Pubblicità

Crocodile Trophy, Pettinà in cedimento

di - 23/10/2015

La tappa più lunga del Crocodile Trophy mette purtroppo la parola fine alle ambizioni di podio di Nicholas Pettinà, che sui 127 km per 1.300 metri del tracciato è presto rimasto staccato dalla fuga principale di 5 corridori, tra cui coloro che lo precedono in classifica e ha chiuso all’8° posto: “Le ultime due tappe mi hanno segnato profondamente dal punto di vista mentale e fisico per colpa di diversi problemi meccanici che mi hanno penalizzato e ho chiuso lontano dai primi, correndo da solo e spendendo tante energie inutili. Allo stesso tempo sono stanco e ogni giorno diventa tutto più difficile. Mancano solo 2 giorni quindi cercherò di difendere la mia 4^ posizione nella generale. Adesso mi godo i paesaggi, gli animali, il caldo e banane, papaya, e mango locali australiani“.

La tappa ha premiato a sorpresa l’austriaco Lukas Islitzer che nell’ultimo km ha sopravanzato il leader della classifica Urs Huber (Sui) interrompendo così la sua serie vincente di 5 tappe. Terza posizione per il ceko Ondrej Fojtik, uno dei grandi delusi di questa edizione della corsa australiana. In classifica Huber comanda con circa 17 minuti sul danese Nissen, Pettinà è a 47 minuti, lontano oltre un quarto d’ora dal podio. Domani penultima tappa, 101 km dalla piantagione di Skybury a Wetherby Station, l’ultimo grande ostacolo prima della passerella finale di domenica.

Nicholas Pettinà in azione al Crocodile Trophy (foto organizzatori) Nicholas Pettinà in azione al Crocodile Trophy (foto organizzatori)

IN SUD AFRICA VOLANO I FRATELLI CRISI

Anche alla Cape Pioneer Trek in Sud Africa si avvicina la conclusione, bramata dai corridori ormai alle prese con muscoli sfiniti dalla fatica. La quarta tappa, di 66 km per 2.150 metri, ha visto prevalere nuovamente la coppia sudafricana della Scott formata da Gert Heyns e Matthys Beukes, ma alle loro spalle si sono distinti i fratelli Roberto ed Emanuele Crisi che hanno portatole casacche del Celeste Kento Avvenia al secondo posto a 25” di distacco, pur vivendo la tappa con spirito escursionistico: “Una grande giornata oggi – il commento di Emanuele Crisi – bel tempo e abbiamo deciso di portare il telefono cellulare per scattare alcune foto del magnifico scenario a Swartberg Pass. Guardando troppo in giro abbiamo perso la volata per circa 20″ dal leader del team! E’ stata una buona tappa”. I due rinsaldano così la seconda posizione in classifica a 19 minuti dal team di testa, ma con circa 8 minuti sugli olandesi Bram Rood e Mos Gerben. Fra le donne situazione stabile con Catherine Williamson (Gbr) ed Esther Suss (Sui) con 7’07” su Robyn De Groot (Rsa) e Jennie Stenerhag (Swe). Penultima tappa probabilmente decisiva per le sorti della corsa, con 108 km da percorrere per 2.300 metri di dislivello.

Un suggestivo passaggio della Cape Pioneer vicina alla conclusione (foto organizzatori) Un suggestivo passaggio della Cape Pioneer vicina alla conclusione (foto organizzatori)

BRASILE, BRUTTA CADUTA DELLA GADDONI

Alla Brasil Ride la notizia di giornata è la brutta caduta nella quale è incorsa Elena Gaddoni, la specialista azzurra delle Marathon che sta disputando la gara con Annabella Stropparo. La Gaddoni ha riportato l’accavallamento di due nervi del braccio e alcuni punti di sutura, ma è riuscita a portare a termine la tappa al secondo posto, alle spalle delle brasiliane Raiza Goulao Henrique e Viviane Favery che comandano la classifica proprio davanti a loro. Nella notte si valuterà l’opportunità di proseguire.

Sorpresa nella prova maschile dove la coppia regina, quella Centurion Vaude formata dagli austriaci Daniel Geismayr ed Hermann Pernsteiner ha chiuso al quarto posto a causa di alcune forature che hanno ostacolato la loro corsa. Vittoria di tappa per i loro principali rivali, l’olandese Hans Becking e il ceko Jiri Novak che in classifica sono comunque ancora lontani 14Vittoria di tappa per i loro principali rivali, l’olandese Hans Becking e il ceko Jiri Novak che in classifica sono comunque ancora lontani 14 minuti. La sesta tappa presenta una distanza considerevole, con ben 143,4 km e 2854 metri di dislivello.

Annabella Stropparo in aiuto della sua compagna di squadra Elena Gaddoni (foto organizzatori) Annabella Stropparo in aiuto della sua compagna di squadra Elena Gaddoni (foto organizzatori)