora boreale e chi, come me, poter correre in un ambiente così particolare. Quattro ore di volo e ci siamo, alle 12:15 usciamo dal Rovaniemi Airport. Siamo a pochi chilometri dal centro città e ad attenderci, oltre alla nostra auto a noleggio, ci sono anche il gran freddo e il paesaggio innevato. Il cielo è coperto, e la giornata non è delle più fredde per gli standard del posto: il termometro segna -17°. 

 

 

I primi giorni per scoprire la Lapponia

Pochi minuti di strada e arriviamo in un fantastico lodge, una piccola casetta di legno con una camera, cucina, bagno e l’immancabile sauna. I giorni a nostra disposizione non sono molti e in queste condizioni meteo non è semplicissimo muoversi, ma sono ricchi di emozioni ed esperienze. Visitiamo subito la magica casa di Babbo Natale, che fa sognare i bimbi, ma anche gli adulti. Il giorno successivo trascorriamo una splendida giornata allo zoo artico per poi cenare nell’Artic Snowhotel, un albergo e ristorante fatti di ghiaccio, dove si mangia a -5 gradi. Per il giorno dopo c’è in programma un giro in slitta nella foresta con husky prima e renne poi. Meraviglioso! 

 

Manca solo una cosa: Correre in Lapponia! 

È il primo pomeriggio del 4 gennaio e ci sono ancora pochissime ore di luce. Fuori la temperatura segna -12°, ma quella percepita è -18°; non mi sento in forma, ho delle strane sensazioni ma non ho altre soluzioni, questo è l’unico momento. Indosso i miei capi The North Face, una calzamaglia termica e leggings per la parte inferiore. Canottiera traspirante, micro pile, piumino e un guscio esterno per la parte superiore. Guanti, calze di lana merinos, passamontagna traspirante e berretto. Con Komoot verifico il percorso creato in precedenza e parto. Dopo i primi metri mi sento stanco, ho le gambe affaticate, ho questa strana sensazione ma ormai sono fuori, immerso. Un fiato corto e un freddo pungente mi accompagnano, sento le sopracciglia ghiacciarsi e le articolazioni irrigidirsi ma sono felice. Più faccio queste esperienze e più mi rendo conto che mi basta poco per esserlo. Sento di aver una gran fortuna nel trovarmi qui e nel vivere questo momento. I chilometri passano, sono ormai a 4,5k e il tempo a mia disposizione sta per scadere, uno sguardo ancora a queste distese infinite e inizio a rientrare. Ad attendermi una sauna con tutta la famiglia e una cena deliziosa. Si è ormai pronti per ripartire, si preparano le valigie e i documenti, il mattino seguente ci attendono i test obbligatori per l’imbarco e il rientro in Italia. 

Testo e foto: Alessandro Pegoraro

Corro quanto basta, pedalo a giorni alterni, parlo troppo. Nelle pause mangio. Instancabile sostenitrice di quanto lo sport ti salvi. Sempre. Le mie giornate iniziano sempre così: un caffè al volo e il suono del GPS che segna l'inizio di un allenamento. Che corra, pedali o alzi della ghisa poco importa: l'importante è ritagliarmi un momento per me che mi faccia affrontare la giornata nel modo migliore.