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DMT MH1, il test delle scarpe MTB con tomaia ibrida

di - 09/06/2020

DMT MH1 - fianco

Gli appassionati di ciclismo su strada hanno già divorato il nostro test comparativo delle scarpe DMT KR1 e SH1. La prima è costruita interamente in tessuto Knit 3D mentre la seconda, più recente, ha una struttura ibrida, Knit 3D e microfibra, condividendo la stessa suola realizzata interamente in fibra di carbonio. Sono molto simili per prestazioni ma la calzata è molto differente, complice anche il rotore Boa, singolo sulla prima e doppio sulla seconda. Un’analogia che troviamo sulle protagoniste della linea MTB XC/Marathon del rinomato brand italiano. Parliamo delle sorelle KM1 e MH1, entrambe votate alla massime performance. Noi ci occupiamo delle seconde, approfondendo la loro conoscenza in questo nostro test.

DMT MH1 - coppia

KM1 VS MH1

Iniziamo introducendo le differenze sostanziali tra i due modelli che si collocano ai vertici della gamma DMT. La suola è in carbonio Dual Compound con tasselli in gomma Michelin per entrambe. Spostandoci sulla parte superiore, che avvolge il piede, iniziano a evidenziarsi le differenze: tomaia in Engineered Knit 3D e chiusura con singolo rotore Boa IP per le prime, tomaia con inserti in microfibra e doppio rotore sempre della stessa classe. La differenza in fatto di peso è minima, 295 grammi per KM1 contro i 300 g per MH1 (singola scarpa, misura 42), mentre il prezzo passa da 349 € del topo di gamma ai 290 € del modello immediatamente inferiore. La numerazione è sempre da 37 a 47, con taglie intermedie da 37,5 a 45 e mezzo. Le colorazioni sono Grey-Yellow Fluo, Grey-Red, Black per KM1, e Bianco/Nero e Nero (in test) per MH1.

DMT MH1 - punta

Tomaia Knit

Questo è il vero punto forte delle calzature MH1, sebbene la costruzione sia “solo” ibrida. DMT è stato uno dei primi attori nel mondo delle calzature per il ciclismo a credere in questa soluzione per i modelli ad alte prestazioni, in cui il design deve essere accompagnato da materiali e finiture all’altezza per eccellere sul campo. In pratica si tratta di una tecnica di lavorazione maglia, impiegata su un particolare tessuto sintetico. Cosa ne consegue? Il risultato è un materiale elastico ma al tempo stesso resistente, con una grande potere di allungamento senza perdere le proprietà, per finire anche il comfort ne guadagna.

Infatti, un tessuto che avvolgere il piede, non limitando il movimento delle articolazioni (caviglia e falangi), ed eliminando gli altrimenti fastidiosi punti di pressione anche grazie ad altre tecnologie impiegate, è solo una gioia per il biker che pedala per molte ore in ambienti e situazioni differenti, dal liscio asfalto ai sentieri sconnessi. Un altro aspetto che concorre al raggiungimento di un elevato livello di comfort è lo scambio termico facilitato, non limitando il flusso d’aria all’interno e agevolando al tempo stesso il trasporto all’esterno di calore e vapore prodotti durante lo sforzo.

DMT MH1 - collare

Nel dettaglio

Analizziamo ora le scarpe DMT MH1 nel dettaglio. Il modello è di gamma medio/alta, con un blend impiegato per la tomaia, immediatamente percepibile sin dal primo sguardo. Sono la sezione frontale, parte di quella centrale con la linguetta integrata a essere realizzate interamente in Knit 3D a spessore variabile. Invece la parte posteriore, il collarino al di sotto della caviglia e al centro sulla tomaia sono in microfibra a elevata resistenza e con un grande sostegno. Non manca una punta in gomma e rivestimento anti abrasione per una maggiore protezione.

DMT MH1 - BOA

Se la suola è in comune con KM1, il sistema di chiusura cambia radicalmente, usando però lo stesso rotore Boa IP-1. Qui sono due, con un tiraggio diretto dei cavi e il primo che massimizza la sua azione all’interno di una specie di collare. Come avrete intuito il compito è diverso: il rotore basso regola il volume della scarpa, mentre il superiore si occupa di tenerla ben salda al piede del biker. La diversa applicazione di tessuto Knit 3D e di sistema di chiusura influisce in modo determinante sul carattere di queste DMH MH1.

DMT MH1 - puntale

On The Trail

La prima sensazione è di una calzatura che avvolge in modo divino – o quasi – il piede del biker. Chi ha una pianta magra gradirà in particolar modo il design di queste scarpe, che si percepiscono come un secondo calzino già durante la prima uscita pedalata necessarie per conoscerle e tararle su di sé. Eh sì, perché parlando di un modello nato per le performance in ambito agonistico, in particolare MTB Marathon e quindi lunghe distanze e elevati dislivelli, tutto deve essere al posto giusto per guadagnare ogni secondo, mettendo il biker nelle migliori condizioni possibili.

DMT MH1 - suola

Il sostegno è costante, con un eccellente compromesso tra rigidità e comfort, anche sul medio e lungo periodo. Ereditando le impressioni avute dalla gamma road che condivide all’approccio progettuale e costruttivo, queste MH1 possono apparire meno fascianti rispetto alle sorelle maggiori KM1, non essendo la tomaia interamente in Knit 3D, con un però. Infatti la disponibilità del doppio rotore Boa IP-1 supplisce in parte da questa lacuna. Non si ha la sensazione totale di morbido guanto su tutto il piede, ma si riesce a sfruttare con grande efficacia il supporto offerto dalla doppia regolazione, che agisce come anticipato a braccetto, da una parte la regolazione del volume e dall’altra la sicurezza della scarpa sul piede, merito anche della fibbia relativamente alta del rotore superiore. Questo aspetto sarà particolarmente apprezzato dai virtuosi della tecnica di pedalata, in spinta ma anche e soprattutto in trazione.

DMT MH1 - tacco

Unico appunto che si può muovere è sul supporto “solo” buono nella zona del tallone, realizzato in microfibra. La costruzione ibrida per la tomaia si porta in dote anche una traspirabilità buona ma non ai massimi livelli, fermo restando che stiamo parlando di una delle calzature più fresche e ventilate del mercato.

Veniamo alla tassellatura della suola in carbonio, realizzata con il fondamentale supporto degli specialisti Michelin. Il massimo trasferimento di energia è unito a una grande aderenza al terreno del battistrada, con design e doppia mescola specifici per l’utilizzo off-road, così da bilanciare durata e grip sul terreno quando si cammina. Tornando alla feritoia per il fissaggio della tacchetta, non ha un range particolarmente ampio, fermo restando che stiamo parlando di un modello da XC/Marathon e quindi l’obiettivo è massimizzare le performance nella fase pedalata e fornendo il necessario supporto per stabilità, controllo e sicurezza in discesa.

DMT MH1 - tacchetta

Conclusioni

Queste scarpe DMH MH1 per XC/Marathon sono adatte a chi vuole ottimizzare il proprio budget in vista della propria attività di agonista sulle gare off-road più lunghe e fisiche. Il rapporto qualità/prezzo è tra i più alti dell’intero mercato, vantando anche e soprattutto un equilibrio eccelso tra prestazioni e comfort, per una scarpa di grande sostanza.

Info: DMT

Cristiano Guarco - 4bicycle - portrait 211127

Ciao a tutti, sono Cristiano Guarco, appassionato da una vita di mountain bike ma anche del movimento ciclistico in ogni sua forma. Da circa 20 anni ho fatto della mia passione la mia professione, una grande fortuna raccontare questo mondo, per parole e immagini, che tanto mi ha insegnato e continua a insegnare ma anche ispirare.