Organizzata da Supernatual, il gruppo locale che si occupa tutto l’anno di tour guidati e shuttle freeride sui sentieri a cavallo tra Italia e Francia, ha (ri)proposto lo stesso identico spirito delle prime edizioni, un riuscito mix di evento locale e mini EWS.
I motivi di questo risultato dipendono fondamentalmente dal periodo prescelto, che è infatti strategico per molti team e atleti pro, che trovano sui trail dell’estremo Ponente Ligure le condizioni ideali per mettere alla prova il proprio stato di forma e la messa a punto delle loro bici in vista delle competizioni internazionali di alto livello.
La stagione di EDR (il nuovo nome delle Enduro World Series, ora ufficialmente MTB World Cup Enduro) prenderà il via il weekend del 25 e 26 marzo a Maydena, con la seconda tappa il fine settimana successivo a Derby, sempre in Australia (qui il calendario UCI MTB World Series 2023).
Mini EWS con intenso gusto locale
Come abbiamo potuto verificare con i tasselli artigliati delle nostre mountain bike, i sentieri che scendono versa la Val Nervia e la vallata parallela del Bevera sono molto impegnativi, ripidi, tortuosi, e in genere ricchi di insidie. Costituiscono così un efficace e diretto banco di prova per valutare come affrontare la stagione. Non c’è motivo di spiegare perché per molti atleti la Dolcenduro è diventata sinonimo di “season kick-start” (inizio stagione, in italiano – NDA).
Forse il sentiero più identificativo dell’edizione 2023 della gara di Dolceacqua è quello utilizzato, con le opportune modifiche del caso, per la prima prova speciale. Apocalipse Now è una traccia di 2 km e 383 m di dislivello negativo verso la Val Bevera, che il vincitore di giornata Youn Deniaud ha percorso in cinque minuti e cinque secondi.
Nato nel 2016, è stato utilizzato come PS1 per la Dolcenduro 2017, diventando rapidamente il tracciato più conosciuto della zona bassa di Dolceacqua. I motivi sono semplici: dopo una prima parte ripida e rocciosa, parte una seconda più veloce ma sempre a pendenza elevata, per chiudere con uno scenico finale, costellato di curve strette, scivoli di roccia. La gioia per fotografi, videomaker, ma soprattutto per gli atleti che qui riescono davvero a dare il meglio di se stessi.
Quattro in totale sono state le prove speciali, per 31 km di lunghezza e circa 1.300 m di dislivello. Gli altri sentieri scelti sono stati La Giostra, una PS2 breve e intesa che riprende lo stile della prima frazione in una versione concentrata, e la sequenza formata da Spettinato e Alta Tensione per PS3 e PS4, tracciati caratterizzati da un fondo inconsistente e una sequenza pressoché infinita di cambi di direzione, contropendenze e ripidi.
Scelta sofferta
Abbiamo detto del ritorno dopo quattro lunghi anni di sosta forzata, a causa di varie vicissitudini, di cui le ultime nel 2020. Questo è stato l’anno più funesto per Dolcenduro: prima uno slittamento per condizioni meteorologiche avverse, con sentieri devastati, poi il devastante colpo del KO finale: la pandemia da Coronavirus.
Per gli organizzatori locali è stata una vera e propria mazzata, ogni appassionato – dall’amatore a chi ha un minimo d’esperienza nell’organizzare eventi – sa che oltre un certo limite non si può andare avanti, essendo impossibile conciliare vita privata, quella professionale, e l’amore per la mountain bike.
Un nuovo inizio
La risposta è però più vicina di quello che sembra. A volte non serve guardare lontano, ma anche solo abbassare lo sguardo e osservare quello che ci sta più vicino… e più caro. I sentieri in questo caso, tracce vecchie da ripristinare e ripulire, per rinvigorire la propria passione, anche al di fuori del riding duro e puro.
Senza sentieri non c’è mountain bike, e senza mountain bike non ci sono eventi, dai semplici raduni alle competizioni più accese di ogni livello. Scatta così la scintilla, che accende un nuovo fuoco, alimentato da più braccia. La lieta novella è la nascita di Union Trails Area, due vallate tra Italia e Francia che si uniscono con lo stesso identico desiderio di far conoscere agli appassionati di mountain bike i migliori percorsi che si snodano tra i boschi e lungo i crinali di queste vallate.
Dolcenduro 2023 è solo l’inizio di un progetto che proseguirà – nella sua declinazione agonistica nonché promozionale – con Enduro du Bois Noir il 16 aprile a Breil-Sur-Roya (Francia), Enduro des Merveilles il 10 ottobre a Tende (Francia), per chiudere con Enduro del Mediterraneo il 10 dicembre a Bordighera, di nuovo in Italia (qui la nostra news).
Voglia di ricominciare
Il team locale di Supernatural Dolceacqua decide così di ripartire a fine 2022, consapevole del poco tempo a disposizione per organizzare nuovamente un evento nazionale. Arriva la scelta di passare a una gara regionale iscritta al calendario FCI, scelta che porta pro e contro.
Tra i primi, la partecipazione di tanti giovani e giovanissimi (grande partecipazione nella categoria Allievi), la nuova linfa vitale del movimento Enduro. Tra i secondi, meno atleti stranieri al via a causa delle restrizioni del regolamento nazionale, anche se la lista partenti è stata d’assoluta qualità.
In ogni caso non è mancato lo spettacolo, garantito dalla presenza di enduristi di classe mondiale come Jesse Melamed, vincitore della EWS 2022 e all’esordio con la maglia del team Canyon CLLCTV, Greg Callaghan ed Evan Wall della squadra factory Devinci, gli italiani Tommaso Francardo e Nadine Ellecosta del neonato Abetone Ancillotti Factory Team, oltre alla presente di atlete e atleti abituati ai podi delle competizioni Enduro e Downhill, come Morgane Charre, Melanie Pugin, Lisa Baumann, Kevin Miquel, Youn Deniau, Nathan Secondi, Dimitro Tordo, e i nostri Loris Revelli e Sophie Riva.
Dolcenduro 2023: Come è andata
A vincere l’assoluta maschile è Jesse Melamed, dominatore per tutta la gara, a parte la prima speciale chiusa dietro a Youn Deniaud per una manciata di secondi, e con all’attivo solo una manciata di prove il sabato. A seguirlo l’agguerrito pilota francese che si è dimostrato molto competitivo sulle prove più aspre, finendo dietro al canadese in ogni frazione. Chiude il podio il campione italiano Tommaso Francardo, in gran forma e a suo agio sul nuovo mezzo di casa Ancillotti: terzo in PS1/2/4 e sesto su PS3 (leggi la nostra intervista qui).
Tra le donne è invece la francese Morgane Charre ad imporsi sulla connazionale Melanie Pugin e sulla ceca Borbora Prudkowa.
La gara era anche aperta alle E-Bike, dove l’atleta di lungo corso Florian Nicolai del team We Ride Fulgur si è nettamente imposto sugli avversari dimostrando ancora una volta la sua strabiliante tecnica di guida, affinata proprio in questo territorio, il quale non lascia scampo all’improvvisazione.
Un grazie a…
Dolcenduro 2023 è stata organizzata da da Supernatural Racing Team, una compagnia locale di shuttle e guide freeride/all mountain. I doverosi ringraziamenti vanno a: Paolo Cammareri e tutte le squadre AIB – Protezione Civile coinvolte, gruppo di radioamatori ARI, Ponente Emergenza, U.S. Dolceacqua, ProLoco Dolceacqua, Ristorante “da Caterina”, Polizia Municipale di Dolceacqua, Comune di Dolceacqua, Comune di Camporosso, Comune di Ventimiglia, tutti i volontari coinvolti nei ristori e tutti i commissari di gara, i verificatori e chi hanno aiutato sui sentieri per la preparazione.
Come è andata al nostro Marco Rizzo
Ma non abbiamo dimenticato qualcosa? Certo, l’esordio stagionale, nonché rientro in gara dopo cinque anni, per il nostro collaboratore Marco Rizzo. Se gli chiedete come è andata, risponderà che per lui la gara è stata solo in PS3!
Il motivo è semplice, una foratura a inizio PS1 e un’altra a fine PS4 hanno condizionato il suo ritorno alle competizioni Enduro, però caratterizzato da ottimi segnali, soprattutto in quella terza prova speciale che l’ha visto chiudere 29° assoluto e 2° nella sua categoria Elite Sport, per una 56^ posizione assoluta finale che fa ben sperare per il proseguio della stagione in sella alla sua Lapierre Spicy CF 6.9 custom.
Qui le classifiche complete di Dolcenduro 2023
[foto: Alex Barbera e Cristiano Guarco]